tag:blogger.com,1999:blog-61094501635006231482024-02-19T23:14:41.178-08:00BLOG di Politica Economica a cura di Francesco CalvanoLa Politica Economica spiegata con linguaggio semplice e accessibile per non addettiStudio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.comBlogger49125tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-37835233581558152122011-08-30T11:39:00.000-07:002011-08-30T11:42:03.582-07:00CHI E' IL BARO PIU' BRAVO?<p align="justify">Alla fine, dicono, ha vinto Berlusconi perché è riuscito a non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Niente aumenti IVA, appena sfiorate le pensioni, una impercettibile sforbiciata ai tagli dei Comuni, anche se questi continuano a protestare, ma soprattutto niente imposta di solidarietà per i redditi piu' alti, come fosse un merito , anziché una autentica vergogna. Verrebbe subito da chiedersi : Allora, Tremonti voleva fregarci, sfilando tutti quei soldi, anche ai ricchi? Barava Tremonti o bara Berlusconi? Credo entrambi, si tratta di vedere chi è il primo in classifica. Il Premier afferma che i mancati introiti , rispetto alla manovra Tremonti saranno recuperati dalla lotta all'evasione, cominciata quando ancora era vivo mio nonno, nel 1943. Ma su queste amenità e sui disastri che avverranno sui mercati finanziari avremo modo di tornare nei prossimi giorni e verificheremo chi vincerà sul mercato della barzelletta, dove Calderoli ha già una spanna di vantaggio avendo proposto l'imposta di solidarietà, doppia, solo sui calciatori, di certa e assoluta incostituzionalità. Quindi, sullo sfondo, se non vogliamo sparire dal novero dei paesi civili, rimane l'imposta sui grandi patrimoni, sulla quale convergono un po' tutti. Vediamo perché, in estrema sintesi.</p><br /><p align="justify">Fin quasi alla fine degli anni '60 ( al termine degli anni del miracolo economico) , l'Italia vantava un avanzo corrente di Bilancio /debito pubblico peri al 2,8%, mentre nel quinquennio 1980-84 si è passati ad un disavanzo corrente del 6,3%. Nel 1973 è scoppiata una delle crisi piu' drammatiche del Capitalismo globale con l'inarrestabile crescita del prezzo del petrolio, che ha determinato un lungo ciclo inflazionistico. I Governi dell'epoca, oltre agli sprechi che ancora continuano indisturbati, hanno pensato bene di coprire i buchi di Bilancio ricorrendo all'emissione di titoli pubblici, il cui rendimento era direttamente proporzionale alla crescita dell'inflazione, rendimenti che sono giunti al 22,50-23% su base annua. Così, il Debito Pubblico è passato dagli 83 mila mld del 1975 ai 282 mila del 1981 e ai 677 mila del 1985, decuplicando nello spazio di 10 anni. Tutto il resto, fino ad arrivare ai circa 4 milioni di miliardi di vecchie lire era stato perfettamente previsto dagli analisti ed economisti dell'epoca. A nulla sono valsi, a questo punto le manovre di lacrime e sangue iniziate da Amato nel '92 e continuate fino ai nostri giorni. Il rapporto Debito/Pil è sempre aumentato, nonostante le manovre, fino a superare il 120% rispetto al PIL. E per questo l'Europa ci ha messo a freno e ci ha commissariato. Ma il problema non si sblocca, poiché la manovra di 45 MLD di €uro che ci ha imposto l'Europa serve solo a coprire l'ulteriore deficit di bilancio corrente, non già a risanare l'immensa voragine del Debito Pubblico, che ogni mese batte un nuovo record.</p><br /><p align="justify">Mentre i cervelloni dei manovratori si stanno stracciando le vesti e si rimbeccano su cosa bisogna tagliare secondo Bossi o Calderoli o secondo il Premier, il differenziale dei tassi di interessi che l'Italia paga rispetto ai Bond tedeschi sta già facendo maturare l'importo della prossima , imminente, manovra da varare per coprire l'ulteriore deficit generato dai maggiori interessi sul Debito Puibblico.<br />D'altra parte, bisogna osservare che se lo Stato italiano (leggi popolo italiano) si ritrova con circa 2 miliardi di euro di Debito sul groppo, qualcuno ne ha beneficiato. I lauti interesse pagati sul debito nel tempo, a partire da quel famoso 23% del 1982, qualcuno li ha intascati. <br />Questo qualcuno è rappresentato dai soliti ignoti, cioè Grandi Banche, grosse Istituzioni finanziarie , Istituti di Assicurazione, grandi imprenditori, Brokers nazionali ed esteri, intermediari ai vari livelli, grandi finanzieri e facoltosi di ogni tipo, a cominciare da chi oggi ci governa. Questo ha accentuato a dismisura le distorsioni di distribuzione della ricchezza , generate in prima battuta dal sistema capitalistico vigente, creando quella immensa e irrecuperabile differenza di posizioni, che la Banca d'Italia ha così inquadrato : il 50% della ricchezza del Paese è nelle mani del 10% delle famiglie. Al restante 90% spettano le briciole.</p><br /><p align="justify">Questa è la prima, fondamentale, ragione, di natura etica, civile, di giustizia redistributiva, che reclama una partecipazione dei piu' abbienti a concorrere al risanamento del Paese, prima che sprofondi, restituendo un minima parte di ciò che hanno intascato almeno negli ultimi 35-40 anni. Le altre ragioni le illustreremo domani – 2^ puntata.</p>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-56557596960947461262011-08-21T11:17:00.000-07:002011-08-21T11:21:09.815-07:00IL RAVVEDIMENTO OPEROSO DI GIULIANO AMATO<p class="MsoNormal">Nell’Opuscolo pubblicato nel 2007 “Perché urge la Patrimoniale” era contenuto un paragafo di cui ritengo utile pubblicarne uno stralcio:</p> <p class="MsoNormal" style="line-height:normal">“””La prima consistente manovra di correzione dei conti è quella varata da Amato nel ’92, che fu definita allora come cura da cavallo, e che ammontava a circa 90 mila mld di lire. Ne seguirono altre di 50, 60 ……OMISSIS…. ed il cui importo cumulato credo si attesti intorno ad un milione di miliardi del vecchio conio.</p> <p class="MsoNormal" style="line-height:normal">Dopo la prima manovra, scrissi un editoriale per il giornale della categoria cui appartengo, per paventare il pericolo che si sarebbe potuta verificare una crisi recessiva più o meno evidente o più o meno strisciante.</p> <p class="MsoNormal">All’epoca, un carissimo congiunto, dalla vasta cultura umanistica e filosofica, ma non altrettanto economica, era solito osservare: le cose che tu scrivi mi appaiono logiche, convincenti e razionali; però mi chiedo come sia possibile che un uomo come Amato, che entrambi stimavamo, non le veda e/o non le recepisca. La stessa domanda posso ripeterla oggi, dal momento che, purtroppo, con grande rincrescimento, devo rilevare che ho avuto ragione io, ed avrei voluto avere torto”””.</p> <p class="MsoNormal">Dopo circa 20 anni, la situazione non è cambiata affatto, anzi è peggiorata, la musica purtroppo è sempre la stessa. Per quadrare il Bilancio dello Stato, occorre varare una manovra straordinaria, <span> </span>CHE , SOTRAENDO PER CIRCA META’ DEL SUO AMMONTARE, RISORSE ALLE FAMIGLIE, NON POTRA’ NON PROVOCARE UN ALTRO<span> </span>PERIODO DI <span> </span>STAGNAZIONE<span> </span>PRIMA E DI RECESSIONE SUBITO DOPO.</p> <p class="MsoNormal">L’AVVENIMENTO, INVECE, SORPRENDENTE<span> </span>E SENSAZIONALE<span> </span>E’ CHE AMATO HA CAMBIATO IDEA E POSIZIONE.</p> <p class="MsoNormal">In una lunga intervista all’Espresso, egli compie una convincente e condivisibile analisi della situazione italiana , che gli amici conoscono bene poiché corrisponde a quella che andiamo sviluppando da tempo su face book. Tra l’altro, osserva : “”Nei prossimi dodici mesi i titoli di stato da rinnovare ammontano a 325 miliardi e se le tensioni dei mercati costringono il Tesoro a finanziarsi<span> </span>alle condizioni di questi giorni sarebbe la <span style="text-transform:uppercase">catastrofe : circa 15 miliardi in piu’ per ogni punto percentuale<span> </span>di interesse in piu’.” </span>Dopo l’esortazione a lavorare di piu’ (quanti disoccupati aspettano questo momento!) osserva, che se non bastasse…..””rilevo che l’Italia produce il 3% del PIL mondiale ma ha il 5,7% della ricchezza mondiale. Rilevo anche<span> </span>che piu’ del 40% di quella ricchezza è appannaggio del 10% dei cittadini piu’ ricchi””, come dire, annota l’intervistatore, che si può attingere<span> </span>dal Patrimonio dei contribuenti piu’ abbienti per ridurre il Debito Publico.</p> <p class="MsoNormal">Inutile sottolineare<span> </span>quanto sia soddisfatto e contento<span> </span>che sia pure dopo 20 anni Giuliano Amato riconosca giuste le mie annotazioni di allora, ma il dubbio resta. Semmai dovesse leggere le presenti note, gli sarei molto grato se mi spiegasse quale è stato il percorso<span> </span>e quali le motivazioni in virtu’ delle quali oggi recepisce ciò che l’ultimo arrivato, quale posso essere io, ha visto con 20 anni di anticipo.</p> <p class="MsoNormal"><span style="text-transform:uppercase">INTANTO DICO AGLI AMICI DI FACE CHE IL MOMENTO E’ DRAMMATICO E GRAVIDO DI CONSEGUENZE CHE POSSONO RAGGIUNGERE, COME RICORDA AMATO, LA CATASTROFE. IL PERICOLO E’ MOLTO REALE E CONCRETO, AGGIUNGO IO, SE SI PONE ATTENZIONE AL FATTO CHE QUESTA MAGGIORANZA E’ ORMAI SFALDATA E CHE DIFFICILMENTE ARRIVERA’ AD APPROVARE,COMPATTA, UNA <span> </span>MANOVRA SCANGHERATA E ARRABBATTATA <span> </span>COME <span> </span>QUELLA PROPOSTA DAL GOVERNO. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="text-transform:uppercase">QUINDI, CARI AMICI, AFFRETTATEVI A CLICCARE SUL LINK SOTTOSTANTE E<span> </span>DIRE </span><b><span style="font-size:16.0pt;mso-bidi-font-size:11.0pt;line-height:115%;text-transform: uppercase">SI</span><span style="text-transform:uppercase"> </span></b><span style="text-transform:uppercase">ALLA PATRIMONIALE , PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><a href="http://studiocalvano.blogspot.com/p/relazione-al-disegno-bozza-di-decreto.html">http://studiocalvano.blogspot.com/p/relazione-al-disegno-bozza-di-decreto.html</a><span style="text-transform:uppercase"><o:p></o:p></span></p>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-64579645893150021572011-08-17T04:03:00.000-07:002011-08-17T04:04:40.035-07:00RELAZIONE AL DISEGNO( BOZZA) DI DECRETO LEGGE PER L’INTRODUZIONE DI UNA IMPOSTA SRAORDINARIA SUI GRANDI PATRIMONI<p class="MsoNormal">RELAZIONE AL<span> </span>DISEGNO( <span style="font-size:14.0pt;line-height:115%;text-transform:uppercase">bozza</span>) DI DECRETO LEGGE PER L’INTRODUZIONE DI UNA IMPOSTA SRAORDINARIA SUI GRANDI PATRIMONI</p> <p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">LA PESAntissima crisi economico finanziaria che in questo momento attraversa <span> </span>l’intero globo terrestre non puo’ non essere considerata tale, oltre che urgente e indispensabile da tutti i cittadini di ogni singolo stato, nessuno escluso.<span> </span>non a caso la banca dei regolamenti internazionali, qualche settimana fa, ha inviato una missiva a tutti gli stati del mondo con un preavvertimento molto grave e significativo, invitando gli stessi governi </span><span class="apple-style-span"><span style="font-family:"Tahoma","sans-serif"; color:black;background:white">A PREVENIRE UNA NUOVA CATASTROFE</span></span><span class="apple-style-span"><span style="font-size:8.5pt;line-height:115%; font-family:"Tahoma","sans-serif";color:black;background:white">, CHE POTREBBE AVERE EFFETTI DEVASTANTI DI FRONTE AI QUALI LA GRECIA E IL PORTOGALLO IMPALLIDIREBBERO, ED HA FATTO PRESENTE CHE I DEBITI, PUBBLICI O PRIVATI, SI PAGANO O CON IL RISPARMIO, O CON IL DEFAULT ,<span> </span><span style="text-transform:uppercase">o </span>L’INFLAZIONE.<o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="mso-bidi-font-family: Tahoma;color:black;text-transform:uppercase;background:white">IL NOSTRO PAESE HA LA DUPLICE E DUALISTICA PECULIARITA’ di registrare un debito pubblico che si colloca al 3° posto nel mondo<span> </span>e un risparmio privato che controbilancia e supera il debito pubblico, ma che è nelle mani di una ristretta minoranza. <span> </span>tale situazione si e’ determinata<span> </span>e stratificata<span> </span>nel tempo in gran parte per una eccessiva e intollerabile distorsione nella redistribuzione dei redditi prodotti , da tutti condannata ma da nessuno corretta mai, e per la rimanente parte per effetto proprio degli esorbitanti tassi di interesse pagati sui titoli di stato dagli anni ‘8o in poi , intascati da una ristretta oligarghia finanziaria e rimasti come debito a carico del popolo italiano.<o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="mso-bidi-font-family: Tahoma;font-variant:small-caps;color:black;background:white">Lo stesso Debito, per il massiccio flusso di interessi sui titoli di stato, che genera, <span> </span>soffoca da decenni l’intera economia del paese, raggiunge mensilmente un nuovo record, nonostante le manovre straordinarie , ci espone al gravissimo devastante rischio di default., che è una delle<span> </span>tre ipotesi formulate dalla bri. poiche’ la terza ipotesi , l’inflazione,e’ altrettanto devastante quanto il default, non rimane che<span> </span>fare ricorso alla prima, cioe’ al risparmio,che e’ costituito dalla ricchezza <span> </span>in mano alle sole famiglie italiane. <o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="mso-bidi-font-family: Tahoma;font-variant:small-caps;color:black;background:white">l’intera ricchezza netta <span> </span>di queste ultime,immobiliare<span> </span>e finanziaria, stimata da bankitalia, si aggira intorno agli<span> </span>8.600 miliardi, di cui circa la metà e’ posseduta da un 10% delle famiglie piu’ ricche</span></span><span class="apple-style-span"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black; text-transform:uppercase;background:white">.<o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="mso-bidi-font-family: Tahoma;font-variant:small-caps;color:black;background:white">d’altra <span> </span>parte , la pesantissima manovra di lacrime e sangue varata dal CDM nei giorni scorsi, al punto che <span> </span><span> </span>il<span> </span>cuore del premier gronda sangue da ogni poro, riesce a malapena a tamponare i buchi di bilancio gia’ creatisi e non puo’ destinare neanche un €uro allo sviluppo e alla crescita, che e’ uno dei due<span> </span>obiettivi che l’Europa ci aveva imposto di raggiungere, ma rischia addirittura di non arrivare in porto e comunque<span> </span>e’ gia’ largamente<span> </span>contestata e messa in forse, oltre che dall’opposizione, anche da larghi strati della maggioranza.</span></span><span class="apple-style-span"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black; text-transform:uppercase;background:white"><o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-size:8.5pt; line-height:115%;font-family:"Tahoma","sans-serif";color:black;text-transform: uppercase;background:white">in considerazione dell’eccezionale gravita’ della crisi sopra descritta e degli sbocchi drammatici e devastanti che essa puo’ assumere, come sottolineati e ricordati a tutti gli stati mondiali dalla<span> </span>bri, nonche’<span> </span>tenendo presente che finora tutte le manovre straordinarie varate dai vari governi in carica , compresa quest’ultima, sono state sopportate dalla maggioranza del popolo, al quale e’ impossibile chiedere ulteriori sacrifici ed allo scopo di raggiungere il duplice obiettivo entro il 2014 il pareggio di bilancio e <span> </span>destinare le risorse sufficienti ed indispensibili al rilancio dell’economia allo sviluppo industriale<span> </span>e tecnologico alla ricerca e all’occupazione dei senza lavoro e dei giovani, senza dover sopportare che “il nanetto di venezia” continui a rompere i coglioni a bossi, figurarsi a noi, <span> </span>si repita opportuno chiamare a contrIbuire anche i ceti piu’ ricchi in analogia E COERENZA CON L’IMPOSTA DI SOLIDARIETà GIà APPROVATA CON IL d.l. …,presentaNDO <span> </span>il seguente </span></span><span class="apple-style-span"><span style="font-size:14.0pt;line-height:115%; mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black;text-transform:uppercase;background: white">disegno di decreto legge.<o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-size:14.0pt; line-height:115%;mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black;text-transform:uppercase; background:white"><o:p> </o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-size:14.0pt; line-height:115%;mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black;text-transform:uppercase; background:white"><span> </span></span></span><span class="apple-style-span"><span style="font-size:18.0pt;line-height:115%; mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black;text-transform:uppercase;background: white">°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°</span></span><span class="apple-style-span"><span style="font-size:12.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family:Tahoma; color:black;text-transform:uppercase;background:white"><o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-size:12.0pt; line-height:115%;mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black;text-transform:uppercase; background:white">E’ OPPORTUNO PRECISARE CHE LA BOZZA DI DECRETO LEGGE CHE SEGUE NON HA ALCUN VALORE<span> </span>DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO, POICHE’ IN MATERIA FISCALE NON E’ PREVISTA LA PRESENTAZIONE DI DISEGNI DI LEGGE AD INZIATIVA POPOLARE. CIO’ DETTO E PRECISATO, PERO’ , E’ ALTRETTANTO OPPORTUNO RIBADIRE CHE LA BOZZA DI UN IPOTETICO DISEGNO DI LEGGE E’ UTILISSIMO PER FARE CHIAREZZA IN MERITO A<span> </span>TUTTE LE<span> </span>LE MENZOGNE E LA DISINFORMAZIONE CHE VIENE MESSA IN GIRO AD ARTE PER CONFONDERE LE IDEE ALLA GENTE ED INCUTERE PIU’ PAURA DI QUANTA NON SE NE ABBIA GIA’ <o:p></o:p></span></span></p> <p class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-size:12.0pt; line-height:115%;mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black;text-transform:uppercase; background:white">COMUNQUE , L’INIZIATIVA, SE OPPORTUNAMENTE SUPPORTATA DA UNA VALANGA DI FIRME, CHE, A QUESTO PUNTO PROPRIO NON DOVREBBERO MANCARE, POTREBBE<span> </span>COSTITUIRE UNA SPINTA FORMIDABILE PER CONVINCERE TUTTI GLI ALTRI “NANETTI</span></span><span style="font-size:12.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family:Tahoma; color:black;text-transform:uppercase;background:white">” A DECIDERSI UNA BUONA VOLTA PER TUTTE A VARARE LE MISURE INDISPENSABILI A SALVARE PER IL MOMENTO IL PAESE. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family: Tahoma;color:black;text-transform:uppercase;background:white">POTREBBERO APPROFITTARNE I LEADERS DELL’OPPOSIZIONE , A FARLA PROPRIA, SE NON VOGLIONO RECITARE IN ETERNO IL RUOLO DEI PIAGNONI PER POI SOSTANZIALMENTE FARE LE STESSE COSE DI UNA MAGGIORANZA<span> </span>OTTUSA E INTERESSATA AL PROPRIO TORNACONTO.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family: Tahoma;color:black;text-transform:uppercase;background:white"><span> </span>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:15.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family: Tahoma;color:black;text-transform:uppercase;background:white">bozza<span> </span>di decreto legge per l’introduzione in italia di una <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:15.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family: Tahoma;color:black;text-transform:uppercase;background:white">imposta straordinaria, una tantum, sui grandi patrimoni<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black; text-transform:uppercase;background:white">Art. 1</span><span style="font-size: 15.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family:Tahoma;color:black;text-transform: uppercase;background:white"> – </span><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white">CON IL PRESENTE</span><span style="font-size:12.