martedì 30 agosto 2011

CHI E' IL BARO PIU' BRAVO?

Alla fine, dicono, ha vinto Berlusconi perché è riuscito a non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Niente aumenti IVA, appena sfiorate le pensioni, una impercettibile sforbiciata ai tagli dei Comuni, anche se questi continuano a protestare, ma soprattutto niente imposta di solidarietà per i redditi piu' alti, come fosse un merito , anziché una autentica vergogna. Verrebbe subito da chiedersi : Allora, Tremonti voleva fregarci, sfilando tutti quei soldi, anche ai ricchi? Barava Tremonti o bara Berlusconi? Credo entrambi, si tratta di vedere chi è il primo in classifica. Il Premier afferma che i mancati introiti , rispetto alla manovra Tremonti saranno recuperati dalla lotta all'evasione, cominciata quando ancora era vivo mio nonno, nel 1943. Ma su queste amenità e sui disastri che avverranno sui mercati finanziari avremo modo di tornare nei prossimi giorni e verificheremo chi vincerà sul mercato della barzelletta, dove Calderoli ha già una spanna di vantaggio avendo proposto l'imposta di solidarietà, doppia, solo sui calciatori, di certa e assoluta incostituzionalità. Quindi, sullo sfondo, se non vogliamo sparire dal novero dei paesi civili, rimane l'imposta sui grandi patrimoni, sulla quale convergono un po' tutti. Vediamo perché, in estrema sintesi.


Fin quasi alla fine degli anni '60 ( al termine degli anni del miracolo economico) , l'Italia vantava un avanzo corrente di Bilancio /debito pubblico peri al 2,8%, mentre nel quinquennio 1980-84 si è passati ad un disavanzo corrente del 6,3%. Nel 1973 è scoppiata una delle crisi piu' drammatiche del Capitalismo globale con l'inarrestabile crescita del prezzo del petrolio, che ha determinato un lungo ciclo inflazionistico. I Governi dell'epoca, oltre agli sprechi che ancora continuano indisturbati, hanno pensato bene di coprire i buchi di Bilancio ricorrendo all'emissione di titoli pubblici, il cui rendimento era direttamente proporzionale alla crescita dell'inflazione, rendimenti che sono giunti al 22,50-23% su base annua. Così, il Debito Pubblico è passato dagli 83 mila mld del 1975 ai 282 mila del 1981 e ai 677 mila del 1985, decuplicando nello spazio di 10 anni. Tutto il resto, fino ad arrivare ai circa 4 milioni di miliardi di vecchie lire era stato perfettamente previsto dagli analisti ed economisti dell'epoca. A nulla sono valsi, a questo punto le manovre di lacrime e sangue iniziate da Amato nel '92 e continuate fino ai nostri giorni. Il rapporto Debito/Pil è sempre aumentato, nonostante le manovre, fino a superare il 120% rispetto al PIL. E per questo l'Europa ci ha messo a freno e ci ha commissariato. Ma il problema non si sblocca, poiché la manovra di 45 MLD di €uro che ci ha imposto l'Europa serve solo a coprire l'ulteriore deficit di bilancio corrente, non già a risanare l'immensa voragine del Debito Pubblico, che ogni mese batte un nuovo record.


