martedì 30 agosto 2011

CHI E' IL BARO PIU' BRAVO?

Alla fine, dicono, ha vinto Berlusconi perché è riuscito a non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Niente aumenti IVA, appena sfiorate le pensioni, una impercettibile sforbiciata ai tagli dei Comuni, anche se questi continuano a protestare, ma soprattutto niente imposta di solidarietà per i redditi piu' alti, come fosse un merito , anziché una autentica vergogna. Verrebbe subito da chiedersi : Allora, Tremonti voleva fregarci, sfilando tutti quei soldi, anche ai ricchi? Barava Tremonti o bara Berlusconi? Credo entrambi, si tratta di vedere chi è il primo in classifica. Il Premier afferma che i mancati introiti , rispetto alla manovra Tremonti saranno recuperati dalla lotta all'evasione, cominciata quando ancora era vivo mio nonno, nel 1943. Ma su queste amenità e sui disastri che avverranno sui mercati finanziari avremo modo di tornare nei prossimi giorni e verificheremo chi vincerà sul mercato della barzelletta, dove Calderoli ha già una spanna di vantaggio avendo proposto l'imposta di solidarietà, doppia, solo sui calciatori, di certa e assoluta incostituzionalità. Quindi, sullo sfondo, se non vogliamo sparire dal novero dei paesi civili, rimane l'imposta sui grandi patrimoni, sulla quale convergono un po' tutti. Vediamo perché, in estrema sintesi.


Fin quasi alla fine degli anni '60 ( al termine degli anni del miracolo economico) , l'Italia vantava un avanzo corrente di Bilancio /debito pubblico peri al 2,8%, mentre nel quinquennio 1980-84 si è passati ad un disavanzo corrente del 6,3%. Nel 1973 è scoppiata una delle crisi piu' drammatiche del Capitalismo globale con l'inarrestabile crescita del prezzo del petrolio, che ha determinato un lungo ciclo inflazionistico. I Governi dell'epoca, oltre agli sprechi che ancora continuano indisturbati, hanno pensato bene di coprire i buchi di Bilancio ricorrendo all'emissione di titoli pubblici, il cui rendimento era direttamente proporzionale alla crescita dell'inflazione, rendimenti che sono giunti al 22,50-23% su base annua. Così, il Debito Pubblico è passato dagli 83 mila mld del 1975 ai 282 mila del 1981 e ai 677 mila del 1985, decuplicando nello spazio di 10 anni. Tutto il resto, fino ad arrivare ai circa 4 milioni di miliardi di vecchie lire era stato perfettamente previsto dagli analisti ed economisti dell'epoca. A nulla sono valsi, a questo punto le manovre di lacrime e sangue iniziate da Amato nel '92 e continuate fino ai nostri giorni. Il rapporto Debito/Pil è sempre aumentato, nonostante le manovre, fino a superare il 120% rispetto al PIL. E per questo l'Europa ci ha messo a freno e ci ha commissariato. Ma il problema non si sblocca, poiché la manovra di 45 MLD di €uro che ci ha imposto l'Europa serve solo a coprire l'ulteriore deficit di bilancio corrente, non già a risanare l'immensa voragine del Debito Pubblico, che ogni mese batte un nuovo record.


Mentre i cervelloni dei manovratori si stanno stracciando le vesti e si rimbeccano su cosa bisogna tagliare secondo Bossi o Calderoli o secondo il Premier, il differenziale dei tassi di interessi che l'Italia paga rispetto ai Bond tedeschi sta già facendo maturare l'importo della prossima , imminente, manovra da varare per coprire l'ulteriore deficit generato dai maggiori interessi sul Debito Puibblico.
D'altra parte, bisogna osservare che se lo Stato italiano (leggi popolo italiano) si ritrova con circa 2 miliardi di euro di Debito sul groppo, qualcuno ne ha beneficiato. I lauti interesse pagati sul debito nel tempo, a partire da quel famoso 23% del 1982, qualcuno li ha intascati.
Questo qualcuno è rappresentato dai soliti ignoti, cioè Grandi Banche, grosse Istituzioni finanziarie , Istituti di Assicurazione, grandi imprenditori, Brokers nazionali ed esteri, intermediari ai vari livelli, grandi finanzieri e facoltosi di ogni tipo, a cominciare da chi oggi ci governa. Questo ha accentuato a dismisura le distorsioni di distribuzione della ricchezza , generate in prima battuta dal sistema capitalistico vigente, creando quella immensa e irrecuperabile differenza di posizioni, che la Banca d'Italia ha così inquadrato : il 50% della ricchezza del Paese è nelle mani del 10% delle famiglie. Al restante 90% spettano le briciole.


Questa è la prima, fondamentale, ragione, di natura etica, civile, di giustizia redistributiva, che reclama una partecipazione dei piu' abbienti a concorrere al risanamento del Paese, prima che sprofondi, restituendo un minima parte di ciò che hanno intascato almeno negli ultimi 35-40 anni. Le altre ragioni le illustreremo domani – 2^ puntata.

domenica 21 agosto 2011

IL RAVVEDIMENTO OPEROSO DI GIULIANO AMATO

Nell’Opuscolo pubblicato nel 2007 “Perché urge la Patrimoniale” era contenuto un paragafo di cui ritengo utile pubblicarne uno stralcio:

“””La prima consistente manovra di correzione dei conti è quella varata da Amato nel ’92, che fu definita allora come cura da cavallo, e che ammontava a circa 90 mila mld di lire. Ne seguirono altre di 50, 60 ……OMISSIS…. ed il cui importo cumulato credo si attesti intorno ad un milione di miliardi del vecchio conio.