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white"> <span> </span></span><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white">DECRETO LEGGE VIENE INTRODOTTA</span><span style="font-size:12.0pt;line-height:115%;mso-bidi-font-family: Tahoma;font-variant:small-caps;color:black;background:white"><span> </span></span><span style="mso-bidi-font-family: Tahoma;font-variant:small-caps;color:black;background:white">IN<span> </span>ITALIA UNA IMPOSTA STRAORDINARIA , UNA TANTUM, SUI GRANDI PATRIMONI.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps; color:black;background:white">ART.2 – SONO CONSIDERATI GRANDI PATRIMONI QUELLI POSSEDUTI UNA STESSA FAMIGLIA, IL CUI<span> </span>VALORE COMPLESSIVO SUPERI IL MILIONE DI €URO.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps; color:black;background:white">ART.3 -<span> </span>lA FAMIGLIA, AI FINI DELLA PRESENTE IMPOSTA, SI CONSIDERA COMPOSTA DA TUTTI I MEMBRI CHE COABITANO NELLA STESSA ABITAZIONE E/O ABBIANO <span> </span>LO STESSO DOMICILIO, CON RIFERIMENTO ALLA DATA<span> </span>DI PUBBLICAZIONE<span> </span>DEL PRESENTE. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps; color:black;background:white">ART. 4 -<span> </span>iL VALORE DEGLI IMMOBILI VIENE DETERMINATO CON RIFERIMENTO AI SEGUENTI PARAMETRI: …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………, MENTRE PER GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SI TIENE CONTO DEL VALORE…………………………………………….<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps; color:black;background:white">ART. 5 -<span> </span>LE VOCI CHE CONCORRONO <span> </span>A FORMARE<span> </span>IL VALORE COMPLESSIVO DEL PATRIMONIO <span> </span>SONO QUELLE<span> </span>ELENCATE DALLA BANCA D’ITALIA NEL BOLLETTINO PUBBLICATO ANNUALMENTE SULLA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps; color:black;background:white">ART. 6 – GLI SCAGLIONI IN ORDINE CRESCENTE<span> </span>DEI PATRIMONI ATTRATTI DALL’IMPOSTA<span> </span>VENGONO COSI’ DETERMINATI :<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="text-indent:-18.0pt;mso-list:l0 level1 lfo1"><!--[if !supportLists]--><span style="mso-bidi-font-family:Calibri;mso-bidi-theme-font:minor-latin;font-variant: small-caps;color:black"><span>A)<span style="font:7.0pt "Times New Roman""> </span></span></span><!--[endif]--><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white">1° SC. DA 1.000.000 A 1.500.000<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="text-indent:-18.0pt;mso-list:l0 level1 lfo1"><!--[if !supportLists]--><span style="mso-bidi-font-family:Calibri;mso-bidi-theme-font:minor-latin;font-variant: small-caps;color:black"><span>B)<span style="font:7.0pt "Times New Roman""> </span></span></span><!--[endif]--><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white"><span> </span>2° SC DA 1.500.001 A 2.000.000<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="text-indent:-18.0pt;mso-list:l0 level1 lfo1"><!--[if !supportLists]--><span style="mso-bidi-font-family:Calibri;mso-bidi-theme-font:minor-latin;font-variant: small-caps;color:black"><span>C)<span style="font:7.0pt "Times New Roman""> </span></span></span><!--[endif]--><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white">3à ° SC. DA 2.000.001 A 3.000.000<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="text-indent:-18.0pt;mso-list:l0 level1 lfo1"><!--[if !supportLists]--><span style="mso-bidi-font-family:Calibri;mso-bidi-theme-font:minor-latin;font-variant: small-caps;color:black"><span>D)<span style="font:7.0pt "Times New Roman""> </span></span></span><!--[endif]--><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white"><span> </span>DAL 4° AL 7° SC. CRESCENTI DI MILIONE IN MILIONE<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="text-indent:-18.0pt;mso-list:l0 level1 lfo1"><!--[if !supportLists]--><span style="mso-bidi-font-family:Calibri;mso-bidi-theme-font:minor-latin;font-variant: small-caps;color:black"><span>E)<span style="font:7.0pt "Times New Roman""> </span></span></span><!--[endif]--><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white">OLTRE <span> </span>I 7 MILIONI.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white">lE <span> </span>ALIQUOTE, ONDE RISPETTARE IL CRITERIO DELLA PROGRESSIVITA’<span> </span>: DAL <span> </span>2% PER IL 1° SC. E POI , CRESCENTI DI O,50% PER OGNI SC. SUCCESSIVO FINO AL 6% DEL 7 SC.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left:0cm;mso-add-space:auto"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps;color:black; background:white">ART. 7 – IL PAGAMENTO<span> </span>AVVERRA’ IN SEI RATE SEMESTRALI A DECORRERE DAL 1° GENNAIO DELL’ANNO 2012 E FINO AL<span> </span>31/12/2014. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left:0cm;mso-add-space:auto"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps;color:black; background:white">ART. 8 – SONO ESCLUISI DALL’IMPOSTA TUTTI GLI IMMOBILI E I BENI STRUMENTALI DI TUTTE LE<span> </span>AZIENDE, ORGANIZZATE SOTTO QUALSIASI FORMA GIURIDICA.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left:0cm;mso-add-space:auto"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps;color:black; background:white">ART.9- TUTTI I CONTRIBUENTI ITALIANI , AI FINI DI STABILIRE<span> </span>SE RIENTRINO O MENO<span> </span>IN UNO DEGLI SCAGLIONI DI CUI ALL’ART. 6, DEVONO COMUNQUE PRESENTARE UNA DICHIARAZIONE SECONDO IL MODELLO CHE SARA’ PREDISPOSTO………………………………………………………………………………………………….<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left:0cm;mso-add-space:auto"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps;color:black; background:white">ELENCANDO I BENI IMMOBILI, MOBILI REGISTRATI E FINANZIARI, DETENUTI ALLA DATA DEL ……………-………….. TALE SITUAZIONE<span> </span>PATRIMONIALE, QUALUNQUE SIA LA SUA COMPOSIZIONE, OVE NON RAGGIUNGA LO SCAGLIONE MINIMO DI CUI ALL’ART 6, NON SARA’ ASSOGGETTATO AD ALCUNA IMPOSIZIONE O PRELIEVO, MA SARA’ CONSIDERATA COME SITUAZIONE DI RIFERIEMNTO ALLA DATA DI PRESENTAZIONE, AI FINI DELLA VALUTAZIONE, DA PARTE DELLE ENTRATE, DEI SUCCESSIVI INCREMENTI PATRIMONIALI. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left:0cm;mso-add-space:auto"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma;font-variant:small-caps;color:black; background:white">ART.9-<span> </span>IL GETTITO<span> </span>CHE SI RICAVERA’ DALL’IMPOSTA STRAORDINARIA DI CUI AL PRESENTE (STIMABILE IN 150-200 MLD DI €URO), <span> </span>SARA’ FINALIZZATA A CONCORRERE, PER QUANTO NECESSARIO IN<span> </span>AGGIUNTA ALLE MISURE GIA’ VARATE, AL DEFINITIFICO RIEQUILIBRIO DEL BILANCIO ANNUALE , MENTRE L’ESUBERO SARA’ FINALIZZATO AD UNA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO PUBBLICO, ONDE RIDURNE IL PESO DEGLI INTERESSI, MENTRE LA RESIDUA PARTE SARA’ DESTINATA A SVILUPPO E OCCUPAZIONE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI SETTORI DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, DELLA RICERCA, DELLA CRESCITA PROFESSIONALE DEI GIOVANI, AL LORO INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO, UNITAMENTE AI SENZA LAVORO , E AL RIEQUILIBRIO DEL GAP CHE DA SEMPRE AFFLIGE LE POPOLAZIONI DEL SUD DEL PAESE, A CUI SONO STATI SOTTRATTI PERFINO I FONDI FAS STANZIATI DALL’EUROPA PER LE REGIONI IN FORTE RITARDO DI SVILUPPO.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoListParagraphCxSpLast"><span style="mso-bidi-font-family:Tahoma; font-variant:small-caps;color:black;background:white"><o:p> </o:p></span></p>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-31556206997596871662011-06-15T15:48:00.000-07:002011-06-15T15:51:33.260-07:00ORA O MAI PIU’<p class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 19px; line-height: 21px; ">IL PRESENTE DOCUMENTO E’ STATO ELABORATO IN COLLABORAZIONE TRA FRANCESCO CALVANO VITTORIO EMANUELE ESPOSITO E CARMELA BLANDINI E CON L’APPORTO DI ALTRI AMICI</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;line-height:115%"><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;line-height:115%">IL GOVERNO ALL’OPPOSIZIONE: DOVE TROVIAMO LE RISORSE PER LE RIFORME?<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;line-height:115%">DALL’OPPOSIZIONE : SILENZIO ASSORDANTE<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;line-height:115%">NOI DELLA RETE DOBBIAMO INDICARE DOVE TROVARLE E COME UTILIZZARLE<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;line-height:115%">ADERITE CLICCANDO SUL LINK SOTTOSTANTE E SEGNANDO IL QUINTO<span style="mso-spacerun:yes"> </span>SI SUL DOC.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal">Dopo la rivoluzione cultural-politica di portata squisitamente storica, realizzata con il Poker di SI, forse è giunto il momento per continuare ad esercitare in forma di democrazia diretta partecipata un’azione efficace e vincente sui temi cruciali<span style="mso-spacerun:yes"> </span>della struttura economico finanziaria che interessano realmente il popolo.</p> <p class="MsoNormal">Già a partire dalle ore immediatamente successive all’annuncio della nuova pesante sberla.il Governo e la maggioranza sono andati in confusione. Ma non è stata solo una sberla. E’Molto di piu’. E’ la rivincita storica di un popolo che ha creduto per troppo tempo alle lusinghe e e alle bugie, autenticate dal Notaio Vespasiano , di un venditore ambulante e che ora ha capito che doveva riappropriarsi del bene piu’ prezioso e ineludibile della libertà di decidere autonomamente , senza delegare a un esercito di mercenari, che Veronica Lario ha efficacemente definito “quel<span style="mso-spacerun:yes"> </span>ciarpame politico”. Il popolo ha cosi’ inflitto una batosta molto piu’ sonora di quella che i piu’ inguaribili ottimisti potessero immaginare. Ma soprattutto ha spazzato via un dualismo che l’umanità si è trascinato dietro per secoli , consistente nella contrapposizione insanabile<span style="mso-spacerun:yes"> </span>tra la volontà-delega <span style="mso-spacerun:yes"> </span>attribuita ai politici e al potere in genere<span style="mso-spacerun:yes"> </span>e la volontà propria che è sempre stata tradita dai delegati. Tutti i drammi dell’umanità sono racchiusi in questo concetto semplicissimo e apparentemente ovvio.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>Il popolo che ha votato Berlusconi<span style="mso-spacerun:yes"> </span>non ha mai pensato che questo potesse servire per consentirgli di varare solo le leggi che interessavano lui e il suo impero. Oggi se n’è accorto, lo ha capito e <span style="mso-spacerun:yes"> </span>si è liberato. Questo è il vero grandioso risultato culturale, di portata universale, (non politico per l’Italietta) che il voto referendario esprime e riafferma.</p> <p class="MsoNormal">Ma attenzione a non buttarlo via.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>Governo e maggioranza sono in confusione e nel panico, chiedono agli altri dove trovare i soldi per attuare la riforma fiscale quando dall’Europa e dalla Corte dei Conti richiedono manovre straordinarie di 80, di 40, di 140 <span style="mso-spacerun:yes"> </span>mld, non si capisce bene, e, nel contempo, chiedono <span style="mso-spacerun:yes"> </span>“ ma qual è l’alternativa?”.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>E, Bersani, pronto, a lanciare il monito alla lega : “rifletta con chi stare”. </p> <p class="MsoNormal">PER TALE MOTIVO VORREI RIVOLGERMI PRIORITARIAMENTE AL POPOLO DELLA RETE, DIMOSTRATOSI SEMPRE ATTENTO E PRONTO ALLE INNIZIATIVE DA INTRAPRENDERE.</p> <p class="MsoNormal">SENZA TEMA DI SMENTITA, SI PUO’ AFFERMARE CHE IL PAESE E’ INA UNA SITUAZIONE A DIR POCO DISASTROSA. BERLUSCONI E LEGA RECLAMANO<span style="mso-spacerun:yes"> </span>LA RIFORMA FISCALE E L’APERTURA DELLA BORSA MA TREMONTI RISPONDE E RIBADISCE CHE LA RIFORMA FISCALE NON SI PUO’ FARE A DEBITO, CHE ANZI SIA L’EUROPA CHE LA CORTE DEI CONTI ITALIANA INVITANO IL GOVERNO A RIPIANARE UN DEFICIT ULTERIORE, GIA’ FORMATOSI, DI CIRCA 140 MLD DI €. DA RIPARTIRE IN 3 ANNI.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>LA RUSSA RASSICURA LA BINDI CHE LA MANOVRA DI 80 MLD LA FARANNO SENZA METTERE LE MANI IN TASCA AGLI ITALIANI; LUI HA NOTIZIE DI PRIMA MANO CHE L’UNICO A METTERE LE MANI IN TASCA SARA’ IL PREMIER.</p> <p class="MsoNormal">Insomma siamo quasi giunti alla Torre di Babele e non si vuol tenere in alcun<span style="mso-spacerun:yes"> </span>conto del fatto che la speculazione, quando deciderà di<span style="mso-spacerun:yes"> </span>agire, non invierà alcun preavviso. Il loro successo è legato alla sorpresa. <span style="font-variant:small-caps">Eppure l’Italia sta meno peggio di altri Paesi, ricorda continuamente Tremonti, perché può contare sulla ricchezza privata. Ma nessuno dice dov’è e come la si può utilizzare. Così, i politici degli opposti schieramenti chiedono a quelli che hanno di fronte di indicare dove trovare i soldi per fare le riforme : scena muta.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">Nessuno, dico nessuno, vuole prendersi la responsabilità di indicare l’unica alternativa possibile, a portata di mano, capace di salvare il paese dal default e rilanciare<span style="mso-spacerun:yes"> </span>consumi, sviluppo, occupazione, rinascita e rilancio dell’Italia. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:14.0pt;line-height:115%">Questa via si chiama Imposta straordinaria, una tantum, sui grandi patrimoni.</span> Dati Bankitalia:</p> <p class="MsoNormal">il 50% della ricchezza in Italia è nelle mani del 10% delle famiglie piu’ ricche, per intenderci come Bersusconi;<span style="mso-spacerun:yes"> </span>l’altro 50%<span style="mso-spacerun:yes"> </span>è distribuito nel rimanente 90% delle famiglie che quindi non possono essere coinvolte nell’operazione.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>Da un calcolo grossolano viene fuori che applicando un’aliquota media<span style="mso-spacerun:yes"> </span>del 5% sui patrimoni delle sole famiglie ricche, si potrebbe generare un ‘introito straordinario di circa 200 mld, pari a 6-7 manovre<span style="mso-spacerun:yes"> </span>annue, impossibili da realizzarsi normalmente. E quindi rimango sempre piu’ inebetito quando mi faccio la domanda : Ma perché nessuno ne vuole parlare? Sapete quanto pagherebbe un soggetto che possieda un patrimonio<span style="mso-spacerun:yes"> </span>di 5 milioni di €uro?<span style="mso-spacerun:yes"> </span>La modica cifra di 250 mila Euro? Pensate che possa andare in disgrazia? Si può anche rateizzare ripartendola tra i sei-sette anni dell’ipotetico<span style="mso-spacerun:yes"> </span>piano.</p> <p class="MsoNormal">Tremonti, come qualsiasi altro economista<span style="mso-spacerun:yes"> </span>o studioso di scienza della finanze, sa benissimo che tutti i testi scolastici e accademici,<span style="mso-spacerun:yes"> </span>introducono la materia<span style="mso-spacerun:yes"> </span>delle entrate statali distinguendo tra entrate ordinarie e straordinarie, queste ultime , suddivise tra ricorrenti e una tantum: Sa anche che dall’unità d’Italia fino al dopoguerra i governi italiani hanno fatto continuamente ricorso alle entrate straordinarie, come alle manovre sui titoli del Debito Pubblico.</p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">Non si capisce perché mai, oggi, con il Paese in assoluta emergenza, con<span style="mso-spacerun:yes"> </span>un pericolo di default, con l’impossibilità assoluta di risolvere i problemi del Paese con fondi che non esistono, anzi ne servono subito altri, le grandi famiglie ricchissime debbano sottrarsi a concorrere nel risanamento del Paese quando proprio loro devono<span style="mso-spacerun:yes"> </span>gran parte delle fortune<span style="mso-spacerun:yes"> </span>ai lauti tassi di interesse lucrati sui titoli di stato nei decenni passati.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="text-transform:uppercase">senza questo introito straordinario o governi Berlusconi o governi il premio nobel dell’economia il paese non si muove di un dito.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal">ED IO NUTRO UNA STRANZA SENZAZIONE.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>SE TREMONTI SI INCAZZA, VUOI VEDERE CHE L’INTRODUZIONE SULL’IMPOSTA STRAORDINARIA SUI GRANDI PATRIMONI LA PRESENTA PROPRIO LUI?</p> <p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-9471178682507909242011-06-05T05:05:00.000-07:002011-06-05T05:07:04.534-07:00FULL DI RE – POKER D’ASSI – GOVERNO B : KO , MA , ACHTUNG BABIES<p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">Dopo l’emozionante risul</span><span class="Apple-style-span" style="font-variant: small-caps; ">tato delle amministrative, che lascia intravedere l’inizio di un declino ormai inarrestabile, l’impegno va quadruplicato poiché bisogna calare, adesso , il poker d’assi per mettere definitivamente KO il governo del<span style="mso-spacerun:yes"> </span>Cavaliere. Dobbiamo quadruplicare gli sforzi perché la gente vada a votare il 12-13 giugno e il dado è tratto. Basta raggiungere il quorum e milioni di “senza cervello” voteranno inevitabilmente quattro SI: Il raggiungimento di un tale insperato, fino all’altro giorno, risultato, varrebbe in termini politici molto ma molto di piu’ del risultato amministrativo. Sarebbe la prova schiacciante che il Governo è in piena agonia, non solo, ma soprattutto che esso non rappresenta neanche se stesso. Ha ottenuto la delega e il consenso dei cittadini ma ha saputo varare solo leggi ad personam <span style="mso-spacerun:yes"> </span>o, peggio, che rappresentano potenziali armi letali per futuri genocidi dei nostri prosperi. Tutto ciò in nome di guadagni facili, attraverso tangenti miliardarie, che finirebbero nelle tasche dei soliti noti a dispetto delle ignote generazioni future. Insomma un Governo che pratica la delinquenza politica. I 4 SI significheranno che con un Poker d’assi in mano la partita è chiusa, perché l’attuale governo non può avere scala reale, dal momento che di reale non hanno nulla, neanche i capelli.</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">Nello stesso tempo va lanciato forte il grido di Achtung babies: Bando ai facili entusiasmi, ma soprattutto va verificato qual è l’alternativa valida. Il commento del dopo voto è stato, come sempre, particolarmente deludente e inefficace. Si è parlato di tutto, delle strategie di questo o di quello , <span style="mso-spacerun:yes"> </span>della mancata capacità di spiegare persino cosa era stato fatto nelle consiliature precedenti, quasi fosse una giustificazione anziché la dimostrazione di chi fossero i “senza cervello”.Nessuno si è soffermato sulle vere cause della debacle del Cavaliere, a parte il venir meno del suo charme e del suo prestigio che ha nuociuto a Milano come nel resto d’Italia.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>Ma le vere cause sono ben altre. I milioni di disoccupati, le centinaia di migliaia di licenziati, costretti ad arrampicarsi sui tetti dei capannoni o sulle gru, o a rinchiudersi nelle ex carceri, intere comunità e città ritrovatesi nella crisi piu’ nera, a causa dei licenziamenti, perché è del tutto evidente che solo il lavoro e i salari dei lavoratori possono tenere in piedi comunità e città. Il tutto ben condito dai tagli selvaggi (i piu’ li definiscono lineari) alla scuola, alla ricerca, alla giustizia, alla pubblica amministrazione, l’aumento della pressione fiscale, pur di fronte ad un PIL decrescente da anni , alla riduzione dell’avanzo primario, che è divenuto disavanzo primario, ad un debito pubblico che mese dopo mese batte<span style="mso-spacerun:yes"> </span>nuovi record. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">Questa breve sintesi della drammatica situazione reale del Paese racchiude anche l’estrema contraddizione, insanabile, esistente a livello di governo e di Istituzioni. Il Ministro Tremonti è chiuso in una morsa mortale. Il Governatore di Bankitalia, il governo nel suo complesso, la Confindustria, i Sindacati, chiedono che vengano destinate risorse per far ripartire la macchina, alleviare le condizioni di estremo disagio della gente. Dall’altra, Istituzioni europee, la stessa Bankitalia e la Corte dei conti avvertono che il Paese è già disastrato dal,punto di vista della finanza pubblica, e del conseguente indebitamento, la Corte dei Conti parla addirittura di un deficit creato dall’andamento del PIL di circa 140-160 mld, che dovrebbero essere reperiti attraverso nuove manovre straordinarie da 40 mld l’anno per 3 anni , il che vorrebbe dire, e il primo a saperlo è Tremonti, il de profundis per l’economia e il suo sviluppo. E allora, come può quadrare questo cerchio? Una via d’uscita, l’unica, ci sarebbe.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>Tremonti , tra tanti sproloqui, una cosa vera,sensata, la dice. E cioè che l’Italia sta meno male di altri Paesi perché può contare su un risparmio privato che controbilancia il disastro dei conti pubblici. Questi però sono già nel mirino della speculazione internazionale, il cui primissimo passaggio è stato compiuto con l’abbassamento del rating da parte della Standard & Poor’s.., D’altra parte, i risparmi di cui parla Tremonti sono per il 50% nelle mani del 10% delle famiglie ricche, mentre il restante 90% deve spartirsi il residuo. I <span style="mso-spacerun:yes"> </span>tempi stringono e le contraddizioni insanabili rimangono. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">Oltre 4 anni fa, in tempi non sospetti, governavano Prodi, Bersani e Visco, ho pubblicato un opuscoletto di un’ottantina di pagine, “Perché urge la Patrimoniale”, e, ancora prima, ai tempi delle manovre di Giuliano Amato, avevo diagnosticato la stagnazione che quelle manovre avrebbero provocato. Dopo<span style="mso-spacerun:yes"> </span>20 anni Amato se n’è accorto e, ora, propone anche lui la patrimoniale.<span style="mso-spacerun:yes"> </span>Non c’è tempo da perdere. Ma,se aspettiamo che la provvidenza arrivi dai signori del potere, di centro, di sinistra o di destra, rischiamo di perdere il treno per sempre, perché le prossime manovre che dovranno varare faranno pagare sempre e comunque i sacrifici a tutti coloro che sono già in grave difficoltà di esistenza. Se 4 anni fa la proposta era urgente, oggi è indifferibile, pena il profilarsi di bel “default “ con addio per sempre a qualsiasi speranza di ripresa o di ripartenza. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">Se il Poker d’assi dei Referendum ci può far vincere<span style="mso-spacerun:yes"> </span>l’attuale partita, <span style="mso-spacerun:yes"> </span>dovremo essere vigili e rigorosi sui soggetti a cui dovrà essere affidata l’alternativa. I vari schieramenti<span style="mso-spacerun:yes"> </span>che si presenteranno come alternativi, dovranno dichiarare se sono schierati nella difesa ad oltranza dei privilegi di quel 10% oppure con il 90% del popolo che soffre. In sostanza se sono disponibili a presentare quale primo atto di governo una proposta di legge per l’istituzione di una IMPOSTA UNA TANTUM SUI GRANDI PATRIMONI,. CHE CON UNA ALIQUOTA MEDIA DEL 5% PUO’ FORNIRE<span style="mso-spacerun:yes"> </span>UN GETTITO DI CIRCA 200 MILIARDI DI EURO, CARBURANTE <span style="mso-spacerun:yes"> </span>SUFFICIENTE AD INNESCARE UN REALE PROCESSO<span style="mso-spacerun:yes"> </span>DI SVILUPPO E<span style="mso-spacerun:yes"> </span>DI OCCUPAZIONE<span style="mso-spacerun:yes"> </span>CHE POSSA AUTOALIMENTARE LA CRESCITA DELL’ECONOMIA ED ASSICURARE UN MINIMO DI GIUSTIZIA REDISTRIBUTIVA PER LAVORATORI E GIOVANI.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">Si badi bene che parlo e lo sottolineo, non di un’imposta ricorrente (estremamente sbagliata) ma<span style="mso-spacerun:yes"> </span>di una imposta una tantum che le famiglie ricche o straricche , con una aliquota minimale, possono tranquillamente sopportare senza traumi né sconquassi, </span><span style="text-transform:uppercase">anzi ciò può rappresentare soprattutto per loro una ancora di salvataggio <span style="mso-spacerun:yes"> </span>dal potenziale default.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps">IN TUTTO QUESTO, LA RETE, SENSIBILE ALLE TEMATICHE<span style="mso-spacerun:yes"> </span>SOCIALI COME A QUELLE AMBIENTALI, PUO’ ESERCITARE UN RUOLO DI PRIMO PIANO.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-variant:small-caps"><span style="mso-spacerun:yes"> </span>SE RACCOGLIAMO, COME PER I REFERENDUM, MIGLIAIA E MIGLIAIA DI ADESIONI AVREMO NELLE MANI UN’ARMA DI PERSUASIONE EFFICACE<span style="mso-spacerun:yes"> </span>CHE PUO’ RAPPRESENTARE LA CONTINUAZIONE DELL’ESERCIZIO DIRETTO DELLA DEMOCRAZIA, IN VIRTU’ DEL QUALE SI FA CIO’ CHE LA MAGGIORNZA DEL POPOLO DECIDE DI FARE , NON GIA’ I SUOI DELEGATI , ABITUATI A TRADIRE. <o:p></o:p></span></p>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-14848168002785389142011-01-02T14:19:00.000-08:002011-06-03T11:21:07.945-07:00ALL'ORIZZONTE LA PATRIMONIALE PER SALVARE IL PAESE<!--[if gte mso 9]><xml> <o:officedocumentsettings> <o:relyonvml/> <o:allowpng/> </o:OfficeDocumentSettings> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:view>Normal</w:View> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:trackmoves/> <w:trackformatting/> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:donotpromoteqf/> <w:lidthemeother>IT</w:LidThemeOther> <w:lidthemeasian>X-NONE</w:LidThemeAsian> <w:lidthemecomplexscript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript> <w:compatibility> <w:breakwrappedtables/> <w:snaptogridincell/> 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di lacrime e sangue, operate tutte sulla pelle delle masse dei cittadini, il debito pubblico lungi dal diminuire aveva continuato la sua ascesa e così sarebbe avvenuto in prosieguo. Dopo 4 anni, ogni mese è un nuovo record:quello di ottobre segna 1867,39 €., mentre il Paese è sull’orlo del precipizio, il cui capitombolo non è difficile prevedere per due ordini di motivi : </p> <p class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="text-align: justify; text-indent: -18pt;"><span style=""><span style="">1)<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span></span>i tagli all’impazzata stanno distruggendo l’unica alternativa futura annientando sogni e speranze dei giovani, i tagli a cultura,<span style=""> </span>ricerca, innovazione, <span style=""> </span>enti locali, sanità,giustizia,forze armate, che stazionano <span style=""> </span>davanti ai cancelli di Arcore , <span style=""> </span>disoccupazione a livelli stratosferici, 26,2% quella giovanile,oltre il 36% quella femminile al sud; <span style=""> </span>disoccupati, cassintegrati, precari non sanno piu’ cosa occupare per protesta, mentre impera <span style=""> </span>la piu’ alta pressione fiscale, dopo i due paesi scandinavi, le retribuzioni nette tra le piu basse dei paesi industrializzati, ambiente,monnezza e dissesto idrogeolico rischiano, infine, di disintegrare ciò che è rimasto del Paese .</p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="text-align: justify;"> </p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="text-align: justify; text-indent: -18pt;"><span style=""><span style="">2)<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span></span><span style=""> </span>La montagna del debito, terzo o secondo al mondo, può attrarre in qualsiasi momento la valanga degli speculatori, che hanno iniziato i loro attacchi partendo dai più deboli e dai più esposti per risalire gradualmente a quelli più ghiotti, e l’Italia è piazzata in ottima posizione. Gli speculatori non hanno regole etiche e non obbediscono a nessun richiamo, essi vivono per speculare e speculano per vivere; I fiammiferi che possono incendiare la prateria sono molteplici : una lieve ripresa dell’inflazione, con i rincari assurdi di questi giorni, come qualsiasi <span style=""> </span>movimento dei tassi di interesse si verifichi in un altro paese del mondo, vicino o lontano, può innescare l’incendio. </p> <p class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="text-align: justify;"><br />Nel contesto di un quadro così fosco , che solo a delle facce di pietra può apparire roseo, e tale da legittimare un Governo che quotidianamente afferma di rimanere al comando nell’interesse degli italiani, spunta inesorabile il Bollettino della Banca d’Italia che ci conferma la grave insanabile contraddizione che l’enorme ricchezza netta degli italiani, pari ad 8600 mld di €. ,si appartiene<span style=""> </span>per circa la metà al 10% delle famiglie più ricche mentre al 50% di quelle più povere tocca il 10% della ricchezza: il che significa che 2.300.000 famiglie possiedono una ricchezza di 3.870 mld di €., con una media di circa 1.700.000 a famiglia; le 11 milioni e 500 mila più povere si ripartiscono 860 mld, con una media di 74.782 €., cioè in media neanche una casa di abitazione. In entrambi i gruppi, naturalmente, <span style=""> </span>vige pur sempre la legge del “pollo a testa”, per cui nel primo raggruppamento c’è chi possiede un milione circa e chi diverse decine di mld.</p> <p class="MsoListParagraphCxSpLast" style="text-align: justify;"><br />Le due realtà,ora esposte in sintesi, mi hanno portato 4 anni fa a proporre il varo di una imposta straordinaria sui grandi patrimoni e solo su quelli; per 4 anni sono rimasto isolato; oggi, a grande sorpresa, pare che se ne <span style=""> </span>incominci a parlare in vari ambienti, anche tra alcuni colleghi commercialisti che 4 anni fa hanno arricciato il naso, e però circola una voce inquietante che ventila <span style=""> </span>una aliquota del 4% su patrimoni di 100 mila €. Questa sarebbe una subdola manovra per disorientare l’opinione pubblica e fare incazzare giustamente il ceto medio che sarebbe costretto a sollevarsi. Nell’Opuscolo c’è l’analisi e le ragioni del perché vanno colpiti i grandi patrimoni. Una aliquota media del 5% sui patrimoni delle famiglie ricche porterebbe un introito di circa 193 mld.di €., pari a 6 finanziarie di 32 mld annui. Questo serbatoio, unitamente ad una ristrutturazione del debito per lo meno in termini di allungamento delle scadenze a tassi attuali, consentirebbe di non continuare a tagliare risorse vitali nei settori strategici per il futuro delle nuove generazioni, <span style=""> </span>a mettere immediatamente in moto politiche di occupazione, procedendo contestualmente<span style=""> </span>ad una profonda riforma del diritto al lavoro, non nel senso di Marchionne, bensì con la teoria di quel <span style=""> </span>genio di Jeremy Rifkin che,dopo ampia disamina scientifica e di rilevazione <span style=""> </span>statistica ha così concluso:</p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 5.05pt 10pt 18.7pt; text-align: justify;"><b style=""><span style=""> </span>l’Epoca Industriale ha posto fine alla schiavitù. l’Era dell’Accesso sta ponendo termine al lavoro salariato di massa…dobbiamo prepararci a vivere in una nuova era in cui si lavorerà poche ore a scopi utilitari, dedicando più tempo all’arricchimento della vita sociale”. Ma ha anche precisato:</b>“” <b style="">ridar vigore al movimento sindacale, estendendo il suo raggio d’influenza geografico in modo che possa far fronte a quello del capitale finanziario….creare reti di comunicazione diretta fra i cittadini su scala globale per contrapporre al gioco a rubamazzo la solidarietà dei lavoratori e delle popolazioni locali….per ridistribuire ovunque la maggior ricchezza prodotta e stimolare i consumi….</b></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 5.05pt 10pt 18.7pt; text-align: justify;"><br />Non si riesce o non si<span style=""> </span>vuole riuscire a capire che è il lavoro, e solo questo, al centro dell’universo. Un<span style=""> </span>economista del passato ha fatto notare da tempo che in Economia non c’è niente che funzioni in modo lineare; tutto si muove<span style=""> </span>a spirale : e la spirale o gira in senso virtuoso o gira in senso vizioso. Senza lavoro per tutti, niente salari a sufficienza, niente consumi, niente produzione, solo depressione e sottosviluppo. Ahivoglia che il Premier diffonde certezze e ottimismo. La <span style=""> </span>spirale sta girando in modo vizioso, per invertirla ci vuole la contribuzione di coloro che finora hanno sempre preso!</p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 5.05pt 10pt 18.7pt; text-align: justify;"><a href="http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/perche-urge-la-patrimoniale.html"><br /></a></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br /><br /></p>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-16629660806179254872010-10-10T12:44:00.000-07:002010-10-10T12:57:44.028-07:00DOPO AVERLO PULITO, "SALVIAMO IL MONDO"<p>l’Epoca Industriale ha posto fine alla schiavitù, l’Era dell’Accesso sta ponendo termine al lavoro salariato di massa…dobbiamo prepararci a vivere in una nuova era in cui si lavorerà poche ore a scopi utilitari, dedicando più tempo all’arricchimento della vita sociale”.<br />In questa frase sta la sintesi efficacissima del pensiero dell’unico scienziato vivente, chiamato a consulto da molti stati e dai governi di mezzo mondo, ma come molti suoi predecessori non viene ascoltato dai contemporanei. Eppure, non è Marx, né Lenin, né Mao. E’ semplicemente Jeremy Rifkin, illustre cattedratico nelle Università americane, che da oltre 15 anni si sta sforzando di far capire al mondo che con l’avvento della telematica è intervenuto un cambiamento così profondo, così irreversibile, così drammatico, per cui la schiera dei lavoratori va stringendosi inesorabilmente, sempre, sia nei periodi di vacche grasse che in quelli di vacche magre. Niente piu’ ritornerà come prima se la crisi dovesse passare. Ma non passa, proprio per l’assioma dell’intreccio tra lavoro che viene eliminato e crisi economico-finanziaria. Senza lavoro, non c’è reddito per milioni di famiglie, non ci sono di conseguenza consumi, l’economia è destinata a ristagnare lungamente, le entrate fiscali calano, il debito pubblico aumenta. I due sindacati che hanno sciaguratamente rotto l’unità sindacale, facendo così il piu’ grande regalo a industriali e governanti, strillano la riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti, ma al contempo chiedono programmi di rilancio e di sostegno, alla stessa stregua degli industriali che dopo aver retto il sacco a lungo ora hanno perso la pazienza, ma il loro presidente viene minacciato e ricattato dai giornali del re d’Italia.Rivendicazioni sacrosante : ma nessuno dice dove sono i fondi. Il povero Governo è assediato da tutti : oltre che da sindacati e industriali, dalla Scuola, a pezzi, dai precari, dalla Magistratura, dalle forze di polizia, dalla sanità (non ne parliamo, per carità!) dagli enti locali, ai quali sottraggono anziché dare, dai lavoratori sulle gru, sui pennoni,nelle ex carceri, e che non sanno piu’ a quale santo votarsi per arrangiare un pasto, i piu’ sfortunati si suicidano.<br />Il saggio Ministro Trebonds, preoccupatissimo, lancia l’allarme per il ritorno dei “Bankers”; lui sa che sono spregiudicati e senza cuore. Se intravedono una possibilità di guadagno non guardano in faccia nessuno Attaccano a testa bassa e, in pochi giorni, distruggono uno Stato, un Paese. Specie se questo è molto indebitato, come per esempio la nostra amata Italia che si ritrova sul groppo un debito che si sta avvicinando ai 4 milioni di mld del vecchio conio. Questo i Bankers lo sanno benissimo come lo sappiamo noi. Ma quello che è un debito,enorme, che grava su tutti indistintamente i cittadini, qualcuno, dall’altra parte, lo ha in tasca! Lo sa benissimo anche il Governatore Draghi che ogni anno ci ricorda che il 10% dei cittadini possiede il 50% della ricchezza finanziaria, oltre quella immobiliare.<br />E, allora, basterebbe un prelievo straordinario, una tantum, di un 10% di quella ricchezza, anche dilazionato in 3 anni, e un piccolo ritocco ai titoli di stato, per salvarci tutti, per primi i detentori di quella ricchezza perché se i Bankers si incazzano sarebbero loro a rimettere piu’ di tutti. Con quel prelievo, mediante un’imposta sui grandi patrimoni, si potrebbe:- ARGINARE LA CRISI E FINANZIARE LA RIPRESA E L’OCCUPAZIONE- RIFORMARE LA STRUTTURA DEL LAVORO PER ASSICURARE UN LAVORO A TUTTI- ABOLIRE OGNI FORMA DI PRECARIATO- SALVAGUARDARE L’ AMBIENTE COME SCELTA PRIORITARIA- PRODURRE ENERGIA PULITA DA FONTI ALTERNATIVE- SVILUPPARE I MERCATI E GLI SCAMBI LOCALI A DISPETTO DELLA CRESCITA FORZATA DEL PIL E DEI MERCATI GLOBALI- ATTUARE UNA POLITICA DI SVILUPPO DEL SUD PER IL RIEQUILIBRIO TERRITORIALE COME UNICA ALETRNATIVA POSSIBILE PER IL PAESE<br />Dopo la grande campagna “Puliamo il Mondo”, lanciamo ora “Salviamo il Mondo”. Poiché nessuno Organismo costituito vuol sentire questa musica, facciamo uno sforzo attraverso la rete, che ce ne dà la possibilità e l’opportunità. I miei amici sono aumentati di molto. Occorre fare uno sforzo dal basso, coinvolgendo tutti e costituire un grandissimo gruppo, in grado di esercitare la dovuta pressione e allargare il consenso. Chi condivide, deve fare lo sforzo di invitare i propri amici ad aderire. Stiamo parlando di una iniziativa che può squarciare una società e un mondo sonnecchianti e alla deriva. Chi vuole, può diventare amministratore del gruppo per facilitare la circolarizzazione degli inviti ad aderire. Basta chiederlo.</p><p><a href="http://www.facebook.com/profile.php?id=1636424632&ref=mf">http://www.facebook.com/profile.php?id=1636424632&ref=mf</a><br /><a href="http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/documento-per-un-movimento-alternativo.html">http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/documento-per-un-movimento-alternativo.html</a><br /><a href="http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/perche-urge-la-patrimoniale.html">http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/perche-urge-la-patrimoniale.html</a></p><p><br /> </p>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-61716322187510643822010-06-06T09:21:00.000-07:002010-06-06T09:28:49.512-07:00LA CRISI SUPERATALa prima fase della crisi è stata brillantemente superata dal duo magico Trebond-Berlusca.<br />Come avviene con gli uragani che si abbattono all’improvviso su uomini e cose, determinando morte e distruzione, così è avvenuto con l’avvento della crisi, anche se in questo caso il Tremonti ha sempre affermato che lui aveva previsto tutto. La crisi, la cui scintilla che ha incendiato la prateria è partita dalla bolla speculativa americana (e quando mai non è così?), ha naturalmente spazzato via anche nel nostro Paese decine di fabbriche, i cui lavoratori hanno costruito il nido sui tetti o si sono rinchiusi in un vecchio carcere di un’isola sperduta, e i cui titolari si sono spesso suicidati. Ma queste sono le regole della moderna comunità. C’è sempre qualcuno che ci guadagna (e molto) e altri che si suicidano o rimangono sul lastrico.<br />Ora bisogna passare alla fase due, la stabilizzazione della crisi in modo che essa diventi strutturale, e continui ad espellere mano d’opera o comunque eviti che dopo la fase uno, alcuni possano rientrare nelle aziende o che si possano creare spazi per dei giovani che da precari sono diventati aspiranti precari.