Mentre i cervelloni dei manovratori si stanno stracciando le vesti e si rimbeccano su cosa bisogna tagliare secondo Bossi o Calderoli o secondo il Premier, il differenziale dei tassi di interessi che l'Italia paga rispetto ai Bond tedeschi sta già facendo maturare l'importo della prossima , imminente, manovra da varare per coprire l'ulteriore deficit generato dai maggiori interessi sul Debito Puibblico.
D'altra parte, bisogna osservare che se lo Stato italiano (leggi popolo italiano) si ritrova con circa 2 miliardi di euro di Debito sul groppo, qualcuno ne ha beneficiato. I lauti interesse pagati sul debito nel tempo, a partire da quel famoso 23% del 1982, qualcuno li ha intascati.
Questo qualcuno è rappresentato dai soliti ignoti, cioè Grandi Banche, grosse Istituzioni finanziarie , Istituti di Assicurazione, grandi imprenditori, Brokers nazionali ed esteri, intermediari ai vari livelli, grandi finanzieri e facoltosi di ogni tipo, a cominciare da chi oggi ci governa. Questo ha accentuato a dismisura le distorsioni di distribuzione della ricchezza , generate in prima battuta dal sistema capitalistico vigente, creando quella immensa e irrecuperabile differenza di posizioni, che la Banca d'Italia ha così inquadrato : il 50% della ricchezza del Paese è nelle mani del 10% delle famiglie. Al restante 90% spettano le briciole.


Questa è la prima, fondamentale, ragione, di natura etica, civile, di giustizia redistributiva, che reclama una partecipazione dei piu' abbienti a concorrere al risanamento del Paese, prima che sprofondi, restituendo un minima parte di ciò che hanno intascato almeno negli ultimi 35-40 anni. Le altre ragioni le illustreremo domani – 2^ puntata.

domenica 21 agosto 2011

IL RAVVEDIMENTO OPEROSO DI GIULIANO AMATO

Nell’Opuscolo pubblicato nel 2007 “Perché urge la Patrimoniale” era contenuto un paragafo di cui ritengo utile pubblicarne uno stralcio:

“””La prima consistente manovra di correzione dei conti è quella varata da Amato nel ’92, che fu definita allora come cura da cavallo, e che ammontava a circa 90 mila mld di lire. Ne seguirono altre di 50, 60 ……OMISSIS…. ed il cui importo cumulato credo si attesti intorno ad un milione di miliardi del vecchio conio.

Dopo la prima manovra, scrissi un editoriale per il giornale della categoria cui appartengo, per paventare il pericolo che si sarebbe potuta verificare una crisi recessiva più o meno evidente o più o meno strisciante.

All’epoca, un carissimo congiunto, dalla vasta cultura umanistica e filosofica, ma non altrettanto economica, era solito osservare: le cose che tu scrivi mi appaiono logiche, convincenti e razionali; però mi chiedo come sia possibile che un uomo come Amato, che entrambi stimavamo, non le veda e/o non le recepisca. La stessa domanda posso ripeterla oggi, dal momento che, purtroppo, con grande rincrescimento, devo rilevare che ho avuto ragione io, ed avrei voluto avere torto”””.

Dopo circa 20 anni, la situazione non è cambiata affatto, anzi è peggiorata, la musica purtroppo è sempre la stessa. Per quadrare il Bilancio dello Stato, occorre varare una manovra straordinaria, CHE , SOTRAENDO PER CIRCA META’ DEL SUO AMMONTARE, RISORSE ALLE FAMIGLIE, NON POTRA’ NON PROVOCARE UN ALTRO PERIODO DI STAGNAZIONE PRIMA E DI RECESSIONE SUBITO DOPO.

L’AVVENIMENTO, INVECE, SORPRENDENTE E SENSAZIONALE E’ CHE AMATO HA CAMBIATO IDEA E POSIZIONE.

In una lunga intervista all’Espresso, egli compie una convincente e condivisibile analisi della situazione italiana , che gli amici conoscono bene poiché corrisponde a quella che andiamo sviluppando da tempo su face book. Tra l’altro, osserva : “”Nei prossimi dodici mesi i titoli di stato da rinnovare ammontano a 325 miliardi e se le tensioni dei mercati costringono il Tesoro a finanziarsi alle condizioni di questi giorni sarebbe la catastrofe : circa 15 miliardi in piu’ per ogni punto percentuale di interesse in piu’.” Dopo l’esortazione a lavorare di piu’ (quanti disoccupati aspettano questo momento!) osserva, che se non bastasse…..””rilevo che l’Italia produce il 3% del PIL mondiale ma ha il 5,7% della ricchezza mondiale. Rilevo anche che piu’ del 40% di quella ricchezza è appannaggio del 10% dei cittadini piu’ ricchi””, come dire, annota l’intervistatore, che si può attingere dal Patrimonio dei contribuenti piu’ abbienti per ridurre il Debito Publico.