Dopo la prima manovra, scrissi un editoriale per il giornale della categoria cui appartengo, per paventare il pericolo che si sarebbe potuta verificare una crisi recessiva più o meno evidente o più o meno strisciante.

All’epoca, un carissimo congiunto, dalla vasta cultura umanistica e filosofica, ma non altrettanto economica, era solito osservare: le cose che tu scrivi mi appaiono logiche, convincenti e razionali; però mi chiedo come sia possibile che un uomo come Amato, che entrambi stimavamo, non le veda e/o non le recepisca. La stessa domanda posso ripeterla oggi, dal momento che, purtroppo, con grande rincrescimento, devo rilevare che ho avuto ragione io, ed avrei voluto avere torto”””.

Dopo circa 20 anni, la situazione non è cambiata affatto, anzi è peggiorata, la musica purtroppo è sempre la stessa. Per quadrare il Bilancio dello Stato, occorre varare una manovra straordinaria, CHE , SOTRAENDO PER CIRCA META’ DEL SUO AMMONTARE, RISORSE ALLE FAMIGLIE, NON POTRA’ NON PROVOCARE UN ALTRO PERIODO DI STAGNAZIONE PRIMA E DI RECESSIONE SUBITO DOPO.

L’AVVENIMENTO, INVECE, SORPRENDENTE E SENSAZIONALE E’ CHE AMATO HA CAMBIATO IDEA E POSIZIONE.

In una lunga intervista all’Espresso, egli compie una convincente e condivisibile analisi della situazione italiana , che gli amici conoscono bene poiché corrisponde a quella che andiamo sviluppando da tempo su face book. Tra l’altro, osserva : “”Nei prossimi dodici mesi i titoli di stato da rinnovare ammontano a 325 miliardi e se le tensioni dei mercati costringono il Tesoro a finanziarsi alle condizioni di questi giorni sarebbe la catastrofe : circa 15 miliardi in piu’ per ogni punto percentuale di interesse in piu’.” Dopo l’esortazione a lavorare di piu’ (quanti disoccupati aspettano questo momento!) osserva, che se non bastasse…..””rilevo che l’Italia produce il 3% del PIL mondiale ma ha il 5,7% della ricchezza mondiale. Rilevo anche che piu’ del 40% di quella ricchezza è appannaggio del 10% dei cittadini piu’ ricchi””, come dire, annota l’intervistatore, che si può attingere dal Patrimonio dei contribuenti piu’ abbienti per ridurre il Debito Publico.

Inutile sottolineare quanto sia soddisfatto e contento che sia pure dopo 20 anni Giuliano Amato riconosca giuste le mie annotazioni di allora, ma il dubbio resta. Semmai dovesse leggere le presenti note, gli sarei molto grato se mi spiegasse quale è stato il percorso e quali le motivazioni in virtu’ delle quali oggi recepisce ciò che l’ultimo arrivato, quale posso essere io, ha visto con 20 anni di anticipo.

INTANTO DICO AGLI AMICI DI FACE CHE IL MOMENTO E’ DRAMMATICO E GRAVIDO DI CONSEGUENZE CHE POSSONO RAGGIUNGERE, COME RICORDA AMATO, LA CATASTROFE. IL PERICOLO E’ MOLTO REALE E CONCRETO, AGGIUNGO IO, SE SI PONE ATTENZIONE AL FATTO CHE QUESTA MAGGIORANZA E’ ORMAI SFALDATA E CHE DIFFICILMENTE ARRIVERA’ AD APPROVARE,COMPATTA, UNA MANOVRA SCANGHERATA E ARRABBATTATA COME QUELLA PROPOSTA DAL GOVERNO.

QUINDI, CARI AMICI, AFFRETTATEVI A CLICCARE SUL LINK SOTTOSTANTE E DIRE SI ALLA PATRIMONIALE , PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

http://studiocalvano.blogspot.com/p/relazione-al-disegno-bozza-di-decreto.html

mercoledì 17 agosto 2011

RELAZIONE AL DISEGNO( BOZZA) DI DECRETO LEGGE PER L’INTRODUZIONE DI UNA IMPOSTA SRAORDINARIA SUI GRANDI PATRIMONI

RELAZIONE AL DISEGNO( bozza) DI DECRETO LEGGE PER L’INTRODUZIONE DI UNA IMPOSTA SRAORDINARIA SUI GRANDI PATRIMONI

LA PESAntissima crisi economico finanziaria che in questo momento attraversa l’intero globo terrestre non puo’ non essere considerata tale, oltre che urgente e indispensabile da tutti i cittadini di ogni singolo stato, nessuno escluso. non a caso la banca dei regolamenti internazionali, qualche settimana fa, ha inviato una missiva a tutti gli stati del mondo con un preavvertimento molto grave e significativo, invitando gli stessi governi A PREVENIRE UNA NUOVA CATASTROFE, CHE POTREBBE AVERE EFFETTI DEVASTANTI DI FRONTE AI QUALI LA GRECIA E IL PORTOGALLO IMPALLIDIREBBERO, ED HA FATTO PRESENTE CHE I DEBITI, PUBBLICI O PRIVATI, SI PAGANO O CON IL RISPARMIO, O CON IL DEFAULT , o L’INFLAZIONE.