<br />Per la fase due ci pensa, naturalmente, sempre il duo al comando. Per arginare la crisi si escogita una manovra, necessaria ed indispensabile, perché ce la chiede l’Europa. Tutti devono contribuire. Chi sono questi tutti? Ma, i soliti noti. Questa voltaperò incontreranno insormontabili difficoltà, nel momento in cui vanno a segare diritti acquisiti e consolidati, con manifestazioni ostili, scioperi, ma anche, verosimilmente, con ricorsi giudiziari dall’esito positivo, per cui la manovra, alla fine, sarà una farsa; a parte ciò, il paradosso piu’ stridente è che, ammesso che funzionasse, lungi dal sanare la situazione, finirebbe per aggravarla, e forse in modo irreversibile. <br />Tagli a salari e stipendi, blocchi per chi deve andare in pensione, allungamento dell’età pensionabile,blocco del TFR, non verifica per i falsi invalidi ma tagli generalizzati anche per chi è gravemente menomato, tagli selvaggi a regioni ed enti locali, che già non si reggono in piedi, tagli a settori che già oggi non dispongono della carta igienica e di quella per le fotocopie, al di là dell’equità e della giustizia, non potranno che provocare un’unica e sola, logica, conseguenza : la stagnazione, l’aumento dei disoccupati, il blocco totale per le giovani generazioni, la caduta a picco dei consumi, insomma l’effetto diametralmente opposto al dichiarato risanamento dei conti pubblici, che continueranno a peggiorare. Chi ne volesse conferma inconfutabile, è invitato a riflettere su cosa è avvenuto dal 1992 ad oggi : nonostante la prima manovra Amato di 90 mila mld di vecchie lire e tutte le altre manovre annuali per circa venti anni, lo stock del Debito Pubblico è aumentato in termini assoluti e in termini di rapporto Debito/PIL. Non occorrono altre dimostrazioni!<br />Allora non c’è soluzione? . Ma si, che c’è! Tutti i manuali di Scienze delle Finanze insegnano che le entrate di uno Stato possono essere ordinarie o straordinarie. Rientrano tra le prime tutte le imposte e tasse che l’Erario incassa quotidianamente; rientrano tra le seconde quelle aventi carattere eccezionale, non ricorrenti, appunto straordinario, quali ad esempio un’imposta straordinaria,una tantum, sui grandi patrimoni. E quale migliore occasione di quella che stiamo vivendo per chiamare a contribuire tutti, in primis chi ha accumulato grandi patrimoni? Anche perché essi o sono frutto di grande evasione o sono ricchezze accumulate con i lauti interessi sul Debito Pubblico, degli anni precorsi, ma che tutto il popolo italiano continua a pagare giornalmente con lacrime e sangue.<br />La Presidente degli Industriali Emma Marcegaglia, solerte nel preparare le parate show al Premier, sa benissimo che quando un’Azienda accusa un deficit patrimoniale, essa non si sana con i tagli della produzione, viceversa occorrono mezzi freschi da parte degli azionisti maggiori o è la fine. Lo Stato italiano è da decenni in grave deficit patrimoniale, viene mantenuto in piedi con l’ossigeno che le tasche ormai vuote dei soliti noti continuano ad alimentare. Ma senza “mezzi freschi” non si andrà da nessuna parte. I primi ad essere interessati ad un reale risanamento sono coloro che rientrano in quel 10% di cittadini che possiedono (secondo Bankitalia) il 50% della ricchezza finanziaria del Paese. <br />Come mai, né il duo al comando, ma neanche le ridicole forze dell’opposizione o i Sindacati, e neanche i mass media trovano il coraggio di proporre una simile misura riparatrice? Un prelievo straordinario con una aliquota del 10% su una massa di 1.400 mld di Euro darebbe un gettito di 140 mld. Altro che il taglio delle pensioni di invalidità ai derelitti!<br />Ma chi volesse avere maggiori ragguagli circa l’efficacia delle misure varate dall’attuale Governo e la famigerata crisi del 1929 e stabilire in che direzione vanno le prime , senza scomodare le teorie keynesiane, basta consultare, su Internet, Wikipedia alla voce New Deal, per apprendere facilmente che in quella occasione furono varate : “Una serie di lavori pubblici assorbirono tra i 2 e i 3 milioni di lavoratori disoccupati……In una situazione di inflazione galoppante ed evidente recessione, l'intervento da parte dello stato nell'attività produttiva e nel processo economico diveniva determinante per risollevare le sorti del paese e ridistribuire verso il basso la ricchezza, evitando dunque la sproporzione evidente nel dato periodo………L'intervento dello Stato nell'economia attraverso la realizzazione di infrastrutture, creazione di un Welfare State (stato assistenziale) in grado di poter sostenere la forza lavoro disoccupata, conseguente aumento della domanda per riavviare il processo produttivo furono i cardini dell'opera del primo mandato roosveltiano …….alcune delle misure stabilite per tamponare il fenomeno e restituire vitalità ad un settore vessato dalla stagnazione. Fu molto importante la costruzione di fabbriche statali , le quali diminuirono ulteriormente il numero di disoccupati.<br />Dal raffronto si può facilmente capire in che direzione sta andando questo sventurato Paese che, se non adotta urgentemente misure dirette a recuperare mezzi freschi togliendoli a chi ne ha in abbondanza, non ha che da aspettare una delle prossime mosse che la speculazione internazionale dei mercati finanziari prima o poi deciderà di scatenare.Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-72660545693661847422010-05-15T11:45:00.001-07:002010-05-15T11:45:54.872-07:00CHI PAGA PER LA CRISI E CHI DOVREBBECHI PAGA PER LA CRISI E CHI DOVREBBE<br />Chi aspettava la conferma su chi avrebbe finito per pagare i costi pesanti della crisi è stato accontentato. Generalmente, quando trattasi di gravi malattie, osa ripetersi che prevenire è meglio che curare. Ma,nel caso specifico, né i governanti, né le forze di opposizione, né i sindacati, né la stampa (carta e TV), né i sedicenti esperti e commentatori improvvisati, insomma nessuno ha inteso ascoltare il grido di allarme lanciato da parte di qualcuno che aveva visto giusto da anni. Invero, il solo Carlo De Benedetti ha lanciato una proposta concreta, che è da considerare come la proposta, dalle colonne de “il sole-24 ore” in data 11 settembre 2009, seguita l’indomani 12 da commenti di consenso da parte delle segreterie delle tre confederazioni sindacali e da qualche esponente del PD, ex ministro. Ma il focherello è durato solo due giorni. Poi di nuovo il silenzio assordante. Le misure che stanno circolando in queste ore, naturalmente, parlano di sacrifici abnormi che devono sopportare i pensionati e coloro che stanno per diventarlo, coloro che hanno bisogno di assistenza, per gli inevitabili tagli ad una sanità che fa acqua da tutte le parti, come peraltro tutti gli altri servizi pubblici; finora sono esclusi solo i disoccupati dal concorrere a contribuire alla raccolta di fondi per raggiungere l’iperbolica cifra di 25 miliardi per riassestare i conti di uno Stato che ne ha 1.800 di debito, che ne paga 70 all’anno di soli interessi e che dal ‘92 al 2009 di manovre ne ha fatte una ventina, di cui la prima di 90 mld di vecchie lire, senza che il Debito pubblico sia diminuito di un euro. Con una conseguenza tra le piu’ deleterie disastrose e controproducenti che si possano immaginare e concepire. Tralasciamo per il momento le reazioni e le proteste che solleveranno gli interessati alla manovra, cioè i soliti fessi, mentre lorsignori continuano a rubare e rapinare a piene mani per arricchirsi a dismisura e in modo inconsulto, prima che vergognoso. La manovra in pectore, che rispetto all’enormità del debito e del costo per interessi, è meno di una bazzecola, per la moltitudine della povera gente che la dovrà subire, è invece pesantissima, produce un’ulteriore stretta della cinghia, inevitabili sacrifici per tutte le famiglie, ulteriore abbassamento del livello dei consumi, già ai minimi storici, ulteriore inasprimento della crisi che subiscono imprese, commercianti, artigiani, insomma una dose aggiuntiva, assolutamente inevitabile, di stagnazione e depressione dell’economia, che al contrario avrebbe urgente bisogno di stimoli per ripartire. Con buona pace, in definitiva, di realizzare ciò a cui tengono tanto, cioè la crescita e quindi il gettito per compensare il debito che continua a crescere.<br />Eppure, per quanto strano e sorprendente possa apparire, la soluzione è a portata di mano. Naturalmente per gente che abbia voglia di metterla in pratica. La soluzione è quella proposta da Carlo De Benedetti, e da me anticipata tre anni fa con la pubblicazione di un piccolo opuscolo. Entrambi parliamo ed ipotizziamo un’imposta straordinaria, una tantum, sui grandi patrimoni, prevista nei manuali di Scienza delle Finanze ed attuata in molti Paesi e in diversi periodi storici , compresa la nostra stessa Italia che nel periodo dall’unità d’Italia al 1945 è intervenuta moltissime volte sul Debito pubblico, così come ha illustrato il Direttore del Debito Pubblico alla Commissione parlamentare nel 1988.<br />Bankitalia rende noto annualmente che la sola ricchezza finanziaria delle famiglie (senza quella immobiliare) è pari ad €. 2.800 circa di cui la metà è detenuta dal 10% di esse , chiaramente super ricchi.La metà è pari ad €. 1.400 all’incirca, per cui un prelievo una tantum del 10% darebbe un gettito straordinario di 140 mld, implementabili da una contestuale manovra sui tassi del D.P. Gli effetti sono illustrati sul mio blog : http://studiocalvano.blogspot.com/<br />Solo che tra quel 10% di cittadini c’è compreso anche il nostro Premier e, forse, tanti altri che finora hanno preso a piene mani. Poche speranze, dunque. La domanda che sorge spontanea,semmai, è : ma vi sono compresi anche i soggetti delle opposizioni e dei sindacati, visto che nessuno di loro, mentre rivendicano interventi in favore di tante categorie, dica mai dove trovare i soldi? E la stampa che dice?<br />U.Galimberti: il vero volto del capitalismo http://www.youtube.com/watch?v=tnGXsqHuhWEStudio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-70744984652800520862010-04-29T12:38:00.000-07:002010-04-29T12:45:45.511-07:00Lettera a “La Repubblica”Il fondo di stamani di Massimo Giannini ,”Una folle partita a Poker”, conclude : “i governi d’Europa non l’hanno capito. Continuano a scherzare sotto il vulcano”-<br />Nel breve saggio da me pubblicato a gennaio 2007 “perché urge la Patrimoniale” concludevo sostanzialmente nello stesso modo, lanciando un preavvertimento al Governo Prodi : “ l’alternativa è il ritorno del Caimano, che è in agguato e non aspetta altro.Il suo unico scopo è conquistare e mantenere il potere, dominare,quale designato dal Signore, il resto dell’umanità, avversari ed alleati. Per tale obiettivo è ben disposto a dichiarare ed impegnarsi, con tutta la demagogia e la strumentalizzazione di questo mondo, per la riduzione delle tasse agli italiani in modo da condurli sotto quel Vulcano che, per esplodere e seppellirci tutti, non aspetta altro che qualcuno accenda la miccia.<br />E non è solo una strana coincidenza o combinazione. La descrizione immaginifica del vulcano è tra le piu’ aderenti alla realtà e la piu’ efficace per rendere l’idea dell’equilibrio da precipizio su cui si reggono le economie e la finanza dei Paesi oppressi da uno stock di Debito Pubblico fuori da ogni norma e da ogni raziocinio e che assume tutte le caratteristiche e la pericolosità del vulcano di Ischia, descritto proprio in questi giorni da Bertolaso. Sta accumulando magma e prima o poi esploderà, ma nessuno è in grado di prevedere quando. Ma quando arriva il momento, seppellirà tutto e tutti. La stessa identica cosa avviene quando il livello del debito pubblico tocca vette elevate e sotto cova il magma. Tutti gli specialisti e gli analisti finanziari giudicano che quando il debito supera il 100% del PIL è indispensabile e urgente intervenire, così come è avvenuto in periodi storici diversi e in diversi paesi del mondo.<br />L’Italia ha superato da decenni questo limite, oggi è attestata al 115% contro il 77% del Portogallo, considerato prossimo al default, ed ha uno stock superiore di oltre cinque volte quello della Grecia, che però è già fallita. Questi due semplici raffronti spiegano alla perfezione l’inspiegabilità dell’equilibrio da brivido su cui si regge il nostro Paese. Una delle spiegazioni può essere data dal ricorso da oltre 20 anni al raschiamento del fondo del barile attuato in danno di tutta la collettività con le finanziarie di sangue e lacrime e a pagare sono stati per lo piu’ le classi medio basse con il conseguente innesco di una fase di stagnazione dell’economia. Ora, con l’arrivo della crisi, ciò non è piu’ possibile, ma il Paese è letteralmente a terra in tutti i suoi settori vitali, dalla scuola alla ricerca, dalle infrastrutture all’innovazione tecnologica, dalla pubblica amministrazione alla sanità, alle ferrovie, ai trasporti aerei e via dicendo.<br />Perciò non v’è chi non veda come di fronte ad un Paese in ginocchio, che richiederebbe iniezioni pesanti di risorse per ripartire, senza pagare un onere pesantissimo a servizio del debito, l’unica alternativa possibile sia quella di chiamare a contribuire quel 10% di cittadini che possiedono (dati Bankitalia) il 50% della ricchezza finanziaria (a parte quella immobiliare) e che sono quegli stessi che hanno lucrato in passato degli altissimi tassi di interesse pagati sul debito, a cominciare da Banche, Assicurazioni, grossi finanzieri, intermediari e speculatori vari.<br />Oltre che nel saggio di cui sopra, sul mio blog ho pubblicato un documento preciso e concreto che dimostra come sia possibile alleggerire il debito con un prelievo straordinario una tantum, contestualmente al varo di una modifica del meccanismo dei tassi. <br />Ma tutto ciò non lo capiscono, o fanno finta di non capirlo, non solo i governi d’Europa bensì partiti politici di maggioranza e di opposizione, sindacati, economisti, commentatori, e tutta la carta stampata e le televisioni.<br />Sull’argomento ho scritto infinite volte ed ho sempre inviato i documenti agli organi di informazione, ma nessuno ha dato mai spazio ad un argomento che sta a monte di tutti gli altri, se non altro proponendolo come tema di discussione e di dibattito. <br />Eppure non ci vuole uno scienziato per capire che è perfettamente inutile stilare il decalogo di Di Pietro delle cose da fare e delle risorse da stanziare, se non vengono individuate e proposte le fonti con cui finanziarle.<br />Infine, lo scoppio del vulcano può essere determinato, come dimostra il caso della Grecia, da qualsiasi fattore interno od esterno, da un giudizio ponderato o anche bizzarro delle agenzie di rating, e via dicendo.<br />Per questo, forse, l’azionista di riferimento del vostro Gruppo editoriale ha lanciato in Settembre 2009 l’appello per il varo di un’imposta patrimoniale, dalle colonne de “il sole 24 Ore”.<br />E’ il solo che lo ha capito?<br />Saluti. Francesco CalvanoStudio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-2040254906103581412010-04-29T12:36:00.000-07:002010-04-29T12:38:17.799-07:00Lettera a L’Espresso – FEBBRE ITALIAVorrei intervenire, se ciò è consentito anche ad un comune mortale che non ha la notorietà dei due illustri Professori che hanno pubblicato diagnosi e prognosi sulla grave, direi drammatica, crisi economico-finanziaria del nostro Paese, ma che ha qualche buona informazione di base per percorso di studi e qualche approfondimento non del tutto trascurabile.Uri Dadush e Moises Naim hanno svolto un’analisi sulla situazione italiana sicuramente di alto livello, che è da accogliere pienamente per quanto riguarda il grido di allarme che essi lanciano sulla reale situazione italiana e l’invito a non sottovalutare il pericolo, molto plausibile, che il default possa avvenire da un momento all’altro. Assolutamente condivisibile il primo dei pericoli che essi denunciano, la voragine del debito pubblico. Sul resto e sulla prognosi, viceversa, c’è molto da obiettare.<br />Del tutto fuorviante appare l’osservazione che una delle cause dell’aggravarsi della crisi vada attribuita all’alto costo del lavoro in Italia rispetto agli altri paesi nostri competitors per le seguenti osservazioni:<br />1)Non solo in Italia, ma nel mondo, l’aumento della produttività non ha mai portato ad un miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, come ha dimostrato Rifkin qualche fa, che l’Espresso ha pubblicato; ad un aumento di produttività negli ultimi dieci anni, prima della crisi, ha fatto riscontro l’espulsione di 31 milioni di lavoratori a livello mondiale; <br />2) L’affermazione dei due autori è in pieno contrasto con quanto vanno sostenendo da tempo i sindacati italiani (tutti) in merito alla perdita di potere di acquisto, consistente, dei salari italiani rispetto all’Europa;<br />3) Ed infine, sembra smentita in pieno dai dati contenuti nella Tabella pubblicata all’interno dello stesso articolo, dove il costo del lavoro (al lordo) italiano viene dopo quello di altri 11 paesi competitors e il raffronto si acutizza se vengono presi in esame i salari netti, dimezzati dal prelievo fiscale e contributivo.<br />Da queste osservazioni discende la conseguenza logica e coerente che la ricetta per sanare l’economia e lo stesso debito pubblico non può certo essere quella di tagliare i salari del 6%.<br />A parte ogni considerazione sulla effettiva praticabilità di una simile diabolica misura che verrebbe a colpire ancora una volta e sempre lavoratori, che in tale evenienza avrebbero il sostegno deciso dei sindacati, il presunto vantaggio che ne dovrebbe scaturire in termini incentivanti per l’economia, sarebbe vanificato , e produrrebbe un contraccolpo opposto, poiché provocherebbe una fase di diminuzione dei consumi e quindi innescherebbe un ciclo depressivo dell’economia. <br />Sulla base di queste considerazione, la stessa analisi sul debito pubblico diventa parziale ed incompleta, per certi aspetti solo accennata.<br />L’Italia, da circa un trentennio, si trova stretta in una morsa soffocante per via dell’immenso, insostenibile stock del debito e dei conseguenti costi che genera. Nonostante i venti anni di manovre attuate con le Finanziarie annuali, oggi il debito non solo non è diminuito bensì aumentato, con il risultato che tutte le risorse aggiuntive sottratte alla massa dei cittadini sono finiti inghiottiti dalla voragine del debito, con l’ulteriore arricchimento dei possessori dei titoli di stato e un latente andamento depressivo dell’economia, con il ristagno pauroso in tutti i settori; dalla scuola alle infrastrutture, dalla sanità alla giustizia, dalle compagnie aeree alle ferrovie, e l’elenco è lungo, non si salva nessuno. <br />L’infernale intreccio stock del debito, oneri da esso scaturenti, riflessi sull’economia e sulla finanza, dice chiaramente che non esistono molti spiragli per uscire dalla crisi. La morsa, di cui parlavo, è presto detta : se l’economia continua a ristagnare, il livello dei tassi si mantiene basso, ma in tal caso non ci può essere crescita; se c’è quest’ultima, il livello dei tassi inesorabilmente cresce e può benissimo provocare quel default alla greca paventato dai due economisti.<br />Come se ne può uscire? <br />Con una manovra combinata tra prelievo straordinario sui patrimoni di quel 10% di cittadini che possiede il 50% della ricchezza finanziaria (vedi relazione Bankitalia) e una contestuale revisione dei meccanismi che regolano i titoli di stato. Sul mio Blog ho pubblicato una proposta concreta e specifica sull’argomento, rifacendomi anche alla Relazione che il Direttore del Debito Pubblico ha presentato al Parlamento, qualche anno fa, sugli innumerevoli provvedimenti adottati al riguardo dall’unità d’Italia fino al 1945, allorquando il debito è stato praticamente per effetto dell’inflazione bellica.<br />E forse non è una semplice coincidenza la circostanza rilevante che la ricostruzione post-bellica, prima, e il miracolo economico italiano,dopo, siano avvenuti in un contesto di assenza di debito pubblico e con avanzi primari fino al 1965.<br />A questo punto chiedo all’Espresso, il piu’autorevole settimanale diffuso in Italia, aperto al dialogo al confronto all’approfondimento delle tematiche importanti, perché mai una simile proposta non possa essere portata all’attenzione e al dibattito tra i lettori?