Inutile sottolineare quanto sia soddisfatto e contento che sia pure dopo 20 anni Giuliano Amato riconosca giuste le mie annotazioni di allora, ma il dubbio resta. Semmai dovesse leggere le presenti note, gli sarei molto grato se mi spiegasse quale è stato il percorso e quali le motivazioni in virtu’ delle quali oggi recepisce ciò che l’ultimo arrivato, quale posso essere io, ha visto con 20 anni di anticipo.

INTANTO DICO AGLI AMICI DI FACE CHE IL MOMENTO E’ DRAMMATICO E GRAVIDO DI CONSEGUENZE CHE POSSONO RAGGIUNGERE, COME RICORDA AMATO, LA CATASTROFE. IL PERICOLO E’ MOLTO REALE E CONCRETO, AGGIUNGO IO, SE SI PONE ATTENZIONE AL FATTO CHE QUESTA MAGGIORANZA E’ ORMAI SFALDATA E CHE DIFFICILMENTE ARRIVERA’ AD APPROVARE,COMPATTA, UNA MANOVRA SCANGHERATA E ARRABBATTATA COME QUELLA PROPOSTA DAL GOVERNO.

QUINDI, CARI AMICI, AFFRETTATEVI A CLICCARE SUL LINK SOTTOSTANTE E DIRE SI ALLA PATRIMONIALE , PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

http://studiocalvano.blogspot.com/p/relazione-al-disegno-bozza-di-decreto.html

mercoledì 17 agosto 2011

RELAZIONE AL DISEGNO( BOZZA) DI DECRETO LEGGE PER L’INTRODUZIONE DI UNA IMPOSTA SRAORDINARIA SUI GRANDI PATRIMONI

RELAZIONE AL DISEGNO( bozza) DI DECRETO LEGGE PER L’INTRODUZIONE DI UNA IMPOSTA SRAORDINARIA SUI GRANDI PATRIMONI

LA PESAntissima crisi economico finanziaria che in questo momento attraversa l’intero globo terrestre non puo’ non essere considerata tale, oltre che urgente e indispensabile da tutti i cittadini di ogni singolo stato, nessuno escluso. non a caso la banca dei regolamenti internazionali, qualche settimana fa, ha inviato una missiva a tutti gli stati del mondo con un preavvertimento molto grave e significativo, invitando gli stessi governi A PREVENIRE UNA NUOVA CATASTROFE, CHE POTREBBE AVERE EFFETTI DEVASTANTI DI FRONTE AI QUALI LA GRECIA E IL PORTOGALLO IMPALLIDIREBBERO, ED HA FATTO PRESENTE CHE I DEBITI, PUBBLICI O PRIVATI, SI PAGANO O CON IL RISPARMIO, O CON IL DEFAULT , o L’INFLAZIONE.

IL NOSTRO PAESE HA LA DUPLICE E DUALISTICA PECULIARITA’ di registrare un debito pubblico che si colloca al 3° posto nel mondo e un risparmio privato che controbilancia e supera il debito pubblico, ma che è nelle mani di una ristretta minoranza. tale situazione si e’ determinata e stratificata nel tempo in gran parte per una eccessiva e intollerabile distorsione nella redistribuzione dei redditi prodotti , da tutti condannata ma da nessuno corretta mai, e per la rimanente parte per effetto proprio degli esorbitanti tassi di interesse pagati sui titoli di stato dagli anni ‘8o in poi , intascati da una ristretta oligarghia finanziaria e rimasti come debito a carico del popolo italiano.