IL NOSTRO PAESE HA LA DUPLICE E DUALISTICA PECULIARITA’ di registrare un debito pubblico che si colloca al 3° posto nel mondo e un risparmio privato che controbilancia e supera il debito pubblico, ma che è nelle mani di una ristretta minoranza. tale situazione si e’ determinata e stratificata nel tempo in gran parte per una eccessiva e intollerabile distorsione nella redistribuzione dei redditi prodotti , da tutti condannata ma da nessuno corretta mai, e per la rimanente parte per effetto proprio degli esorbitanti tassi di interesse pagati sui titoli di stato dagli anni ‘8o in poi , intascati da una ristretta oligarghia finanziaria e rimasti come debito a carico del popolo italiano.

Lo stesso Debito, per il massiccio flusso di interessi sui titoli di stato, che genera, soffoca da decenni l’intera economia del paese, raggiunge mensilmente un nuovo record, nonostante le manovre straordinarie , ci espone al gravissimo devastante rischio di default., che è una delle tre ipotesi formulate dalla bri. poiche’ la terza ipotesi , l’inflazione,e’ altrettanto devastante quanto il default, non rimane che fare ricorso alla prima, cioe’ al risparmio,che e’ costituito dalla ricchezza in mano alle sole famiglie italiane.

l’intera ricchezza netta di queste ultime,immobiliare e finanziaria, stimata da bankitalia, si aggira intorno agli 8.600 miliardi, di cui circa la metà e’ posseduta da un 10% delle famiglie piu’ ricche.

d’altra parte , la pesantissima manovra di lacrime e sangue varata dal CDM nei giorni scorsi, al punto che il cuore del premier gronda sangue da ogni poro, riesce a malapena a tamponare i buchi di bilancio gia’ creatisi e non puo’ destinare neanche un €uro allo sviluppo e alla crescita, che e’ uno dei due obiettivi che l’Europa ci aveva imposto di raggiungere, ma rischia addirittura di non arrivare in porto e comunque e’ gia’ largamente contestata e messa in forse, oltre che dall’opposizione, anche da larghi strati della maggioranza.

in considerazione dell’eccezionale gravita’ della crisi sopra descritta e degli sbocchi drammatici e devastanti che essa puo’ assumere, come sottolineati e ricordati a tutti gli stati mondiali dalla bri, nonche’ tenendo presente che finora tutte le manovre straordinarie varate dai vari governi in carica , compresa quest’ultima, sono state sopportate dalla maggioranza del popolo, al quale e’ impossibile chiedere ulteriori sacrifici ed allo scopo di raggiungere il duplice obiettivo entro il 2014 il pareggio di bilancio e destinare le risorse sufficienti ed indispensibili al rilancio dell’economia allo sviluppo industriale e tecnologico alla ricerca e all’occupazione dei senza lavoro e dei giovani, senza dover sopportare che “il nanetto di venezia” continui a rompere i coglioni a bossi, figurarsi a noi, si repita opportuno chiamare a contrIbuire anche i ceti piu’ ricchi in analogia E COERENZA CON L’IMPOSTA DI SOLIDARIETà GIà APPROVATA CON IL d.l. …,presentaNDO il seguente disegno di decreto legge.

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E’ OPPORTUNO PRECISARE CHE LA BOZZA DI DECRETO LEGGE CHE SEGUE NON HA ALCUN VALORE DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO, POICHE’ IN MATERIA FISCALE NON E’ PREVISTA LA PRESENTAZIONE DI DISEGNI DI LEGGE AD INZIATIVA POPOLARE. CIO’ DETTO E PRECISATO, PERO’ , E’ ALTRETTANTO OPPORTUNO RIBADIRE CHE LA BOZZA DI UN IPOTETICO DISEGNO DI LEGGE E’ UTILISSIMO PER FARE CHIAREZZA IN MERITO A TUTTE LE LE MENZOGNE E LA DISINFORMAZIONE CHE VIENE MESSA IN GIRO AD ARTE PER CONFONDERE LE IDEE ALLA GENTE ED INCUTERE PIU’ PAURA DI QUANTA NON SE NE ABBIA GIA’

COMUNQUE , L’INIZIATIVA, SE OPPORTUNAMENTE SUPPORTATA DA UNA VALANGA DI FIRME, CHE, A QUESTO PUNTO PROPRIO NON DOVREBBERO MANCARE, POTREBBE COSTITUIRE UNA SPINTA FORMIDABILE PER CONVINCERE TUTTI GLI ALTRI “NANETTI” A DECIDERSI UNA BUONA VOLTA PER TUTTE A VARARE LE MISURE INDISPENSABILI A SALVARE PER IL MOMENTO IL PAESE.

POTREBBERO APPROFITTARNE I LEADERS DELL’OPPOSIZIONE , A FARLA PROPRIA, SE NON VOGLIONO RECITARE IN ETERNO IL RUOLO DEI PIAGNONI PER POI SOSTANZIALMENTE FARE LE STESSE COSE DI UNA MAGGIORANZA OTTUSA E INTERESSATA AL PROPRIO TORNACONTO.