<br />Almeno un appoggio, piu’ che autorevole, da parte dell’azionista del settimanale, Ing. De Benedetti, lo dovrei raccogliere, dal momento che egli ha lanciato l’idea di una imposta straordinaria sui patrimoni dalle colonne del “sole 24-ore, nello scorso mese di settembre, sulla base di un’analisi e di argomentazioni che coincidono all’unisono con quelle da me sviluppate nell’opuscolo pubblicato in gennaio 2007 “Perché urge la Patrimoniale” . Francesco CalvanoStudio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-79298921903270915342010-04-03T16:14:00.000-07:002010-04-03T16:23:59.103-07:00BERSANI E LA CARTINA DI TORNASOLECome da consuetudine ormai consolidata, all’indomani di una consultazione elettorale importante, i commenti le analisi le ricerche psico sociologiche e ambientali non si contano. Ognuno pensa di avere una verità in tasca e le ricette diventano migliaia di migliaia. Ma finora non ne ho trovato una sola che abbia il coraggio o la consapevolezza di affondare il dito nella piaga e capace di analizzare la fenomenologia collegata alla struttura della società, dell’economia, dell’organizzazione del lavoro. Tutti si dibattono nell’affannosa ricerca delle cause sub-strutturali, del dialogo si, dialogo no con Berlusconi e la destra, come se le due formazioni fossero la stessa cosa o le due facce di una stessa medaglia. Così assolutamente non dovrebbe essere, ma forse lo è, e sono io che mi ostino a credere e pensare che non può essere. Tra le numerose altre, ho letto con interesse e attenzione la lettera scritta da Bersani, via Internet, e mi sono compiaciuto se non altro per il metodo nuovo di apertura al mondo civile e per la richiesta di dialogo, ritengo senz’altro dettata dalla volontà di conoscere, capire ed elaborare. C’è un passaggio centrale particolarmente incisivo, sul quale dovrebbero concentrarsi i commenti e il dibattito. <br /><br />“Il Partito Democratico è il partito di una nuova centralità e dignità del lavoro dipendente, autonomo, imprenditoriale e della valorizzazione del suo ruolo nella costruzione del futuro del Paese”, afferma Bersani.<br /><br />Il concetto è pienamente condivisibile. Bisognerebbe dibattere su come si possa raggiungere. Per fare ciò occorre avere coraggio, lealtà, uscire dal provincialismo. L’organizzazione del lavoro, rispetto al passato, è profondamente cambiata. Tant’è che una delle cause del crollo dei consensi e del voti in favore della sinistra in determinate zone è determinata proprio dalla mancanza della classe lavoratrice nelle fabbriche e non tanto invece dal radicamento sul territorio della lega, che è presente si, ma che raccoglie voti sputando veleno su tutto e tutti, compreso Berlusconi a seconda delle epoche, e inculcando nella mente e nel cuore della gente i sentimenti piu’ biechi, piu’ razzisti, piu’ retrogradi che si possano concepire. La concorrenza non può certo avvenire a tali livelli.<br /><br />Bisogna allora partire dall’analisi che il lavoro non esiste piu’ nelle sue forme tradizionali ( e ciò riguarda il pianeta terra,non solo l’Italia), esiste in misura esigua rispetto al passato, basta leggere i testi e gli aggiornamenti di Jeremy Rifkin per rendersi conto che la progressiva e paurosa caduta dei posti di lavoro è cominciata da 30-40 anni, anche rispetto ad un aumento della produttività e dei profitti. Di recente è stata accentuata e resa drammatica dalla crisi scoppiata con le bolle finanziarie, ma l’occupazione non tornerà mai piu’ ai livelli precedenti. Da ciò discende una prima importante decisiva conclusione, e cioè che bisogna impostare la lotta per garantire il lavoro al maggior numero possibile di individui puntando su una concezione completamente rivista ed aggiornata, inedita e rivoluzionaria. Lo sviluppo delle tecnologie e di internet riservano un numero sempre decrescente di posti di lavoro, quindi bisognerà disegnare una sua organizzazione dove possano lavorare tutti (diversamente una società non si regge) per un numero inferiore di ore e dedicare il resto alla copertura e sviluppo delle attività nel campo del sociale. <br /><br />Il secondo, peculiare, drammatico aspetto del nostro Paese è rappresentato dallo stock del debito pubblico, che, nonostante le manovre delle finanziarie da 20 anni a questa parte, continua ad aumentare e rischia di soffocare qualsiasi possibilità non solo di sviluppo, ma anche di solo mantenimento dei servizi essenziali per le moltitudini di cittadini. Mi risparmio di elencare tutti i servizi ed i settori in profonda crisi per la mancanza di risorse, essi sono sotto gli occhi di tutti. <br /><br />Caro Bersani, è tutto qui il problema dello schieramento, chiamiamolo di sinistra, di centro sinistra, progressista, emancipato. Avere il coraggio di elaborare una proposta per la costruzione del futuro del Paese, senza temere di essere tacciati ed accusati dall’imperatore di estremismo, di comunisti e via dicendo. <br />Questo Paese non può andare da nessuna parte se non si risana il debito pubblico. Dall’unità d’Italia al 1945 sono state fatte decine e decine di manovre sui titoli del debito pubblico da tutti i governi borghesi che si sono succeduti e nessuno li ha tacciati di estremisti o comunisti. Sul mio Blog, ho riportato la Relazione del Direttore Generale alla commissione parlamentare di vigilanza sul debito pubblico, ma ho anche pubblicato un documento nel quale ho sviluppato l’ipotesi, che basta tradurre in articolato legislativo, per prelevare un’aliquota una tantum a quel 10% di super ricchi che possiede il 50% della ricchezza finanziaria (oltre quella immobiliare, come ci ricorda con molta enfasi, ogni anno, il Governatore di Bankitalia) per avviare il risanamento delle finanze pubbliche, premessa per la creazione di posti di lavoro che porti a quel “processo di costruzione del futuro del Paese”.<br /><br />Questa sarebbe anche, al di là della sua bontà intrinseca, la cartina di tornasole per verificare se il nostro Premier è davvero dalla parte del popolo che lo ama.<br />Resto a disposizione per ampliare e portare avanti il dibattito sugli argomenti e le tematiche proposte. Francesco Calvano<br />http://studiocalvano.blogspot.com/<br /><br />U.Galimberti: il vero volto del capitalismo <br />http://www.youtube.com/watch?v=tnGXsqHuhWEStudio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-90061074591705728942010-03-31T07:42:00.000-07:002010-03-31T07:43:06.500-07:00ULTIMA SPEME : L’ASTENSIONISMOULTIMA SPEME : L’ASTENSIONISMO<br />Finalmente, era ora! L’astensionismo è diventato il primo partito. Manca un’altra piccola quota percentuale e possiamo mettere in crisi questo fradicio decrepito sistema di potere che ancora viene definito democratico. E’ solo grazie a questa falsa definizione che l’Imperatore e il grosso stuolo di suoi tirapiedi possono gridare alla vittoria, pur avendo totalizzato un netto calo sia in termini numerici che di percentuali rispetto a tutte le ultime competizioni. Che comunque necessitano di qualche commento chiarificatore.<br />PDL e Lega insieme allo 0,7 della destra hanno raggiunto una percentuale di circa il 40% dei voti espressi (circa 26 milioni), pari quindi a circa 10,4 milioni di voti. Se rapportiamo questo dato al totale degli aventi diritto al voto, pari a circa 41 milioni, ne consegue che la grande coalizione di destra osannante vittoria rappresenta realmente appena il 25% degli aventi diritti al voto. L’imperatore rappresenta un italiano su quattro, ma egli continua a parlare a nome di tutti gli italiani, che lo amerebbero e lo adorano. Un compianto, carissimo, amico, trainer calcistico, dopo ogni partita osava commentare : “ chi vince è un bel ragazzo, chi perde è una testa di c…o”. <br />E loro, pur rappresentando un italiano su quattro, grazie ad un sistema e un congegno altamente democratico, hanno vinto. A furor di popolo, o forse no? La risposta la fornisce sempre Lui, il grande, l’imbattibile. Non passa giorno in cui non lanci strali, attacchi furibondi, improperi, accuse contro tutti, dal cofondatore del PDL all’opposizione, dai giornalisti della carta stampata a quelli radio-televisivi (di cui ne controlla un buon 80%), dai magistrati alle piu’ alte cariche istituzionali, dagli artisti agli uomini di cultura. Tutti complottano contro di lui ! Ma, allora, chi lo vota? La risposta ognuno se la può dare da solo. A me preme completare l’analisi della seconda parte della frase del mio amico, cioè di chi perde, perché qui c’è un’altra metà della spiegazione del perché la destra “vince”. Qualcuno ha affermato, in questi giorni, che il PD è un soggetto acefalo sul territorio. Al contrario, io penso che sia acefalo soprattutto al vertice. A parte gli sbandamenti paurosi da qualche anno a questa parte sulle strategie, le alleanze, la metodologia delle scelte, che vorrebbero far passare per autenticamente democratiche, ma poi sono sempre dominate dalle congiure di palazzo e dai soliti giochi di potere esercitate da soggetti che dominano la scena da molti lustri. Ma, a parte ciò, sono degli autentici masochisti, e quindi assumono tutte le caratteristiche dei perdenti calcistici. Almeno tre delle quattro regioni perdute in favore della destra sono state un autentico regalo, poiché anche uno sciocco capisce ed intuisce che non si possono riconfermare candidature di personaggi che hanno amministrato come i porci e sono indagati dalla magistratura, anche se è vero, com’è vero, che questa regola non vale per i candidati di destra, poiché per questi ultimi piu’ lunga è la fedina penale e piu’ voti raccolgono. Ma gli elettori di sinistra o progressisti non sono assolutamente uguali a quelli di destra e non perdonano che i loro personaggi di riferimento si comportino come gli avversari. E’ proprio questa differenza che determina le scelte di voto, diversamente l’uno vale l’altro.<br />Infine, tale appiattimento si verifica anche sulle scelte fondamentali di politica economico finanziaria, dal momento che nessun partito di opposizione è capace di indicare dove trovare le risorse per affrontare una crisi profonda nel contesto di un Paese indebitato oltre ogni ragionevole misura e che rischia di fare tra poco la fine della Grecia. Le risorse vanno recuperate dai super ricchi, come indica il Governatore di Bankitalia, non già dai ceti medi.<br />Da ciò, molto verosimilmente, discende l’aumento del fenomeno astensionismo al quale paradossalmente dovremmo agganciarci, quale ultima dea, per sfaldare l’impianto mostruoso che stanno per mettere in atto i vincitori, l’imperatore con la riforma presidenzialista e il senatur con il federalismo, perché evidentemente 150 anni di unità possono bastare a questa povera Italia.<br />E la storia, così, si ripete, non quale maestra di vita bensì come maestra di malavita, in cui potranno sguazzare i vecchi e i nuovi intrallazzisti di ogni genere e di ogni risma. Probabilmente senza neanche piu’ l’ingombro dei Magistrati, la cui “riforma” è alle porte.<br />La speme, ultima dea, l’astensionismo.Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-75790751318447982322010-01-20T14:47:00.000-08:002010-01-20T14:51:50.248-08:00LA RICCHEZZA C’E’ : PRELEVARLA X RISANARE – ECCO COME !LA RICCHEZZA C’E’ : PRELEVARLA X RISANARE – ECCO COME !<br /><br /><br />La crisi è alle spalle, secondo l’ottimismo forzato del governement, ma non passa giorno senza che vengano annunciati chiusure di fabbriche e di aziende, molte provocate non da cause legate alla bolla finanziaria bensì alla nuova speculazione selvaggia dei nuovi avventurieri che proprio attraverso la finanza tentano di arricchirsi sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie, che senza lavoro e senza l’indispensabile per sfamare i propri figli si arrampicano sopra i tetti delle aziende.<br />Anche i meno avveduti capiscono che la crisi non è alle spalle bensì tende ad acutizzarsi non solo per la tragica situazione dell’occupazione ma per la concomitante presenza di altre numerose e concorrenti situazioni di cancrena che affliggono in modo strutturale quasi tutti i settori della vita economica e sociale del Paese.<br />Scuola nel caos con tagli insensati, la ricerca divenuta esportatrice di cervelli, le Ferrovie esistono solo nella tratta Roma-Milano, Trasporti aerei al lumicino, disoccupazione pesante al Nord ma devastante al Sud, rapporto complessivo Nord-Sud in continua perenne divaricazione, Giustizia carente di organico a tutti i livelli e nelle attrezzature in generale , le forze di polizia senza parco auto e senza benzina, mentre per le Carceri è vera emergenza, la Sanità accumula deficit crescenti e, tra sprechi e ruberie, non riesce ad erogare un’assistenza decente che assicuri la vita e non la morte, il dissesto idro-geologico che ha superato da tempo i livelli di guardia, senza che venga destinato un euro alla prevenzione rispetto ai miliardi richiesti dagli esperti e dagli stessi consigliori.<br />Cosa c’è rimasto ? Un po’ di mare avvelenato al centro – sud e l’ottimismo stampato come una maschera sul volto del Premier e dei suoi accoliti.<br />Di fronte a un tale desolante e drammatico quadro complessivo del Paese, il Premier e i suoi collaboratori, ben consci della gravità eccezionale della situazione, si cimentano a inventare boutade a livello mediatico nel tentativo di continuare a carpire il consenso distorcendo la verità e la realtà.<br />E così…il giorno prima : “ si fa sul serio, andiamo avanti spediti con la riforma fiscale con due sole aliquote (le stesse proclamate nel famigerato Patto con gli italiani di vespasiana memoria) per realizzare una riduzione delle tasse”.<br />Il giorno dopo: “l’attuale situazione di crisi non permette alcuna possibilità di riduzione delle imposte” e il Ministro Trebond: “Non possiamo fare stupidate o follie in una fase economica così complicata……la spesa aggiuntiva per gli interessi sul debito mette fuori discussione la possibilità di pensare a una riduzione delle tasse””.<br />Che la verità stia in queste ultime parole famose del SuperMinistro lo vado predicando da anni e ormai lo ha imparato buona parte degli italiani, oltre che le pietre. <br />L’Italia rispecchia il mondo capitalistico; In quest’ultimo (rapporto ONU) : il 18 % dei cittadini dispone dell’83% del reddito globale e basterebbe una cifra inferiore alla ricchezza posseduta dalle 7 persone più ricche del mondo per riscattare dalla fame e dall’estrema miseria miliardi di persone e di bambini sparsi in tutto il mondo.<br />In Italia (dati Bankitalia) il 10% dei cittadini possiede il 50% della ricchezza finanziaria; questa è stimata in 2800 mld di €uro, per cui il 50% è pari a 1400 mld. Se si ipotizza un prelievo straordinario una tantum (anche ripartito in 3-4 anni) su questa ricchezza si realizza un gettito fiscale di 140 mld circa (alla faccia dei 4,5 mld incassati con lo scudo fiscale) ! <br />Un provvedimento del genere, per esplicare tutta la sua efficacia, andrebbe necessariamente implementato con un’altra misura straordinaria da adottare in materia di debito pubblico.<br />Come, in parte, accennava Tremonti, il paese è schiacciato da tempo dal peso degli interessi sul debito; in questo momento è stretto in una morsa che, senza correttivi, rischia di stritolarlo per sempre; i tassi sui titoli a breve sono al minimo storico e questo ha rallentato momentaneamente l’ulteriore crescita dello stock del debito; ma non appena dovesse iniziare la ripresa, i tassi torneranno a salire, incidendo subito sull’aumento del deficit e quindi dello stock, per cui sarebbe vanificato per sempre qualsiasi accenno di ripresa e con esso qualsiasi speranza di risanamento dell’economia e delle disponibilità finanziarie per innescare sviluppo e occupazione.<br />Occorre conseguentemente varare una manovra che stabilizzi, almeno per un quinquennio, il rendimento dei titoli di stato al livello attuale dei tassi a breve. E’ una misura né folle né peregrina né estremista. Le due misure, combinate, creerebbero un plafond complessivo per sanare la finanza pubblica, il costo del debito, assicurare sviluppo e occupazione, sconfiggere lo spettro della miseria e della crisi perenne.<br />Dall’unità d’Italia alla caduta del fascismo sono stati varati decine e decine di provvedimenti del genere, da tutti i governi succedutisi, senza che scoppiasse alcuno scandalo né rivolta (Relaz.D.G.D.P. alla Comm.Parlam.di vigilanza. 1999)<br />E non può essere certo un caso che l’Italia, uscita semidistrutta dal conflitto mondiale, abbia proceduto prima a ricostruire il Paese e poi a realizzare il famoso miracolo economico.<br />Dalla fine degli anni ’40 a metà degli anni ’60 combinazione vuole che il doppio miracolo sia avvenuto in assenza di Debito Pubblico e dopo tale data, con il debito in crescendo, le crisi non hanno avuto sosta.<br /> Ecco dove trovare i soldi, per chi ne ha voglia e capacità, a destra come a sinistra.<br /><br />U.Galimberti: il vero volto del capitalismoStudio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-51931400442449658332009-11-08T09:00:00.000-08:002009-11-08T09:04:19.387-08:00ABBATTERE IL CAPITALISMO E COSTRUIRE L’ALTERNATIVAABBATTERE IL CAPITALISMO E COSTRUIRE L’ALTERNATIVA<br />La trasmissione Ambiente Italia di Beppe Rovera di sabato tre ottobre ha messo in risalto, semmai ve ne fosse bisogno, un intreccio articolato a livello internazionale di organizzazioni costituite da potentati economico-finanziari-imprenditoriali, (coadiuvati e coperti da bande di politici governanti servizi segreti e quant’altro) che dopo aver diffuso sul mercato qualsiasi porcheria di prodotti contaminati, avvelenati,sofisticati, realizzando profitti inimmaginabili finiti nei vari paradisi fiscali che ora rientrano in Patria lavati ed asciugati, per smaltire l’ultimo concentrato di veleni rappresentato dalle scorie hanno assoldato l’anello mancante nella catena delinquenziale, cioè le varie mafie e ‘ndranghete per depositarle in tutto il Sud del Mondo, dall’Italia alla Somalia all’Africa, all’Asia; nel porto di Venezia sono innumerevoli i containers sequestrati destinati in Cina.<br />In questo Sud del mondo non poteva mancare la nostra Calabria dal momento che essa non possiede industrie e quindi non produce veleni , ma aveva delle bellezze naturali incomparabili, decantate da scrittori e poeti di tutte le epoche. Qualcuno di quelli che contano avrà pensato che questo paradiso terrestre era sprecato ed ha quindi assoldato la ‘ndrangheta per distruggerlo e far si che essa continuasse a tenere sotto il proprio giogo quel residuo di popolazione che ancora è rimasta attaccata alla terra calabrese.<br />Ma attenzione, amici miei, questi avvenimenti sono tutt’altro che casuali, isolati, slegati con il resto di ciò che ci circonda. Quell’intreccio internazionale sopra delineato , che ora è diventato anche delinquenziale e mandante dei peggiori crimini a livello mondiale, è lo stesso potere, nelle sue varie poliedriche facce, che ha scatenato l’ultima crisi, che aumenta la produttività dei lavoratori e ne riduce il numero e i salari, che sta affamando milioni di famiglie nel mondo,che crea squilibri territoriali e nella distribuzione della ricchezza, che evade e porta i capitali nei paradisi fiscali, che continua a proporci centrali nucleari mentre scaricano in mare le scorie mai smaltite. Quell’intreccio è ben rappresentato nel nostro Paese dalla Destra al potere in questo momento che governa incontrastata e con infinita arroganza anche grazie all’assoluta inconsistenza dell’opposizione, dimostratasi incapace di svolgere sia questo ruolo che quello di governare.<br />Non rimane che una labile speranza : dar vita ad un MOVIMENTO UNITARIO DI BASE, servendoci di questo STRUMENTO EFFICACE E RIVOLUZIONARIO DELLA RETE, da moltissimi invocato in vari modi e con diverse formulazioni, che assuma quale suo PROGRAMMA semplice snello ed efficace i seguenti punti qualificanti che riguardano i contenuti e i bisogni della stragrande parte dei cittadini e che saranno poi ripresi singolarmente per farli diventare proposte operative da trasformare in apposite iniziative parlamentari o in piattaforme sindacali:<br />- IMPOSTA STRAORDINARIA SUI GRANDI PATRIMONI PER ARGINARE LA CRISI E FINANZIARE LA RIPRESA E L’OCCUPAZIONE<br />- RIFORMA DELLA STRUTTURA DEL LAVORO PER ASSICURARE UN LAVORO A TUTTI<br />- ABOLIZIONE DI OGNI FORMA DI PRECARIATO<br />- SALVAGUARDIA AMBIENTALE ASSOLUTA<br />- ENERGIA PULITA DA FONTI ALTERNATIVE<br />- SVILUPPO DEI MERCATI E DEGLI SCAMBI LOCALI A DISPETTO DELLA CRESCITA FORZATA DEL PIL E DEI MERCATI GLOBALI<br />- UNA POLITICA DI SVILUPPO DEL SUD PER IL RIEQUIBRIO TERRITORIALE UNICA ALETRNATIVA PER IL PAESE<br /><br />PER ADERIRE AL GRUPPO CLICCARE SUL LINK SOTTOSTANTE:<br />http://www.facebook.com/group.php?gid=307045110493<br /><br />- <br />Chi volesse approfondire i documenti di analisi che stanno alla base di queste proposte può cliccare i link sotto riportati.