Lo stesso Debito, per il massiccio flusso di interessi sui titoli di stato, che genera, soffoca da decenni l’intera economia del paese, raggiunge mensilmente un nuovo record, nonostante le manovre straordinarie , ci espone al gravissimo devastante rischio di default., che è una delle tre ipotesi formulate dalla bri. poiche’ la terza ipotesi , l’inflazione,e’ altrettanto devastante quanto il default, non rimane che fare ricorso alla prima, cioe’ al risparmio,che e’ costituito dalla ricchezza in mano alle sole famiglie italiane.

l’intera ricchezza netta di queste ultime,immobiliare e finanziaria, stimata da bankitalia, si aggira intorno agli 8.600 miliardi, di cui circa la metà e’ posseduta da un 10% delle famiglie piu’ ricche.

d’altra parte , la pesantissima manovra di lacrime e sangue varata dal CDM nei giorni scorsi, al punto che il cuore del premier gronda sangue da ogni poro, riesce a malapena a tamponare i buchi di bilancio gia’ creatisi e non puo’ destinare neanche un €uro allo sviluppo e alla crescita, che e’ uno dei due obiettivi che l’Europa ci aveva imposto di raggiungere, ma rischia addirittura di non arrivare in porto e comunque e’ gia’ largamente contestata e messa in forse, oltre che dall’opposizione, anche da larghi strati della maggioranza.

in considerazione dell’eccezionale gravita’ della crisi sopra descritta e degli sbocchi drammatici e devastanti che essa puo’ assumere, come sottolineati e ricordati a tutti gli stati mondiali dalla bri, nonche’ tenendo presente che finora tutte le manovre straordinarie varate dai vari governi in carica , compresa quest’ultima, sono state sopportate dalla maggioranza del popolo, al quale e’ impossibile chiedere ulteriori sacrifici ed allo scopo di raggiungere il duplice obiettivo entro il 2014 il pareggio di bilancio e destinare le risorse sufficienti ed indispensibili al rilancio dell’economia allo sviluppo industriale e tecnologico alla ricerca e all’occupazione dei senza lavoro e dei giovani, senza dover sopportare che “il nanetto di venezia” continui a rompere i coglioni a bossi, figurarsi a noi, si repita opportuno chiamare a contrIbuire anche i ceti piu’ ricchi in analogia E COERENZA CON L’IMPOSTA DI SOLIDARIETà GIà APPROVATA CON IL d.l. …,presentaNDO il seguente disegno di decreto legge.

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E’ OPPORTUNO PRECISARE CHE LA BOZZA DI DECRETO LEGGE CHE SEGUE NON HA ALCUN VALORE DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO, POICHE’ IN MATERIA FISCALE NON E’ PREVISTA LA PRESENTAZIONE DI DISEGNI DI LEGGE AD INZIATIVA POPOLARE. CIO’ DETTO E PRECISATO, PERO’ , E’ ALTRETTANTO OPPORTUNO RIBADIRE CHE LA BOZZA DI UN IPOTETICO DISEGNO DI LEGGE E’ UTILISSIMO PER FARE CHIAREZZA IN MERITO A TUTTE LE LE MENZOGNE E LA DISINFORMAZIONE CHE VIENE MESSA IN GIRO AD ARTE PER CONFONDERE LE IDEE ALLA GENTE ED INCUTERE PIU’ PAURA DI QUANTA NON SE NE ABBIA GIA’

COMUNQUE , L’INIZIATIVA, SE OPPORTUNAMENTE SUPPORTATA DA UNA VALANGA DI FIRME, CHE, A QUESTO PUNTO PROPRIO NON DOVREBBERO MANCARE, POTREBBE COSTITUIRE UNA SPINTA FORMIDABILE PER CONVINCERE TUTTI GLI ALTRI “NANETTI” A DECIDERSI UNA BUONA VOLTA PER TUTTE A VARARE LE MISURE INDISPENSABILI A SALVARE PER IL MOMENTO IL PAESE.