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bozza di decreto legge per l’introduzione in italia di una

imposta straordinaria, una tantum, sui grandi patrimoni

Art. 1CON IL PRESENTE DECRETO LEGGE VIENE INTRODOTTA IN ITALIA UNA IMPOSTA STRAORDINARIA , UNA TANTUM, SUI GRANDI PATRIMONI.

ART.2 – SONO CONSIDERATI GRANDI PATRIMONI QUELLI POSSEDUTI UNA STESSA FAMIGLIA, IL CUI VALORE COMPLESSIVO SUPERI IL MILIONE DI €URO.

ART.3 - lA FAMIGLIA, AI FINI DELLA PRESENTE IMPOSTA, SI CONSIDERA COMPOSTA DA TUTTI I MEMBRI CHE COABITANO NELLA STESSA ABITAZIONE E/O ABBIANO LO STESSO DOMICILIO, CON RIFERIMENTO ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE DEL PRESENTE.

ART. 4 - iL VALORE DEGLI IMMOBILI VIENE DETERMINATO CON RIFERIMENTO AI SEGUENTI PARAMETRI: …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………, MENTRE PER GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SI TIENE CONTO DEL VALORE…………………………………………….

ART. 5 - LE VOCI CHE CONCORRONO A FORMARE IL VALORE COMPLESSIVO DEL PATRIMONIO SONO QUELLE ELENCATE DALLA BANCA D’ITALIA NEL BOLLETTINO PUBBLICATO ANNUALMENTE SULLA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE.

ART. 6 – GLI SCAGLIONI IN ORDINE CRESCENTE DEI PATRIMONI ATTRATTI DALL’IMPOSTA VENGONO COSI’ DETERMINATI :

A) 1° SC. DA 1.000.000 A 1.500.000

B) 2° SC DA 1.500.001 A 2.000.000

C) 3à ° SC. DA 2.000.001 A 3.000.000

D) DAL 4° AL 7° SC. CRESCENTI DI MILIONE IN MILIONE

E) OLTRE I 7 MILIONI.

lE ALIQUOTE, ONDE RISPETTARE IL CRITERIO DELLA PROGRESSIVITA’ : DAL 2% PER IL 1° SC. E POI , CRESCENTI DI O,50% PER OGNI SC. SUCCESSIVO FINO AL 6% DEL 7 SC.

ART. 7 – IL PAGAMENTO AVVERRA’ IN SEI RATE SEMESTRALI A DECORRERE DAL 1° GENNAIO DELL’ANNO 2012 E FINO AL 31/12/2014.

ART. 8 – SONO ESCLUISI DALL’IMPOSTA TUTTI GLI IMMOBILI E I BENI STRUMENTALI DI TUTTE LE AZIENDE, ORGANIZZATE SOTTO QUALSIASI FORMA GIURIDICA.

ART.9- TUTTI I CONTRIBUENTI ITALIANI , AI FINI DI STABILIRE SE RIENTRINO O MENO IN UNO DEGLI SCAGLIONI DI CUI ALL’ART. 6, DEVONO COMUNQUE PRESENTARE UNA DICHIARAZIONE SECONDO IL MODELLO CHE SARA’ PREDISPOSTO………………………………………………………………………………………………….

ELENCANDO I BENI IMMOBILI, MOBILI REGISTRATI E FINANZIARI, DETENUTI ALLA DATA DEL ……………-………….. TALE SITUAZIONE PATRIMONIALE, QUALUNQUE SIA LA SUA COMPOSIZIONE, OVE NON RAGGIUNGA LO SCAGLIONE MINIMO DI CUI ALL’ART 6, NON SARA’ ASSOGGETTATO AD ALCUNA IMPOSIZIONE O PRELIEVO, MA SARA’ CONSIDERATA COME SITUAZIONE DI RIFERIEMNTO ALLA DATA DI PRESENTAZIONE, AI FINI DELLA VALUTAZIONE, DA PARTE DELLE ENTRATE, DEI SUCCESSIVI INCREMENTI PATRIMONIALI.

ART.9- IL GETTITO CHE SI RICAVERA’ DALL’IMPOSTA STRAORDINARIA DI CUI AL PRESENTE (STIMABILE IN 150-200 MLD DI €URO), SARA’ FINALIZZATA A CONCORRERE, PER QUANTO NECESSARIO IN AGGIUNTA ALLE MISURE GIA’ VARATE, AL DEFINITIFICO RIEQUILIBRIO DEL BILANCIO ANNUALE , MENTRE L’ESUBERO SARA’ FINALIZZATO AD UNA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO PUBBLICO, ONDE RIDURNE IL PESO DEGLI INTERESSI, MENTRE LA RESIDUA PARTE SARA’ DESTINATA A SVILUPPO E OCCUPAZIONE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI SETTORI DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, DELLA RICERCA, DELLA CRESCITA PROFESSIONALE DEI GIOVANI, AL LORO INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO, UNITAMENTE AI SENZA LAVORO , E AL RIEQUILIBRIO DEL GAP CHE DA SEMPRE AFFLIGE LE POPOLAZIONI DEL SUD DEL PAESE, A CUI SONO STATI SOTTRATTI PERFINO I FONDI FAS STANZIATI DALL’EUROPA PER LE REGIONI IN FORTE RITARDO DI SVILUPPO.

mercoledì 15 giugno 2011

ORA O MAI PIU’

IL PRESENTE DOCUMENTO E’ STATO ELABORATO IN COLLABORAZIONE TRA FRANCESCO CALVANO VITTORIO EMANUELE ESPOSITO E CARMELA BLANDINI E CON L’APPORTO DI ALTRI AMICI

IL GOVERNO ALL’OPPOSIZIONE: DOVE TROVIAMO LE RISORSE PER LE RIFORME?