<br />http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/documento-per-un-movimento-alternativo.html<br /><br />http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/perche-urge-la-patrimoniale.html<br /><br /><br /><br />DESTRA – SINISTRA : CHI RIESCE ANCORA A DISTINGUERLE?<br /><br />Non è una novità di oggi. Lo vado sostenendo da anni, prima che Nanni Moretti pronunciasse la fatidica frase “ Di’ qualcosa di sinistra” rivolgendosi al leader Maximo. Ora, Tremonti l’ha resa molto piu’ evidente ed eclatante la stridente e insanabile contraddizione che esiste tra la politica della cosiddetta sinistra e quella della destra al potere, per cui diventa sempre piu’ arduo poter distinguere chi appartiene alla prima e chi alla seconda. L’ha resa evidente e di palpitante attualità con due dichiarazioni, pompose e strumentali fin che si vuole, ma che spiazzano in modo indicibile i dirigenti della sinistra, pronti ad attaccare Berlusconi per tutti i misfatti che riguardano il conflitto di interessi e i suoi affari privati, ma attanagliati nella loro cecità ed incapacità di elaborare e propagandare proposte concrete di quelle che potrebbero risolvere i problemi piu’ che drammatici del Paese e della gente comune e porre in serio imbarazzo il Cavaliere.<br />Le due roboanti proposte sparate in aria da Tremonti in questi giorni riguardano come tutti sapranno il POSTO FISSO e l’abolizione dell’IRAP.<br />Sui due temi ho scritto molto finora e il mio Blog è pieno di interventi su entrambi gli argomenti e mi trovano pienamente d’accordo, una volta tanto, con il Super Ministro. Se fossi presuntuoso o visionario, o volessi fare il demagogo, sarei portato a dire che l’unico che ha preso in seria considerazione le mie proposte è proprio Lui.<br />Sul “posto fisso” ho scritto piu’ volte che la precarizzazione selvaggia ottusa insensata varata e sostenuta dai Governi di entrambi gli orientamenti e schieramenti politici sta distruggendo generazioni di giovani e mina alla base l’equilibrio economico-finanziario-sociale su cui dovrebbe reggersi il Paese nell’immediato futuro.<br />Nel saggio “Perché urge la Patrimoniale”, pubblicato circa tre anni fa, la tesi da me sostenuta trovava fondamento e substrato nella rilevata impossibilità di recuperare gettito fiscale a causa dell’inestricabilità della giungla normativa del nostro impianto fiscale che tra l’altro annovera un’imposta assurda folle inconcepibile demenziale come l’IRAP, capace, per le interdipendenze con le altre imposte, di determinare per piccole medie e grandi aziende una tassazione che può arrivare anche al doppio o al triplo del reddito dichiarato ante imposte nonché di tassare le imprese in perdita. Pochissimi lo sapranno ma è proprio così. E Tremonti è uno dei pochissimi che lo sa.<br />Ebbene, come hanno reagito i nostri grandi condottieri della sinistra? Balbettando frasi incomprensibili di critica, e, per l’IRAP obiettando che rappresenta risorse che vanno alle Regioni e/o comunque che si creerebbe un ulteriore buco nei conti dello Stato. A nessuno viene in mente di dire “bene aboliamo immediatamente un’imposta demenziale come l’IRAP” e troviamo le risorse prelevandole dai grandi patrimoni, a cominciare dai capitali che rientrano dai paradisi fiscali.<br />Ma i nostri grandi condottieri di sinistra non si rendono neanche conto che le dichiarazioni di Tremonti sono provocatorie e fatte ad arte per accrescere il suo prestigio e il proprio peso politico.<br />Se i nostri valorosi condottieri avessero avuto un minimo di acume, anziché criticarle, avrebbero dovuto tuffarsi a capofitto e chiedere che venissero tramutate subito in proposte di legge. E, invece, non si accorgono che sul primo argomento si ritrovano allineati con Confindustria che non vuole perdere i privilegi del precariato, mentre sull’Irap sono in contrasto con questa ma d’accordo con Berlusconi che ha bloccato tutto, perché sa che se toglie l’Irap dovrà trovare altre risorse e lui potrebbe essere chiamato a contribuire in prima persona.. Ma loro con chi giocano? Probabilmente per conto proprio, ma a perdere.<br />Come logica conseguenza di questa analisi e in coerenza con quanto sostenuto e pubblicato in precedenza, domani costituirò un nuovo GRUPPO, che va a sostituire i precedenti, che ingloba, che propone un programma di rivendicazioni concrete basate sul reperimento delle risorse da destinare a redistribuzione dei redditi e a sviluppo, abolizione del precariato e occupazione per tutti, politica ambientale, no al nucleare e ai veleni delle scorie, no al commercio globale delle multinazionali, sviluppo delle economie locali, riequilibrio del rapporto Nord-Sud, insomma un nuovo mondo è possibile ipotizzare.<br />Il motivo per cui lo pubblico su Face è legato al cambio di mentalità, ad una nuova cultura che dovrà maturare e svilupparsi. Niente piu’ deleghe a chicchessia, hanno ampiamente dimostrato di non meritarle, sviluppo di una democrazia che parta finalmente dal basso, in modo unitario e trasversale a tutti gli schieramenti politici, che non abbia in mente o di mira la formazione di liste per conquistare un posto in qualche consiglio comunale o provinciale o regionale, ma sia determinato e concentrato ad elaborare le proposte che interessano la gente, coagulare intorno ad esse il consenso delle masse di cittadini e proporle con forza vigore ostinazione fino a tradurle in realtà.<br />Non mi obiettate che è un’utopia. Che lo sia quasi, lo so già. Ma è l’unica strada percorribile, oggi, per innalzare il grado di maturazione delle coscienze, rendere un servizio ai piu’ deboli, ben sapendo che se le proposte che verranno elaborate riguardano veramente gli interessi vitali della gente potranno trovare un largo appoggio e consenso.<br />Quello che bisogna evitare è la tentazione di entrare nei meccanismi del potere. Questi si traducono sempre in corruzione, smarrimento dell’etica, ruberie varie, come i casi di ieri e quelli di oggi dimostrano, sia che si tratti del Governo centrale, sia che si tratti della Regione Lazio, Regione Campania, Regione Puglia, Regione Calabria, i Comuni di mezza Italia. E ci fermiamo qui per carità di patria.Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-29601242594017995122009-11-06T09:07:00.001-08:002009-11-06T09:07:52.251-08:00FINALMENTE, QUALCHE NOTIZIA SENSAZIONALEDopo tanti mesi di pessime notizie, l’Orizzonte è volto immediatamente al sereno.<br />Tra ieri sera e stamattina è giunta la tanto attesa stupefacente notizia: l’Italia è il sesto Paese più ricco del mondo. Pensate in che stato di desolazione si trovano tutti gli altri ! La crisi è alle spalle.<br />Tutti i licenziati recenti e i disoccupati di lungo corso sono tornati a frotte nelle fabbriche che hanno riaperto i battenti, i precari sono stati reinseriti con contratti a tempo indeterminato, alla Scuola sono stati riassegnati tutti i fondi tagliati in precedenza, ai Tribunali, su sollecitazione del Presidente Fini intervenuto al Premio Borsellino, sono stati forniti i fondi per acquistare la carta e le fotocopiatrici, i treni sono stati ripuliti, in particolare quelli dei pendolari, ritornati ad antico splendore, le compagnie aeree e navali risanate, le pensioni al di sotto del minimo vitale rimpinguate, i titolari della social card si sono riversati in massa nei Supermercati ed hanno speso all’impazzata, sicuri che sulle stesse saranno accreditati fondi supplementari in maniera cospicua.<br />Ma la notizia più bella è quella fornita dal Ministro Maroni che, incalzato dagli agenti di polizia sprovvisti sia delle auto che della benzina per uscire dalle caserme, si è rivolto direttamente al Premier, il quale vista la nuova immensa ricchezza del Paese, non ha esitato un attimo a mettere le mani in tasca ed anticipare tutte le risorse chieste da Maroni per attuare il piano di sicurezza in attesa che scendano in campo le tanto attese ronde.<br />Ma…ahi, ahi ! Scusate ma c’è un imprevisto. Mentre scrivevo queste brevi note è arrivata fulminea una notizia raccapricciante. Sembra che le risorse promesse a Maroni, e destinate alla Pubblica Sicurezza, non le abbia tirate dalla propria tasca il Premier, ma, secondo fonti bene informate, pare siano soldi appartenenti a tutti i cittadini italiani e, in parte, pure a quegli stranieri che, regolarizzati, pagano le tasse in Italia. Vi chiederete, a questo punto, ma queste risorse chi le aveva nascoste?<br />Sempre, secondo i bene informati, pare che lo scherzo, o lo sgambetto che dir si voglia, sia attribuibile al Super Ministro Tremonti il quale, dopo le rassicurazioni di Bossi che nessuno può osare toccarlo, avrà voluto ringraziare la lega fornendo le risorse al Ministro Maroni. Pace, tranquillità e serenità per tutti. <br />Francesco CalvanoStudio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-12210811155750795802009-10-27T05:14:00.000-07:002009-10-27T05:17:02.017-07:00DESTRA – SINISTRA : CHI RIESCE ANCORA A DISTINGUERLE?Non è una novità di oggi. Lo vado sostenendo da anni, prima che Nanni Moretti pronunciasse la fatidica frase “ Di’ qualcosa di sinistra” rivolgendosi al leader Maximo. Ora, Tremonti l’ha resa molto piu’ evidente ed eclatante la stridente e insanabile contraddizione che esiste tra la politica della cosiddetta sinistra e quella della destra al potere, per cui diventa sempre piu’ arduo poter distinguere chi appartiene alla prima e chi alla seconda. L’ha resa evidente e di palpitante attualità con due dichiarazioni, pompose e strumentali fin che si vuole, ma che spiazzano in modo indicibile i dirigenti della sinistra, pronti ad attaccare Berlusconi per tutti i misfatti che riguardano il conflitto di interessi e i suoi affari privati, ma attanagliati nella loro cecità ed incapacità di elaborare e propagandare proposte concrete di quelle che potrebbero risolvere i problemi piu’ che drammatici del Paese e della gente comune e porre in serio imbarazzo il Cavaliere.<br />Le due roboanti proposte sparate in aria da Tremonti in questi giorni riguardano come tutti sapranno il POSTO FISSO e l’abolizione dell’IRAP.<br />Sui due temi ho scritto molto finora e il mio Blog è pieno di interventi su entrambi gli argomenti e mi trovano pienamente d’accordo, una volta tanto, con il Super Ministro. Se fossi presuntuoso o visionario, o volessi fare il demagogo, sarei portato a dire che l’unico che ha preso in seria considerazione le mie proposte è proprio Lui.<br />Sul “posto fisso” ho scritto piu’ volte che la precarizzazione selvaggia ottusa insensata varata e sostenuta dai Governi di entrambi gli orientamenti e schieramenti politici sta distruggendo generazioni di giovani e mina alla base l’equilibrio economico-finanziario-sociale su cui dovrebbe reggersi il Paese nell’immediato futuro.<br />Nel saggio “Perché urge la Patrimoniale”, pubblicato circa tre anni fa, la tesi da me sostenuta trovava fondamento e substrato nella rilevata impossibilità di recuperare gettito fiscale a causa dell’inestricabilità della giungla normativa del nostro impianto fiscale che tra l’altro annovera un’imposta assurda folle inconcepibile demenziale come l’IRAP, capace, per le interdipendenze con le altre imposte, di determinare per piccole medie e grandi aziende una tassazione che può arrivare anche al doppio o al triplo del reddito dichiarato ante imposte nonché di tassare le imprese in perdita. Pochissimi lo sapranno ma è proprio così. E Tremonti è uno dei pochissimi che lo sa.<br />Ebbene, come hanno reagito i nostri grandi condottieri della sinistra? Balbettando frasi incomprensibili di critica, e, per l’IRAP obiettando che rappresenta risorse che vanno alle Regioni e/o comunque che si creerebbe un ulteriore buco nei conti dello Stato. A nessuno viene in mente di dire “bene aboliamo immediatamente un’imposta demenziale come l’IRAP” e troviamo le risorse prelevandole dai grandi patrimoni, a cominciare dai capitali che rientrano dai paradisi fiscali.<br />Ma i nostri grandi condottieri di sinistra non si rendono neanche conto che le dichiarazioni di Tremonti sono provocatorie e fatte ad arte per accrescere il suo prestigio e il proprio peso politico.<br />Se i nostri valorosi condottieri avessero avuto un minimo di acume, anziché criticarle, avrebbero dovuto tuffarsi a capofitto e chiedere che venissero tramutate subito in proposte di legge. E, invece, non si accorgono che sul primo argomento si ritrovano allineati con Confindustria che non vuole perdere i privilegi del precariato, mentre sull’Irap sono in contrasto con questa ma d’accordo con Berlusconi che ha bloccato tutto, perché sa che se toglie l’Irap dovrà trovare altre risorse e lui potrebbe essere chiamato a contribuire in prima persona.. Ma loro con chi giocano? Probabilmente per conto proprio, ma a perdere.<br />Come logica conseguenza di questa analisi e in coerenza con quanto sostenuto e pubblicato in precedenza, domani costituirò un nuovo GRUPPO, che va a sostituire i precedenti, che ingloba, che propone un programma di rivendicazioni concrete basate sul reperimento delle risorse da destinare a redistribuzione dei redditi e a sviluppo, abolizione del precariato e occupazione per tutti, politica ambientale, no al nucleare e ai veleni delle scorie, no al commercio globale delle multinazionali, sviluppo delle economie locali, riequilibrio del rapporto Nord-Sud, insomma un nuovo mondo è possibile ipotizzare.<br />Il motivo per cui lo pubblico su Face è legato al cambio di mentalità, ad una nuova cultura che dovrà maturare e svilupparsi. Niente piu’ deleghe a chicchessia, hanno ampiamente dimostrato di non meritarle, sviluppo di una democrazia che parta finalmente dal basso, in modo unitario e trasversale a tutti gli schieramenti politici, che non abbia in mente o di mira la formazione di liste per conquistare un posto in qualche consiglio comunale o provinciale o regionale, ma sia determinato e concentrato ad elaborare le proposte che interessano la gente, coagulare intorno ad esse il consenso delle masse di cittadini e proporle con forza vigore ostinazione fino a tradurle in realtà.<br />Non mi obiettate che è un’utopia. Che lo sia quasi, lo so già. Ma è l’unica strada percorribile, oggi, per innalzare il grado di maturazione delle coscienze, rendere un servizio ai piu’ deboli, ben sapendo che se le proposte che verranno elaborate riguardano veramente gli interessi vitali della gente potranno trovare un largo appoggio e consenso.<br />Quello che bisogna evitare è la tentazione di entrare nei meccanismi del potere. Questi si traducono sempre in corruzione, smarrimento dell’etica, ruberie varie, come i casi di ieri e quelli di oggi dimostrano, sia che si tratti del Governo centrale, sia che si tratti della Regione Lazio, Regione Campania, Regione Puglia, Regione Calabria, i Comuni di mezza Italia. E ci fermiamo qui per carità di patria.Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-29117261210147105122009-09-16T10:00:00.001-07:002009-09-16T10:00:45.055-07:00UN’IMPOSTA SU GRANDI PATRIMONI E GRANDI EVASORI PER FINZIARE SVILUPPO E OCCUPAZIONEUN’IMPOSTA SU GRANDI PATRIMONI E GRANDI EVASORI PER FINZIARE SVILUPPO E OCCUPAZIONE <br />Nel leggere l’intervento di Carlo De Benedetti su Il Sole 24 Ore circa la richiesta esplicita di una imposta patrimoniale sono sobbalzato e ho provato un’ intima immensa soddisfazione. Sono anni che mi batto in solitaria avventura in questa battaglia, da nessuno ascoltato, ora arriva un personaggio della caratura notevole ed anche, penso, interessato come contribuente. Ma questo è perfettamente spiegabile se collegato alla preparazione e all’intelligenza dell’uomo e dimostra uno dei miei assunti fondamentali. E cioè che i primi che dovrebbero capire e recepire il loro interesse a contribuire in un momento difficile e drammatico, a seguito del quale si rischia concretamente un grande botto che, se dovesse verificarsi, finirebbe con il travolgere tutti, ma a rimetterci sarebbero proprio le classi benestanti. I poveri possono rimetterci la loro miseria, ma i grandi finanzieri e possidenti rischiano molto di piu’. Per cui non si capisce perché nessuno tra politici, governanti, uomini di affari e di cultura, economisti, sindacalisti, esperti commentatori, conduttori televisivi, ha mai voluto accettare neanche un dibattito sull’argomento. <br />L’analisi di De Benedetti è lucida ed efficace, da parte mia condivisibile in pieno, e non può che essere così dal momento che essa ricalca molto le tesi che vado sostenendo da tempo. Soprattutto coincide con l’idea centrale e portante del ragionamento che ho sviluppato nell’opuscolo che ho pubblicato circa tre anni fa. Ossia che il sistema fiscale, un’autentica ed inestricabile giungla normativa, spreme ormai in modo spietato e forsennato non solo i lavoratori dipendenti ma anche i piccoli e medi operatori, i quali, tra vessazioni di carattere burocratico, adempimenti di tutti i colori, a cominciare da quelli fiscali, tasse e gabelle varie, allo Stato e a chi si sostituisce ad esso, il principale pensiero che coltivano è quello di gettare la spugna. Da qui discende la logica e conseguente conclusione che dall’erario non è possibile ottenere quelle notevoli risorse da destinare al pagamento degli interessi sul Debito Pubblico, ad arginare la grave crisi, ad elargire gli ammortizzatori sociali e i sostegni alle famiglie e alle Banche. Un Paese non può certamente trascinarsi nella sua grama esistenza solo assistendo. Prima o poi crolla. Ha bisogno prima di tutto e soprattutto di politiche di rilancio dell’economia, di sviluppo sostenibile, infrastrutture, pubblica amministrazione efficiente, di ripianare il grave gap tra Nord e Sud , di creare le condizioni perché si attui una politica di redistribuzione effettiva dei redditi. Ma c’è voluto un imprenditore di successo, un personaggio noto e colto come De Benedetti, che probabilmente dovrà contribuire in prima persona, per proporre l’idea di un’imposta patrimoniale, riprendendo, così come ho fatto piu’ volte anche io, la diffusione dei dati di Bankitalia che dimostrano come il 50% della sola ricchezza finanziaria è in mano al 10% dei cittadini, senza considerare beni immobili ed aziende. Del resto la pratica di intervenire sul Debito Pubblico è stata largamente utilizzata nel nostro Paese diversissime volte dall’unità d’Italia e fino al Dopoguerra, senza che nessuno si lagnasse piu’ di tanto e senza che si creassero sconquassi, semmai sono serviti ad evitarli. Di fronte a tale scenario, pensare di fare a meno dell’istituzione di un’imposta temporanea sui grandi patrimoni è un’idea suicida e masochista; ancor piu’ sbalordisce il fatto che l’attuale Governo, con il Ministro Tremonti in testa, faccia rientrare i grandi evasori che hanno accumulato le ricchezze nei paradisi fiscali, facendo pagare loro quanto basta a regalare un pacchetto di caramelle alle famiglie italiane e ci manca poco che vengano indicati come eroi.