DALL’OPPOSIZIONE : SILENZIO ASSORDANTE

NOI DELLA RETE DOBBIAMO INDICARE DOVE TROVARLE E COME UTILIZZARLE

ADERITE CLICCANDO SUL LINK SOTTOSTANTE E SEGNANDO IL QUINTO SI SUL DOC.

Dopo la rivoluzione cultural-politica di portata squisitamente storica, realizzata con il Poker di SI, forse è giunto il momento per continuare ad esercitare in forma di democrazia diretta partecipata un’azione efficace e vincente sui temi cruciali della struttura economico finanziaria che interessano realmente il popolo.

Già a partire dalle ore immediatamente successive all’annuncio della nuova pesante sberla.il Governo e la maggioranza sono andati in confusione. Ma non è stata solo una sberla. E’Molto di piu’. E’ la rivincita storica di un popolo che ha creduto per troppo tempo alle lusinghe e e alle bugie, autenticate dal Notaio Vespasiano , di un venditore ambulante e che ora ha capito che doveva riappropriarsi del bene piu’ prezioso e ineludibile della libertà di decidere autonomamente , senza delegare a un esercito di mercenari, che Veronica Lario ha efficacemente definito “quel ciarpame politico”. Il popolo ha cosi’ inflitto una batosta molto piu’ sonora di quella che i piu’ inguaribili ottimisti potessero immaginare. Ma soprattutto ha spazzato via un dualismo che l’umanità si è trascinato dietro per secoli , consistente nella contrapposizione insanabile tra la volontà-delega attribuita ai politici e al potere in genere e la volontà propria che è sempre stata tradita dai delegati. Tutti i drammi dell’umanità sono racchiusi in questo concetto semplicissimo e apparentemente ovvio. Il popolo che ha votato Berlusconi non ha mai pensato che questo potesse servire per consentirgli di varare solo le leggi che interessavano lui e il suo impero. Oggi se n’è accorto, lo ha capito e si è liberato. Questo è il vero grandioso risultato culturale, di portata universale, (non politico per l’Italietta) che il voto referendario esprime e riafferma.

Ma attenzione a non buttarlo via. Governo e maggioranza sono in confusione e nel panico, chiedono agli altri dove trovare i soldi per attuare la riforma fiscale quando dall’Europa e dalla Corte dei Conti richiedono manovre straordinarie di 80, di 40, di 140 mld, non si capisce bene, e, nel contempo, chiedono “ ma qual è l’alternativa?”. E, Bersani, pronto, a lanciare il monito alla lega : “rifletta con chi stare”.

PER TALE MOTIVO VORREI RIVOLGERMI PRIORITARIAMENTE AL POPOLO DELLA RETE, DIMOSTRATOSI SEMPRE ATTENTO E PRONTO ALLE INNIZIATIVE DA INTRAPRENDERE.

SENZA TEMA DI SMENTITA, SI PUO’ AFFERMARE CHE IL PAESE E’ INA UNA SITUAZIONE A DIR POCO DISASTROSA. BERLUSCONI E LEGA RECLAMANO LA RIFORMA FISCALE E L’APERTURA DELLA BORSA MA TREMONTI RISPONDE E RIBADISCE CHE LA RIFORMA FISCALE NON SI PUO’ FARE A DEBITO, CHE ANZI SIA L’EUROPA CHE LA CORTE DEI CONTI ITALIANA INVITANO IL GOVERNO A RIPIANARE UN DEFICIT ULTERIORE, GIA’ FORMATOSI, DI CIRCA 140 MLD DI €. DA RIPARTIRE IN 3 ANNI. LA RUSSA RASSICURA LA BINDI CHE LA MANOVRA DI 80 MLD LA FARANNO SENZA METTERE LE MANI IN TASCA AGLI ITALIANI; LUI HA NOTIZIE DI PRIMA MANO CHE L’UNICO A METTERE LE MANI IN TASCA SARA’ IL PREMIER.

Insomma siamo quasi giunti alla Torre di Babele e non si vuol tenere in alcun conto del fatto che la speculazione, quando deciderà di agire, non invierà alcun preavviso. Il loro successo è legato alla sorpresa. Eppure l’Italia sta meno peggio di altri Paesi, ricorda continuamente Tremonti, perché può contare sulla ricchezza privata. Ma nessuno dice dov’è e come la si può utilizzare. Così, i politici degli opposti schieramenti chiedono a quelli che hanno di fronte di indicare dove trovare i soldi per fare le riforme : scena muta.

Nessuno, dico nessuno, vuole prendersi la responsabilità di indicare l’unica alternativa possibile, a portata di mano, capace di salvare il paese dal default e rilanciare consumi, sviluppo, occupazione, rinascita e rilancio dell’Italia.

Questa via si chiama Imposta straordinaria, una tantum, sui grandi patrimoni. Dati Bankitalia:

il 50% della ricchezza in Italia è nelle mani del 10% delle famiglie piu’ ricche, per intenderci come Bersusconi; l’altro 50% è distribuito nel rimanente 90% delle famiglie che quindi non possono essere coinvolte nell’operazione. Da un calcolo grossolano viene fuori che applicando un’aliquota media del 5% sui patrimoni delle sole famiglie ricche, si potrebbe generare un ‘introito straordinario di circa 200 mld, pari a 6-7 manovre annue, impossibili da realizzarsi normalmente. E quindi rimango sempre piu’ inebetito quando mi faccio la domanda : Ma perché nessuno ne vuole parlare? Sapete quanto pagherebbe un soggetto che possieda un patrimonio di 5 milioni di €uro? La modica cifra di 250 mila Euro? Pensate che possa andare in disgrazia? Si può anche rateizzare ripartendola tra i sei-sette anni dell’ipotetico piano.

Tremonti, come qualsiasi altro economista o studioso di scienza della finanze, sa benissimo che tutti i testi scolastici e accademici, introducono la materia delle entrate statali distinguendo tra entrate ordinarie e straordinarie, queste ultime , suddivise tra ricorrenti e una tantum: Sa anche che dall’unità d’Italia fino al dopoguerra i governi italiani hanno fatto continuamente ricorso alle entrate straordinarie, come alle manovre sui titoli del Debito Pubblico.

Non si capisce perché mai, oggi, con il Paese in assoluta emergenza, con un pericolo di default, con l’impossibilità assoluta di risolvere i problemi del Paese con fondi che non esistono, anzi ne servono subito altri, le grandi famiglie ricchissime debbano sottrarsi a concorrere nel risanamento del Paese quando proprio loro devono gran parte delle fortune ai lauti tassi di interesse lucrati sui titoli di stato nei decenni passati.

senza questo introito straordinario o governi Berlusconi o governi il premio nobel dell’economia il paese non si muove di un dito.

ED IO NUTRO UNA STRANZA SENZAZIONE. SE TREMONTI SI INCAZZA, VUOI VEDERE CHE L’INTRODUZIONE SULL’IMPOSTA STRAORDINARIA SUI GRANDI PATRIMONI LA PRESENTA PROPRIO LUI?

domenica 5 giugno 2011

FULL DI RE – POKER D’ASSI – GOVERNO B : KO , MA , ACHTUNG BABIES

Dopo l’emozionante risultato delle amministrative, che lascia intravedere l’inizio di un declino ormai inarrestabile, l’impegno va quadruplicato poiché bisogna calare, adesso , il poker d’assi per mettere definitivamente KO il governo del Cavaliere. Dobbiamo quadruplicare gli sforzi perché la gente vada a votare il 12-13 giugno e il dado è tratto. Basta raggiungere il quorum e milioni di “senza cervello” voteranno inevitabilmente quattro SI: Il raggiungimento di un tale insperato, fino all’altro giorno, risultato, varrebbe in termini politici molto ma molto di piu’ del risultato amministrativo. Sarebbe la prova schiacciante che il Governo è in piena agonia, non solo, ma soprattutto che esso non rappresenta neanche se stesso. Ha ottenuto la delega e il consenso dei cittadini ma ha saputo varare solo leggi ad personam o, peggio, che rappresentano potenziali armi letali per futuri genocidi dei nostri prosperi. Tutto ciò in nome di guadagni facili, attraverso tangenti miliardarie, che finirebbero nelle tasche dei soliti noti a dispetto delle ignote generazioni future. Insomma un Governo che pratica la delinquenza politica. I 4 SI significheranno che con un Poker d’assi in mano la partita è chiusa, perché l’attuale governo non può avere scala reale, dal momento che di reale non hanno nulla, neanche i capelli.

Nello stesso tempo va lanciato forte il grido di Achtung babies: Bando ai facili entusiasmi, ma soprattutto va verificato qual è l’alternativa valida. Il commento del dopo voto è stato, come sempre, particolarmente deludente e inefficace. Si è parlato di tutto, delle strategie di questo o di quello , della mancata capacità di spiegare persino cosa era stato fatto nelle consiliature precedenti, quasi fosse una giustificazione anziché la dimostrazione di chi fossero i “senza cervello”.Nessuno si è soffermato sulle vere cause della debacle del Cavaliere, a parte il venir meno del suo charme e del suo prestigio che ha nuociuto a Milano come nel resto d’Italia. Ma le vere cause sono ben altre. I milioni di disoccupati, le centinaia di migliaia di licenziati, costretti ad arrampicarsi sui tetti dei capannoni o sulle gru, o a rinchiudersi nelle ex carceri, intere comunità e città ritrovatesi nella crisi piu’ nera, a causa dei licenziamenti, perché è del tutto evidente che solo il lavoro e i salari dei lavoratori possono tenere in piedi comunità e città. Il tutto ben condito dai tagli selvaggi (i piu’ li definiscono lineari) alla scuola, alla ricerca, alla giustizia, alla pubblica amministrazione, l’aumento della pressione fiscale, pur di fronte ad un PIL decrescente da anni , alla riduzione dell’avanzo primario, che è divenuto disavanzo primario, ad un debito pubblico che mese dopo mese batte nuovi record.