<br />Nel documento linkato in calce ho elaborato una proposta concreta di come potrebbe essere strutturata un’imposta straordinaria sui grandi patrimoni (tra cui rientrano i grandi evasori) nonché una modifica al meccanismo degli interessi sul Debito. Chi vuole approfondire può farlo. Però da subito ci dobbiamo attivare tutti perché la proposta di De Benedetti non cada nel vuoto, creando un grandissimo Gruppo, la cui denominazione coincide con il testo di questo intervento Se le risposte saranno adeguate quantitativamente promuoveremo un Comitato per tradurre in proposta di legge l’idea di cui al Link sottostante e ci auguriamo che possa essere presieduto da un grosso personaggio<br /><br /><br />http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/documento-per-un-movimento-alternativo.html<br />http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/perche-urge-la-patrimoniale.htmlStudio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-36620178642080623532009-08-02T11:05:00.000-07:002009-08-02T11:06:22.597-07:00GIOCO DIABOLICO DELLE 3 CARTE IMPERVERSAIn data 6 marzo sul mio Blog pubblicai il primo intervento sul “gioco delle 3 carte”, praticato dal Premier e da Tremonti, allorquando sfilarono i fondi FAS per destinarli ad arginare la crisi e ad altre emergenze, ma facendoli apparire come risorse che avevano trovato chissà dove e da parte di chissà chi. Lo slogan è stato ripreso da vari esponenti politici, ma la realtà è rimasta immutata. Ora, naturalmente, siamo alle resa dei conti. Mi pare piu’ che normale che prima o poi doveva scoppiare la bolla o la Balla se volete. E’ scoppiata la bolla perché alcuni dei maggiori portatori di voti (Sicilia e Puglia) si sono incazzati. E quindi il Premier ha dovuto reinventarsi il motto : “ghe pensi mi”. Un nuovo Piano per il Mezzogiorno, ribattezzato “Piano Berlusconi” , ma i soldi, solo sulla carta, sono sempre quelli che già hanno prelevato. E per le altre Regioni?? Possono aspettare! Anche se la mia sventurata Calabria è considerata l’unica superstite cui è destinata, teoricamente, la maggiore intensità di aiuto da parte della Unione Europea. Dicevo teoricamente perché in pratica, con il diabolico regolamento di attuazione delle misure CEE, la percentuale di incentivi effettiva scende dal teorico 50+15% all’incirca ad un 25% per via delle graduatorie, dove per avere possibilità di ottenere il finanziamento gli aspiranti devono abbassare di molto la percentuale di incentivo richiesta, pena la esclusione. Rimane però il riconoscimento, che non è di poco conto, che la Calabria per sperare in un improbabile processo di sviluppo avrebbe bisogno di quelle percentuali di incentivo, oltre a tanti altri provvedimenti collaterali e di contesto. Ma il Premier e Tre-bond pensano che le risorse destinate alla aree sottoutilizzate (così si chiamano adesso, FAS) possano essere destinare anche altrove. Tanto in Calabria grossi portatori di voti come Miccichè, Lombardo, Fitto, non ce ne sono. C’è, anche da questo punto di vista, roba di scarto.<br />L’occasione è comunque ghiotta perché qualcuno nel frattempo scopre l’acqua calda ed afferma che il problema del Sud è un problema nazionale e non piu’ locale.Un ritornello che viene recitato da oltre 60 anni. La Vice Presidente Confindustria per il Sud, Cristiana Coppola, dichiara : “Il Sud ha avuto a disposizione molti soldi: Eppure non ci sono stati cambiamenti. Anzi : la forbice con il resto del Paese si è aggravata”. E propone “una nuova impostazione che rompa con il passato”. Subito accontentata dal duo Berlusca-Tremonti che estraggono dal cilindro della preistoria la vecchia vituperata Cassa per il Mezzogiorno. La stessa che c’era mezzo secolo fa, quando il mio Professore di Politica Economica, Francesco Parrillo, aggiornava con un ultimo capitolo ogni anno il suo testo su “Lo Sviluppo economico in Italia”, per aggiornarci sulla circostanza che il divario si era ulteriormente allargato, però al Sud qualcosa si era mossa. Una volta, nelle contrade, c’era il lume a petrolio, ora era arrivata la luce elettrica anche nelle campagne. Poi sono arrivate anche le reti idriche e fognarie in alcuni Comuni. In altri sono stati preceduti da epidemie di tifo, ma poi sono arrivate. Infine è arrivato Giacomo Mancini al Ministero dei Lavori Pubblici e quindi sono arrivate anche le strade nel Sud. In tutti questi circa sessanta anni qualcosa intorno alla terra s’è mosso. Tranne che lo sviluppo e il progresso vero. E con una forte peculiarità : tutto ciò che è stato realizzato nel Sud, dalle strade al bene primario come l’acqua e le fogne, dove scaricare la prima, è avvenuto con i fondi speciali e/o straordinari dei vari Piani, dei fondi UE, mai con i fondi ordinari. Fino al punto che intorno al 1992, un illustre Professore di Economia, democristiano doc, ma persona assai per bene, Beniamino Andreatta volle vederci chiaro in questa allucinante ed inestricabile storia Nord-Sud ed istituì una Commissione parlamentare di indagine del Senato, che concluse i suoi lavori relazionando sul fatto che ciò che veniva dato a livello di straordinario veniva tolto, con gli interessi, su quello ordinario. La conclusione è stupefacente : “ Solo raddoppiando l’intervento straordinario si porterebbe la spesa statale pro capite nelle regioni meridionali a livello comparabile con quello delle regioni settentrionali”.<br />La domanda, raccapricciante, che si pone è una sola. Perché mai un documento di tale e tanta importanza per la storia la giustizia l’equità la stessa sopravvivenza del Paese, se è vero come è vero, che il problema del Sud non è piu’ soltanto un problema locale bensì investe le sorti dell’intero Paese, non è mai stato divulgato da alcuno?? Anche il Presidente Napoletano, volendo, potrebbe farlo rispolverare e farne oggetto di un messaggio solenne a Parlamento e a Governo, poiché un Paese spaccato in due non potrà mai competere con il resto del Mondo, se il Nord deve trascinarsi dietro un Sud bloccato, pietrificato, capace di esportare solo mafia, ndrangheta e camorra. Del resto chiunque oggi può rendersi conto ad occhio nudo delle abissali differenze nella distribuzione delle risorse. La sola città di Milano si appresta ad investire qualcosa come 40 miliardi di €uro per l’EXPO, Per tutto il Sud, cioè piu’ di un terzo d’Italia, si parla di 17 miliardi originari, di cui gran parte fatti spariti con il solito abile giochetto delle tre carte, che è stato abolito anche nelle fiere paesane. Francesco CalvanoStudio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-89475461813977204822009-07-05T12:13:00.000-07:002009-07-05T12:14:11.950-07:00LAVORO E DEBITO PUBBLICO<meta equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"><meta name="ProgId" content="Word.Document"><meta name="Generator" content="Microsoft Word 11"><meta name="Originator" content="Microsoft Word 11"><link rel="File-List" href="file:///C:%5CDOCUME%7E1%5CCOMPAQ%7E1%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml"><!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:view>Normal</w:View> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:compatibility> <w:breakwrappedtables/> <w:snaptogridincell/> <w:wraptextwithpunct/> <w:useasianbreakrules/> <w:dontgrowautofit/> </w:Compatibility> <w:browserlevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:latentstyles deflockedstate="false" latentstylecount="156"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--><style> <!-- /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} a:link, span.MsoHyperlink {color:blue; text-decoration:underline; text-underline:single;} a:visited, span.MsoHyperlinkFollowed {color:purple; text-decoration:underline; text-underline:single;} @page Section1 {size:595.3pt 841.9pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:35.45pt; mso-footer-margin:35.45pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --> </style><!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} </style> <![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <o:shapedefaults ext="edit" spidmax="1026"> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <o:shapelayout ext="edit"> <o:idmap ext="edit" data="1"> </o:shapelayout></xml><![endif]--> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">In politica i voti non si sommano! O almeno, ciò non serve sul piano pratico, concreto, poiché non ha alcuna efficacia. Può servire però a capire o a orientarsi per capire, tanto piu’ che all’indomani di ogni consultazione le analisi scientifiche, parascientifiche, sociologiche, politichesi e inventate, si sprecano. Ilvo Diamanti, <span style=""> </span>nel suo ultimo volume, ha piu’ o meno concluso che dal ’48 ad oggi sostanzialmente non è cambiato gran che; dove c’era la vecchia DC oggi ci sono il PDL e la Lega, dov’era forte il PCI-PDS, oggi tiene il PD e suoi satelliti. All’incirca è piu’ o meno così, ma non proprio. In passato si governava sempre con una maggioranza di almeno il 51% di una lista o di una coalizione.</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><span style=""> </span>Quelli che oggi si spacciano per governanti, al di là della notevole differenza di spessore politico con la vecchia classe dirigente, e che proclamano solennemente di governare in nome degli italiani, in realtà, se proviamo a sommare i voti, per puro esercizio mentale, scopriamo che governano in nome di una assoluta minoranza. </p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">La destra reazionaria al potere ha racimolato nell’ultima consultazione elettorale europea il 45% dei voti; mentre gli oppositori totalizzano il 50,02 %, <span style=""> </span>(PD 26,59, IdV 8, Un.di Centro 6,51, Rif.Com.3,38, SeL. 3.12, Pannella 2.42) cioè la maggioranza. La destra governa senza avere la maggioranza, ma solo grazie alle varie leggi “porcellum” e<span style=""> </span><span style=""> </span>anche per due gravi inguaribili deficienze degli oppositori: La volontà suicida di frantumarsi all’infinito e la mancanza di una piattaforma programmatica alternativa, con al centro solo i grandi temi che interessano le masse. </p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">I reazionari di destra, sempre piu’ ringalluzziti , ma sempre piu’ disgustosi, ripetono a pappagallo ciò che il Premier afferma, mentendo sapendo di mentire, che la maggioranza del popolo lo ha votato e lui rimane lì a governare a dispetto dell’infimo livello che l’etica politica possa immaginare ed <span style=""> </span>esprimere. <span style=""> </span>Se facessimo il confronto tra i 13.967.642 raccolti da PDL e Lega contro i 50.342.153 di <span style=""> </span>elettori aventi diritto al voto scopriremmo che la percentuale di rappresentatività scende al 27%, cioè l’accoppiata B&B rappresenta 1 italiano su 4, per cui quando afferma che parla e agisce a nome degli italiani, tre su quattro potremmo, forse, anche citarlo in giudizio per appropriazione indebita!.</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">Questi sono i sorprendenti paradossali dati numerici. Per passare da questi dati alla rappresentatività politica del popolo c’è di mezzo il mare. </p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">La Lega, si dice, aumenta i voti perché radicata sul territorio. Prende i voti, dico io, perché, in mancanza di una alternativa che ponga al centro dell’universo politico<b style=""> il lavoro e la riduzione del Debito Pubblico</b> per diminure il costo degli interessi, rilanciare economia e sviluppo, la Lega riesce ad accalappiare i consensi facendo leva sugli egoismi piu’ detestabili, sul razzismo, sulla difesa dei privilegi attuali e quelli futuri derivanti da federalismo e reintroduzione di gabbie salariali, e , per questo, sono disposti a gettare letteralmente in mare i diseredati e i derelitti di questa immonda società.</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">Mentre il PDL eredita anche il voto della masse dei diseredati meridionali, mercè<span style=""> </span>il consenso ottenuto e circuito dalla catena di comando che si snoda attraverso la massa dei ruffiani, intrallazzisti, aspiranti alla mangiatoia comune, pronti a saltellare ad ogni cambio di direzione del vento.</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><span style=""> </span>Ma per realizzare una<span style=""> </span><b style="">piattaforma alternativa vincente</b> è indispensabile che si creino due condizioni: la cessazione della frantumazione suicida degli oppositori e la conseguente sparizione delle mille inutili dannose sigle, capi e capetti e l’altra che si parta una volta per tutte dalle <b style="">reali esigenze</b> dei lavoratori, o aspiranti tali, delle masse, di una popolazione che può raggiungere il 90% dei cittadini. </p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">La Piattaforma è davanti a noi. Per rendersene conto basta osservare i due fenomeni macro economici e sociali che sono la causa e l’effetto del disastro che ci sta avvolgendo. Il primo, a livello mondiale, è la crisi <span style=""> </span>strutturale, che viene da lontano e andrà molto lontano se non viene arginata; i sub-prime e le crisi finanziaria<span style=""> </span>e borsistica hanno fatto solo da detonatore. Il secondo<span style=""> </span>è un fenomeno peculiare, tutto italiano., ed è rappresentato dal Debito Pubblico, che tutto ingoia e tutto distrugge. </p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">Ho già scritto piu’ volte che uno scienziato come Jeremy Rifkin, che non è un pericoloso sovversivo ma un Professore delle Università americane, sin dal ’96, con il suo libro su “la fine del lavoro” ha segnato una pietra miliare sulla crisi irreversibile di un modello di sviluppo capitalistico fine a stesso, centrato sulla pura accumulazione dei profitti e con continua ininterrotta espulsione di milioni di lavoratori dal ciclo produttivo. Dopo 10 anni, Rifkin ha aggiornato i dati ed ha censito altri 38 milioni di espulsi, nel mondo, oggi gli organismi comunitari parlano di circa 11 milioni di imminenti nuovi espulsi in Europa, la Confindustria di 1 milione in Italia, il Governatore di 1.600.000 solo tra i lavoratori precari che rischiano il rinnovo. Senza voler scomodare le teorie di Marx, chiunque sia dotato di un minimo di buon senso comune capisce intuitivamente che se si distrugge il lavoro e le <span style=""> </span>generazioni dei <span style=""> </span>giovani, che non hanno piu’ sicurezza e avvenire, pensioni e possibilità di investire, ciò vuol dire che si sta commettendo il piu’ grave delitto nei confronti dell’umanità, che rischia l’estinzione; quando saranno <span style=""> </span>scomparsi genitori e nonni che mantengono figli e nipoti, qualcuno dovrebbe spiegare su che cosa poggerà la società di domani o dopodomani. A parte coloro che già oggi non sanno cosa mangiare e come sopravvivere.</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">L’altro grave fenomeno macro economico, specifico italiano, è rappresentato dal Debito Pubblico, che <span style=""> </span>ha raggiunto la quota assoluta di <span style=""> </span>1.750 miliardi di <span style=""> </span>€uro e marcia speditamente verso i 4 milioni di miliardi di vecchie lire, <span style=""> </span>con il PIL e le entrate fiscali in picchiata, il Deficit e il rapporto PIL/stock del Debito che stanno scalando l’Everest, mentre Berlusca e Tre-Bond continuano a ripetere che stiamo meglio degli altri. La Marcegaglia chiede soldi veri, riforme concrete nei prossimi cento giorni, mentre <span style=""> </span>Draghi chiede una strategia per ridurre il Debito pubblico dilatato, anche se la dilatazione cresce da circa venti anni nonostante le manovre. E mentre si dilata c’è chi si arricchisce sempre piu’ e chi diventa sempre piu’ povero. Il 10% della popolazione, dice Bankitalia , possiede il 50% della ricchezza finanziaria del Paese. Da questo quadro abbastanza fosco, descritto e confermato da Confindustria e Bankitalia, c’è da aspettarsi che quando la crisi sarà passata, se mai avverrà, lascerà sul campo morti e feriti a milioni.</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">Nell’opuscolo che ho pubblicato in Gennaio 2007 – “Perché urge la Patrimoniale” ho svolto un’analisi dettagliata sulla crescita del Debito Pubblico in Italia, facendo nomi e cognomi di chi ha intascato le enormi ed abnormi cifre di interessi che gli italiani pagano da circa 30 anni, mentre, in un documento pubblicato sul mio Blog ho ripreso le analisi di Rifkin, le proposte che lui stesso formula per assicurare a tutti il bene supremo ma fondamentale del LAVORO, da cui dipendono in definitiva le società, ed ho elaborato una proposta concreta ed esaustiva di come si può uscire dalla spirale Deficit/Debito Pubblico, creare occupazione sviluppo e metter in moto un circuito virtuoso al posto di quello vizioso.</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">Entrambi i documenti vengono riproposti come LINK per chi volesse approfondire.</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><b style="">Chi non recepisce che il lavoro sta sparendo, e che quindi trattasi di una svolta epocale, per cui non c’è cassa integrazione o sussidi che tengano, ma che invece <span style=""> </span>è indispensabile ricostruire da capo la sua struttura e i relativi accordi, è fuori dal mondo. “l’Epoca Industriale ha posto fine alla schiavitù, l’Era dell’Accesso sta ponendo termine al lavoro salariato di massa…” è la sentenza di Rifkin.<o:p></o:p></b></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><b style="">A quella che ho definito<span style=""> </span>Piattaforma Programmatica Alternativa tutti sono chiamati a concorrere, dai marxisti , ai socialisti, ai progressisti, ai centristi, ai cristiano sociali (v. le dichiarazioni rivoluzionarie del Dalai Lama, richiamate nel documento) ai Sindacati, il cui concorso è piu’ che fondamentale, ai giornalisti progressisti, Travaglio e Padellaro ne potrebbero farne il cavallo di battaglia del nascituro giornale. E si può incentrare:<o:p></o:p></b></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: center;" align="center"><b style="">no al precariato<span style=""> </span>- si al lavoro per tutti<o:p></o:p></b></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: center;" align="center"><b style="">no al nucleare – si all’energia pulita da fonti alternative<o:p></o:p></b></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: center;" align="center"><b style="">no ai privilegi di quel 10% che possiede il 50% della ricchezza – si alla loro contribuzione per liberare il paese e i cittadini dalla schiavitu’ del debito pubblico.<o:p></o:p></b></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">La rete e FACEBOOK possono dare un contributo decisivo. Perciò sollecito i destinatari, i forumisti, i militanti e dirigenti di tutti gli schieramenti, gli amici ad aderire al “<b style="">Club dei sostenitori x il lavoro e la redistribuzione”, </b>di invitare a<span style=""> </span>fare altrettanto gli amici e gli amici<span style=""> </span>degli amici. Se<span style=""> </span>questo esercito cresce, esiste un 90% di disoccupati,. incazzati, delusi, mortificati, assenteisti e astensionisti che aspetta di mettersi in moto. Francesco Calvano </p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><a href="http://www.facebook.com/profile.php?id=1636424632&ref=mf">http://www.facebook.com/profile.php?id=1636424632&ref=mf</a> <u><o:p></o:p></u></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><a href="http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/documento-per-un-movimento-alternativo.html">http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/documento-per-un-movimento-alternativo.html</a></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><a href="http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/perche-urge-la-patrimoniale.html">http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/perche-urge-la-patrimoniale.html</a></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><o:p> </o:p></p> Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-21805644691952511172009-07-05T11:57:00.000-07:002009-07-05T11:59:47.457-07:00ALLARME DEBITO<meta equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"><meta name="ProgId" content="Word.Document"><meta name="Generator" content="Microsoft Word 11"><meta name="Originator" content="Microsoft Word 11"><link rel="File-List" href="file:///C:%5CDOCUME%7E1%5CCOMPAQ%7E1%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml"><!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:view>Normal</w:View> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:compatibility> <w:breakwrappedtables/> <w:snaptogridincell/> <w:wraptextwithpunct/> <w:useasianbreakrules/> <w:dontgrowautofit/> </w:Compatibility> <w:browserlevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:latentstyles deflockedstate="false" latentstylecount="156"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--><style> <!-- /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman";} a:link, span.MsoHyperlink {color:blue; text-decoration:underline; text-underline:single;} a:visited, span.MsoHyperlinkFollowed {color:purple; text-decoration:underline; text-underline:single;} @page Section1 {size:595.3pt 841.9pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:35.45pt; mso-footer-margin:35.45pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --> </style><!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} </style> <![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <o:shapedefaults ext="edit" spidmax="1026"> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <o:shapelayout ext="edit"> <o:idmap ext="edit" data="1"> </o:shapelayout></xml><![endif]--> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><o:p> </o:p></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">