Questa breve sintesi della drammatica situazione reale del Paese racchiude anche l’estrema contraddizione, insanabile, esistente a livello di governo e di Istituzioni. Il Ministro Tremonti è chiuso in una morsa mortale. Il Governatore di Bankitalia, il governo nel suo complesso, la Confindustria, i Sindacati, chiedono che vengano destinate risorse per far ripartire la macchina, alleviare le condizioni di estremo disagio della gente. Dall’altra, Istituzioni europee, la stessa Bankitalia e la Corte dei conti avvertono che il Paese è già disastrato dal,punto di vista della finanza pubblica, e del conseguente indebitamento, la Corte dei Conti parla addirittura di un deficit creato dall’andamento del PIL di circa 140-160 mld, che dovrebbero essere reperiti attraverso nuove manovre straordinarie da 40 mld l’anno per 3 anni , il che vorrebbe dire, e il primo a saperlo è Tremonti, il de profundis per l’economia e il suo sviluppo. E allora, come può quadrare questo cerchio? Una via d’uscita, l’unica, ci sarebbe. Tremonti , tra tanti sproloqui, una cosa vera,sensata, la dice. E cioè che l’Italia sta meno male di altri Paesi perché può contare su un risparmio privato che controbilancia il disastro dei conti pubblici. Questi però sono già nel mirino della speculazione internazionale, il cui primissimo passaggio è stato compiuto con l’abbassamento del rating da parte della Standard & Poor’s.., D’altra parte, i risparmi di cui parla Tremonti sono per il 50% nelle mani del 10% delle famiglie ricche, mentre il restante 90% deve spartirsi il residuo. I tempi stringono e le contraddizioni insanabili rimangono.

Oltre 4 anni fa, in tempi non sospetti, governavano Prodi, Bersani e Visco, ho pubblicato un opuscoletto di un’ottantina di pagine, “Perché urge la Patrimoniale”, e, ancora prima, ai tempi delle manovre di Giuliano Amato, avevo diagnosticato la stagnazione che quelle manovre avrebbero provocato. Dopo 20 anni Amato se n’è accorto e, ora, propone anche lui la patrimoniale. Non c’è tempo da perdere. Ma,se aspettiamo che la provvidenza arrivi dai signori del potere, di centro, di sinistra o di destra, rischiamo di perdere il treno per sempre, perché le prossime manovre che dovranno varare faranno pagare sempre e comunque i sacrifici a tutti coloro che sono già in grave difficoltà di esistenza. Se 4 anni fa la proposta era urgente, oggi è indifferibile, pena il profilarsi di bel “default “ con addio per sempre a qualsiasi speranza di ripresa o di ripartenza.

Se il Poker d’assi dei Referendum ci può far vincere l’attuale partita, dovremo essere vigili e rigorosi sui soggetti a cui dovrà essere affidata l’alternativa. I vari schieramenti che si presenteranno come alternativi, dovranno dichiarare se sono schierati nella difesa ad oltranza dei privilegi di quel 10% oppure con il 90% del popolo che soffre. In sostanza se sono disponibili a presentare quale primo atto di governo una proposta di legge per l’istituzione di una IMPOSTA UNA TANTUM SUI GRANDI PATRIMONI,. CHE CON UNA ALIQUOTA MEDIA DEL 5% PUO’ FORNIRE UN GETTITO DI CIRCA 200 MILIARDI DI EURO, CARBURANTE SUFFICIENTE AD INNESCARE UN REALE PROCESSO DI SVILUPPO E DI OCCUPAZIONE CHE POSSA AUTOALIMENTARE LA CRESCITA DELL’ECONOMIA ED ASSICURARE UN MINIMO DI GIUSTIZIA REDISTRIBUTIVA PER LAVORATORI E GIOVANI.

Si badi bene che parlo e lo sottolineo, non di un’imposta ricorrente (estremamente sbagliata) ma di una imposta una tantum che le famiglie ricche o straricche , con una aliquota minimale, possono tranquillamente sopportare senza traumi né sconquassi, anzi ciò può rappresentare soprattutto per loro una ancora di salvataggio dal potenziale default.

IN TUTTO QUESTO, LA RETE, SENSIBILE ALLE TEMATICHE SOCIALI COME A QUELLE AMBIENTALI, PUO’ ESERCITARE UN RUOLO DI PRIMO PIANO.

SE RACCOGLIAMO, COME PER I REFERENDUM, MIGLIAIA E MIGLIAIA DI ADESIONI AVREMO NELLE MANI UN’ARMA DI PERSUASIONE EFFICACE CHE PUO’ RAPPRESENTARE LA CONTINUAZIONE DELL’ESERCIZIO DIRETTO DELLA DEMOCRAZIA, IN VIRTU’ DEL QUALE SI FA CIO’ CHE LA MAGGIORNZA DEL POPOLO DECIDE DI FARE , NON GIA’ I SUOI DELEGATI , ABITUATI A TRADIRE.

domenica 2 gennaio 2011

ALL'ORIZZONTE LA PATRIMONIALE PER SALVARE IL PAESE

Nell’Opuscolo di 80 pagine pubblicato 4 anni fa “Perché urge la Patrimoniale – ediz.Rubbettino” riproposta integralmente sul mio sito ho dimostrato come dopo 16 anni di manovre di lacrime e sangue, operate tutte sulla pelle delle masse dei cittadini, il debito pubblico lungi dal diminuire aveva continuato la sua ascesa e così sarebbe avvenuto in prosieguo. Dopo 4 anni, ogni mese è un nuovo record:quello di ottobre segna 1867,39 €., mentre il Paese è sull’orlo del precipizio, il cui capitombolo non è difficile prevedere per due ordini di motivi :