<br /></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">I dati diffusi stamattina dall’ISTAT sul rapporto Deficit/PIL sono impressionanti, drammatici e dirompenti.<span style=""> </span>A me fanno<span style=""> </span>meno impressione che a chiunque altri, per il semplice fatto che sono anni che batto di continuo, forse in modo ossessionante, su questo tasto. Ma è possibile che ci sia soltanto io in questa Italia che riesca a fare previsioni sul fenomeno che poi, purtroppo per gli italiani, si rivelano esatte, semmai forse addirittura sottostimate. No, non è possibile una cosa del genere. La verità, ancora piu’ amara e triste, è che tutti gli altri che dovrebbero mettere in allarme, non hanno il coraggio di farlo. Tra ruffiani, pavidi, incompetenti, la schiera di coloro, tra economisti, commentatori, giornalisti economici, esperti di varia natura, è sempre piu’ folta e compatta. Anche tra coloro che si dicono schierati a sinistra o comunque sul fronte dell’opposizione vi è complicità , connivenza,<span style=""> </span>omertà. Forse hanno addirittura paura che Berlusca li sgridi, come è avvenuto in questi giorni allorquando ha tentato di mettere la museruola addirittura agli Organismi istituzionali che pubblicano i dati: Secondo il nostro Premier nessuno si deve interessare ai vari bordelli della vita privata ma neanche a quelli della vita pubblica. La crisi è già passata. L’Italia uscirà meglio degli altri Paesi e per prima. Questi gli slogan del Premier e di Tre-Bond . Si, ma dal novero dei Paesi civili e progrediti usciremo per primi!</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">La stangata di questo primo trimestre del rapporto Deficit/PIL è destinata ad incidere fortemente nella spirale infernale di crescita dello Stock del Debito. La forte accelerazione del Deficit, la caduta delle entrate e la necessità di continuare a sorreggere un’economia in ginocchio, con una disoccupazione in crescita esponenziale , comporterà una inevitabile crescita del monte Debito pubblico che si avvia a toccare vette inesplorate. L’aumento di quest’ultimo inciderà a sua volta sull’ammontare degli<span style=""> </span>interessi da pagare sui titoli di stato e quindi la spirale continuerà ad avvitarsi all’infinito. Anche quando dovesse passare la crisi, purtroppo. Ed è questa la peculiarità tutta italiana. Oggi stiamo male sotto il peso della crisi. Domani, se dovesse passare, continueremo a stare peggio perché in periodi di ripresa o rilancio dell’economia i tassi di interesse riprenderanno inesorabilmente a salire e quindi il monte interessi da pagare sullo stock del Debito non consentirà nessuna politica di incentivo e di sviluppo. Ricominceranno le finanziarie di lacrime e sangue e la stagnazione è assicurata!</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">Perché non c’è e non ci può essere alcun mago che possa spendere o elargire se non pensa alle risorse con cui farvi fronte. Sono inutili e vane anche le grida dei Sindacati (si fa per dire) per rivendicare politiche in favore dei disoccupati, dei senza lavoro, dei meno abbienti, se non si ha il coraggio di dire dove trovare le risorse. E queste ci sono, per quanto strano ciò possa apparire.</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">Già nell’Opuscolo che ho pubblicato oltre due anni fa (Perché urge la Patrimoniale) davo delle indicazioni precise e concrete dove trovare le risorse. Poi sono arrivati i dati di Bankitalia, che ogni anno ammonisce che il 10% dei cittadini possiede il 50% della ricchezza finanziaria del Paese. E gran parte di questa ricchezza, come dimostro nell’analisi svolta nell’opuscolo, è stata accumulata negli anni dei tassi stratosferici pagati sul Debito Pubblico. Quindi, ora che il Paese è in ginocchio costoro sono i primi e gli unici che possono e debbono contribuire. Come, in che modo, con quali modalità, l’ho spiegato e proposto in un Documento pubblicato sul Blog e su Facebook. Le manovre di finanza straordinaria e sul Debito Pubblico dall’unità d’Italia fino al secondo conflitto mondiale si contano a decine. Niente di eccezionale o di rivoluzionario. Per tali motivi ora chiedo la collaborazione e l’adesione di tutti i navigatori in rete per sostenere l’unica alternativa possibile che eviti, prima o poi,<span style=""> </span>la bancarotta, seguendo la California ! Chi vuole documentarsi è invitato a ciccare i link sottostanti. Mentre chi condivide può aderire al Gruppo :<span style=""> </span><a href="http://www.facebook.com/group.php?gid=115853522641">http://www.facebook.com/group.php?gid=115853522641</a><span style=""> </span>Francesco Calvano </p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;">Link utili:</p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><a href="http://www.facebook.com/profile.php?id=1636424632&ref=mf">http://www.facebook.com/profile.php?id=1636424632&ref=mf</a> <u><o:p></o:p></u></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><a href="http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/documento-per-un-movimento-alternativo.html">http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/documento-per-un-movimento-alternativo.html</a></p> <p class="MsoNormal" style="margin-right: -13.65pt; text-align: justify;"><a href="http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/perche-urge-la-patrimoniale.html">http://studiocalvano.blogspot.com/2009/03/perche-urge-la-patrimoniale.html</a></p> Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-57500248544681899732009-04-22T04:02:00.000-07:002009-04-22T04:03:14.013-07:00IL MAGO TRE…BONDS E IL NEMICO IN ASCOLTOL’intervista rilasciata domenica a Lucia Annunziata da parte del ministro mago Tremonti ritengo abbia tutti i requisiti e i presupposti per assurgere al rango di evento storico.<br />Quasi tutti in Italia e in Europa ci siamo scervellati, prima, per trovare quattro euro di risorse per far quadrare il malandato Bilancio dello Stato attraverso la Finanziaria ed evitare che venissero prosciugati i fondi nientemeno che della Suola , i cui Presidi sono costretti ad incatenarsi nelle piazze di Roma, e della sicurezza, il cui spauracchio, negli ultimi giorni del Governo Prodi, ha contribuito non poco a far pendere il voto in favore dei campioni della libertà. Dopo, per trovare quattro soldi di quelli “veri” in favore delle famiglie in crisi di astinenza primaria, dei disoccupati e delle piccole medie imprese, per come ha rivendicato a lungo il Presidente di Confindustria. Per racimolare 7-8 miliardi da destinare a fronteggiare la crisi (il che ha fatto ridere il mondo intero) è stato necessario prelevarne circa 2 e mezzo dai fondi destinati alle Regioni. Chi di noi comuni mortali poteva minimamente immaginare che nel Bilancio dello Stato ci sono tali e tante di quelle risorse nascoste, conosciute soltanto dal Ministro mago, da soddisfare ampiamente tutti i bisogni delle sventurate popolazioni dell’Abruzzo? Il modo perentorio, sicuro, a livello di spavalderia, con cui l’ha detto, lasciava chiaramente intendere che non solo ci sono quelli che servono per l’Abruzzo, ma se ne possono trovare finchè si vuole. Alle domande impertinenti dell’intervistatrice, che voleva sapere per forza quali fossero tali risorse, non ha mai dato alcuna importanza né tanto meno l’ha degnata di alcuna risposta. L’importante è che non si mettano le mani nelle tasche dei cittadini perché nella casse dello Stato si potranno trovare tutti i fondi che si vuole. Una prima piccola sommessa obiezione (l’intervistatrice non ci avrà badato) sarebbe quella di chiedere: scusi sig. Ministro ma i soldi che sono nella casse dello Stato (ammesso che sia mai vero) non sono forse dei cittadini? Non sono forse quei soldi che avete sottratto alla Scuola, alla sicurezza, alla giustizia e così via dicendo? O avete costituito, a nostra insaputa, un Fondo speciale con i soldi personali suoi, del Premier e di qualche altro sciampagnone ? O forse, e questa potrebbe essere la seconda sommessa obiezione, Lei aveva il sospetto che le tasche della stragrande maggioranza degli italiani sono piu’ che vuote e quindi le mani si potevano mettere solo in quelle dei ricchi? O, infine, Lei era talmente tranquillo che non siamo di fronte ad una crisi strutturale profonda, di sovrapproduzione, in un contesto dove è sparito il lavoro, ma che invece la crisi è ormai alle spalle perché sono finite le perturbazioni dei mercati finanziari e quindi tutto è risolto? Ma non le dica queste cose al nemico, perchè è sempre in ascolto. Domenica Lei ha dato l’annuncio, l’indomani è giunto puntualmente l’ennesimo lunedì nero delle Borse mondiali. Alcuni segreti vanno tenuti per sé, come quelli dei fondi occulti nelle pieghe del Bilancio dello Stato.La magìa, se no, svanisce. E noi ne abbiamo ancora gran bisogno, dopo l’annuncio del FMI che il rapporto Debito/PIL salirà al 121%. Occorrono consistenti fondi occulti, li troveremo nelle pieghe del Bilancio o bisognerà mettere le mani in tasca di qualcuno, non piu’ dei lavoratori che stanno sparendo bensì in quelle di chi ha continuato ad accumulare anche durante la crisi?<br />francesco calvano<br /><br /><a href="http://www.fainotizia.it/">www.fainotizia.it</a>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-37397158657926278572009-04-04T12:02:00.000-07:002009-04-22T10:14:23.719-07:00POVERO SILVIOTempi di crisi, tempi duri anche per i piu’ forti, agguerriti ed indomiti personaggi politici e del mondo dell’ economia. L’Italia ha la fortuna/sfortuna di essere guidata e governata da un Premier indefesso, che non riposa mai, che pensa sempre agli altri, che si danna l’anima per fare gli interessi del popolo, eppure non è capito da tutti, ad eccezione di quella foltissima schiera di ruffiani e seguaci che sono diverse decine di milioni, ma non sono tutti, come lui vorrebbe e meriterebbe. C’è l’opposizione, alcuni Sindacati, la stampa italiana ed estera che continuano ad inveire e denigrare. Deve badare a mantenere integre le sue aziende e le sue TV, deve pensare a come si può e deve controllare la RAI, come conquistare qualche altro giornale rimasto indipendente, ma che non esita ad attaccarlo, deve tenere a bada ministri ed alleati, a cominciare da quell’impertinente di Gianfranco Fini, che pretende che sia rispettato il Parlamento e le sue regole, ci si mette spesso anche la massima carica dello Stato, insomma verrebbe da dire che non se ne può veramente piu’ ed esclamare con Cornacchione : Povero Silvio. Ma come non bastassero gli oppositori interni, gli sgambetti di falsi amici ed alleati, ultimamente ci si mettono anche gli Organismi internazionali. Lui ha fatto di tutto per rassicurare gli italiani che per il nostro Paese la crisi era soltanto un fatto psicologico e che bastava spendere anche i soldi di cui non si dispone perché l’economia ripartisse, che comunque noi ne saremmo usciti prima e meglio di tutti gli altri Paesi da questa bestia nera che è la crisi, perché noi stiamo meglio degli altri e siamo al 3° posto nel Mondo quanto a Debito Pubblico. Pochi altri possono vantare altrettanto, Ma quand’ecco che arrivano i dati catastrofici dagli Organismi internazionali (e anche quelli della Banca d’Italia) sui milioni di disoccupati, destinati a crescere. Ma questo è niente! Il grave sta nel fatto che nessuno di questi Organismi ha mai pensato di avvisare il povero Silvio di quanto stava avvenendo. A questo punto gli viene immediatamente il mal di testa e tutta la stampa mette in risalto che il Premier è preoccupato per l’occupazione. Ma passano appena 24 ore e Lui ha già trovato una pezza: Noi non lasceremo indietro nessuno dei disoccupati; tanto nel frattempo una buona parte si sarà suicidata. Ma neanche quella solerte Ministro che è sempre in prima fila quando si deve applaudire lo sta a sentire. Così mentre lui dichiara che nessuno rimarrà indietro, la Gelmini gli scarica sul marciapiedi migliaia di precari. Obiettivamente, bisogna riconoscere che in questi termini e con queste modalità nessuno ce la può fare. Soprattutto Lui che, così indaffarato com’è, figuriamoci se come Capo di Governo possa venire a sapere che da 15 anni uno scienziato americano, di nome Rifkin, ha pubblicato un best seller a livello mondiale, per dimostrare “la fine del Lavoro”; e che 10 anni dopo ha aggiornato i dati con altri 31 milioni di lavoratori espulsi dal mondo del lavoro, per cui conclude che “l’Epoca Industriale ha posto fine alla schiavitù, l’Era dell’Accesso sta ponendo termine al lavoro salariato di massa…dobbiamo prepararci a vivere in una nuova era in cui si lavorerà poche ore a scopi utilitari, dedicando più tempo all’arricchimento della vita sociale”. Per obiettività bisogna convenire che nessuno può osare pretendere tanto da un Premier che già fa tantissimo per il popolo. Anche perché questo concetto fondamentalissimo per capire la crisi, ma anche e soprattutto ciò che sta dietro la crisi e ciò che, in maniera assai drammatica (i rapimenti dei Managers da parte degli operai in piu’ zone del mondo dovrebbero far riflettere), ci attende dopo la crisi, non lo ha capito quasi nessun altro. Non i partiti oggi all’opposizione, non i partiti di sinistra fuori dal Parlamento, non i Sindacati direttamente interessati, tanto meno i giornalisti e i condottieri radiotelevisivi : i primi parlano e sparlano circa un miliardo in piu’ o in meno su questo o quel capitolo di bilancio, su questa o quell’altra misura o incentivo, i secondi mostrano scene individuali raccapriccianti ma a nessuno, dico a nessuno, viene in mente di porre al centro di tutte le discussioni l’unico quesito possibile : se mai usciremo da questa crisi, e non sarà facile, pensate che si possa continuare a produrre con la stessa struttura organizzativa che ci ha condotti fin qui e con lo stesso tipo di rapporto tra Stato Impresa e Lavoro, oppure si incomincia a pensare come Rifkin? Sicuramente, questo non lo si può pretendere dal povero Silvio. Francesco Calvano<br /><br /><a href="http://www.fainotizia.it/">http://www.fainotizia.it/</a>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-91913853759365963382009-03-30T12:28:00.000-07:002009-03-30T12:31:30.961-07:00L’ADUNATA OCEANICA E L’USCITA DALLA CRISIDall’adunata oceanica che ha dominato la scena di una delle tante commedie all’italiana, molto simile a quelle di Benito, di Hitler e di Stalin , si può trarre ben poco se non un paio di osservazioni piuttosto marginali.<br />La prima è l’accenno fatto sulla dialettica e l’alleanza tra Fini e Bossi, che una volta si beccavano e oggi sembrano felici e contenti, convergenti su tutto, con l’unico obiettivo di vincere e creare benessere al popolo. Intanto il Premier nonché leader totalitario del partito che egli con molta arroganza e prevaricazione definisce del popolo italiano, dimentica quanti improperi, pesantissime definizioni ed epiteti non già sul piano politico bensì su quello strettamente personale, gli ha rivolto Umberto Bossi dopo la rottura del primo Governo. Come si faccia poi a ritornare indietro e dimenticare gli apprezzamenti pesantissimi rivolti in precedenza si spiega in un solo modo, che è lo stesso che oggi fa da collante tra lui Bossi e Fini. Ed è quel maledetto collante che si chiama potere esercitato non mai nell’interesse del popolo ma per tornaconto personale e che ha tenuto legato per mezzo secolo quell’ammasso di personaggi e di correnti della Balena bianca, che comunque, rispetto alla mediocrità oggi dilagante, potevano vantare di un numero significativo di leaders di ben altro e ben alto spessore politico, sia in termini di competenza che di serietà.<br />L’altra annotazione è relativa all’affermazione tipica dei personaggi che si auto esaltano<br />allorquando proclamano che sapremo uscire dalla crisi vittoriosi e staremo meglio di prima.<br />In effetti, da questo punto di vista, un po’ di credibilità forse la merita, visto che già ha dato una grande dimostrazione di come ha saputo attuare il patto con gli italiani sin nei minimi particolari. Se dalla crisi usciremo con gli stessi risultati del patto stipulato nel salotto di Vespa, poveri italiani.<br />L’unica cosa quasi certa è che forse “staremo meglio di prima”, solo bisognerebbe precisare chi starà meglio e chi peggio. E’ innegabile e incontestabile che in tutte le crisi chi dispone di liquidi è in grado di rastrellare tutto ciò che gli altri perdono. Le grandi crisi, come le grandi guerre, però, provocano un altro effetto benefico, e cioè che quasi sempre le folle che partecipano, prima, alle adunate oceaniche, sono poi le stesse che dileggiano i leaders quando finalmente prendono coscienza. Non c’è da augurarsi ,quindi, che la crisi passi nel piu’ breve tempo possibile.<br />francesco calvano.<br /><br /><a href="http://www.fainotizia.it/">www.fainotizia.it</a>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6109450163500623148.post-43920945899481103622009-03-28T10:59:00.000-07:002009-03-28T11:11:43.135-07:00SUL TESTAMENTO BIO-ILLOGICOINSERISCO NEL BLOG IL TESTO DEL COMMENTO INVIATO AL BLOG DI DI PIETRO:<br /><br />Niente di piu' assurdo e inaccettabile che un governo di qualsiasi paese al mondo possa impadronirsi della vita e della morte di ogni singolo individuo.Questa non è mancanza di democrazia bensì l'annientamento totale lasciato nelle mani di scalmanati fanatici. Non mi dilungo oltre ma propongo, prima di arrivare al Referendum, di veicolare attraverso tutti i forum e i blog, un documento del tenore: Io sottoscritto.....dichiaro solennemente ora per allora che, qualora mi venissi a trovare nelle condizioni di non intendere e volere, rifiuto qualsiasi accanimento terapeutico che mi tenga in vita artificialmente, ivi comprese la nutrizione e la idratazione artificiali. Invoco libertà di decidere diversamente da me Gasparri, Berlsuconi, Sacconi, Buttiglioni, Casini e quanti altri, verso i quali mi impegno, nel caso si trovassero nelle suddette condizioni quando io sono ancora in vita, di tenergli una candela accesa fino al loro definitivo spegnimento. Il documento sarebbe da inviare per la custodia alla Presidenza della Repubblica, in esenzione di francobollo postale. Mi auguro che possano essere milioni.fcalvano<br /><br /><a href="http://www.fainotizia.it/">http://www.fainotizia.it/</a>Studio Francesco Calvanohttp://www.blogger.com/profile/08235522482886480705noreply@blogger.com0