1) i tagli all’impazzata stanno distruggendo l’unica alternativa futura annientando sogni e speranze dei giovani, i tagli a cultura, ricerca, innovazione, enti locali, sanità,giustizia,forze armate, che stazionano davanti ai cancelli di Arcore , disoccupazione a livelli stratosferici, 26,2% quella giovanile,oltre il 36% quella femminile al sud; disoccupati, cassintegrati, precari non sanno piu’ cosa occupare per protesta, mentre impera la piu’ alta pressione fiscale, dopo i due paesi scandinavi, le retribuzioni nette tra le piu basse dei paesi industrializzati, ambiente,monnezza e dissesto idrogeolico rischiano, infine, di disintegrare ciò che è rimasto del Paese .

2) La montagna del debito, terzo o secondo al mondo, può attrarre in qualsiasi momento la valanga degli speculatori, che hanno iniziato i loro attacchi partendo dai più deboli e dai più esposti per risalire gradualmente a quelli più ghiotti, e l’Italia è piazzata in ottima posizione. Gli speculatori non hanno regole etiche e non obbediscono a nessun richiamo, essi vivono per speculare e speculano per vivere; I fiammiferi che possono incendiare la prateria sono molteplici : una lieve ripresa dell’inflazione, con i rincari assurdi di questi giorni, come qualsiasi movimento dei tassi di interesse si verifichi in un altro paese del mondo, vicino o lontano, può innescare l’incendio.


Nel contesto di un quadro così fosco , che solo a delle facce di pietra può apparire roseo, e tale da legittimare un Governo che quotidianamente afferma di rimanere al comando nell’interesse degli italiani, spunta inesorabile il Bollettino della Banca d’Italia che ci conferma la grave insanabile contraddizione che l’enorme ricchezza netta degli italiani, pari ad 8600 mld di €. ,si appartiene per circa la metà al 10% delle famiglie più ricche mentre al 50% di quelle più povere tocca il 10% della ricchezza: il che significa che 2.300.000 famiglie possiedono una ricchezza di 3.870 mld di €., con una media di circa 1.700.000 a famiglia; le 11 milioni e 500 mila più povere si ripartiscono 860 mld, con una media di 74.782 €., cioè in media neanche una casa di abitazione. In entrambi i gruppi, naturalmente, vige pur sempre la legge del “pollo a testa”, per cui nel primo raggruppamento c’è chi possiede un milione circa e chi diverse decine di mld.


Le due realtà,ora esposte in sintesi, mi hanno portato 4 anni fa a proporre il varo di una imposta straordinaria sui grandi patrimoni e solo su quelli; per 4 anni sono rimasto isolato; oggi, a grande sorpresa, pare che se ne incominci a parlare in vari ambienti, anche tra alcuni colleghi commercialisti che 4 anni fa hanno arricciato il naso, e però circola una voce inquietante che ventila una aliquota del 4% su patrimoni di 100 mila €. Questa sarebbe una subdola manovra per disorientare l’opinione pubblica e fare incazzare giustamente il ceto medio che sarebbe costretto a sollevarsi. Nell’Opuscolo c’è l’analisi e le ragioni del perché vanno colpiti i grandi patrimoni. Una aliquota media del 5% sui patrimoni delle famiglie ricche porterebbe un introito di circa 193 mld.di €., pari a 6 finanziarie di 32 mld annui. Questo serbatoio, unitamente ad una ristrutturazione del debito per lo meno in termini di allungamento delle scadenze a tassi attuali, consentirebbe di non continuare a tagliare risorse vitali nei settori strategici per il futuro delle nuove generazioni, a mettere immediatamente in moto politiche di occupazione, procedendo contestualmente ad una profonda riforma del diritto al lavoro, non nel senso di Marchionne, bensì con la teoria di quel genio di Jeremy Rifkin che,dopo ampia disamina scientifica e di rilevazione statistica ha così concluso:

l’Epoca Industriale ha posto fine alla schiavitù. l’Era dell’Accesso sta ponendo termine al lavoro salariato di massa…dobbiamo prepararci a vivere in una nuova era in cui si lavorerà poche ore a scopi utilitari, dedicando più tempo all’arricchimento della vita sociale”. Ma ha anche precisato:“” ridar vigore al movimento sindacale, estendendo il suo raggio d’influenza geografico in modo che possa far fronte a quello del capitale finanziario….creare reti di comunicazione diretta fra i cittadini su scala globale per contrapporre al gioco a rubamazzo la solidarietà dei lavoratori e delle popolazioni locali….per ridistribuire ovunque la maggior ricchezza prodotta e stimolare i consumi….


Non si riesce o non si vuole riuscire a capire che è il lavoro, e solo questo, al centro dell’universo. Un economista del passato ha fatto notare da tempo che in Economia non c’è niente che funzioni in modo lineare; tutto si muove a spirale : e la spirale o gira in senso virtuoso o gira in senso vizioso. Senza lavoro per tutti, niente salari a sufficienza, niente consumi, niente produzione, solo depressione e sottosviluppo. Ahivoglia che il Premier diffonde certezze e ottimismo. La spirale sta girando in modo vizioso, per invertirla ci vuole la contribuzione di coloro che finora hanno sempre preso!