POTREBBERO APPROFITTARNE I LEADERS DELL’OPPOSIZIONE , A FARLA PROPRIA, SE NON VOGLIONO RECITARE IN ETERNO IL RUOLO DEI PIAGNONI PER POI SOSTANZIALMENTE FARE LE STESSE COSE DI UNA MAGGIORANZA OTTUSA E INTERESSATA AL PROPRIO TORNACONTO.

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bozza di decreto legge per l’introduzione in italia di una

imposta straordinaria, una tantum, sui grandi patrimoni

Art. 1CON IL PRESENTE DECRETO LEGGE VIENE INTRODOTTA IN ITALIA UNA IMPOSTA STRAORDINARIA , UNA TANTUM, SUI GRANDI PATRIMONI.

ART.2 – SONO CONSIDERATI GRANDI PATRIMONI QUELLI POSSEDUTI UNA STESSA FAMIGLIA, IL CUI VALORE COMPLESSIVO SUPERI IL MILIONE DI €URO.

ART.3 - lA FAMIGLIA, AI FINI DELLA PRESENTE IMPOSTA, SI CONSIDERA COMPOSTA DA TUTTI I MEMBRI CHE COABITANO NELLA STESSA ABITAZIONE E/O ABBIANO LO STESSO DOMICILIO, CON RIFERIMENTO ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE DEL PRESENTE.

ART. 4 - iL VALORE DEGLI IMMOBILI VIENE DETERMINATO CON RIFERIMENTO AI SEGUENTI PARAMETRI: …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………, MENTRE PER GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SI TIENE CONTO DEL VALORE…………………………………………….

ART. 5 - LE VOCI CHE CONCORRONO A FORMARE IL VALORE COMPLESSIVO DEL PATRIMONIO SONO QUELLE ELENCATE DALLA BANCA D’ITALIA NEL BOLLETTINO PUBBLICATO ANNUALMENTE SULLA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE.

ART. 6 – GLI SCAGLIONI IN ORDINE CRESCENTE DEI PATRIMONI ATTRATTI DALL’IMPOSTA VENGONO COSI’ DETERMINATI :

A) 1° SC. DA 1.000.000 A 1.500.000

B) 2° SC DA 1.500.001 A 2.000.000

C) 3à ° SC. DA 2.000.001 A 3.000.000

D) DAL 4° AL 7° SC. CRESCENTI DI MILIONE IN MILIONE

E) OLTRE I 7 MILIONI.

lE ALIQUOTE, ONDE RISPETTARE IL CRITERIO DELLA PROGRESSIVITA’ : DAL 2% PER IL 1° SC. E POI , CRESCENTI DI O,50% PER OGNI SC. SUCCESSIVO FINO AL 6% DEL 7 SC.

ART. 7 – IL PAGAMENTO AVVERRA’ IN SEI RATE SEMESTRALI A DECORRERE DAL 1° GENNAIO DELL’ANNO 2012 E FINO AL 31/12/2014.

ART. 8 – SONO ESCLUISI DALL’IMPOSTA TUTTI GLI IMMOBILI E I BENI STRUMENTALI DI TUTTE LE AZIENDE, ORGANIZZATE SOTTO QUALSIASI FORMA GIURIDICA.

ART.9- TUTTI I CONTRIBUENTI ITALIANI , AI FINI DI STABILIRE SE RIENTRINO O MENO IN UNO DEGLI SCAGLIONI DI CUI ALL’ART. 6, DEVONO COMUNQUE PRESENTARE UNA DICHIARAZIONE SECONDO IL MODELLO CHE SARA’ PREDISPOSTO………………………………………………………………………………………………….

ELENCANDO I BENI IMMOBILI, MOBILI REGISTRATI E FINANZIARI, DETENUTI ALLA DATA DEL ……………-………….. TALE SITUAZIONE PATRIMONIALE, QUALUNQUE SIA LA SUA COMPOSIZIONE, OVE NON RAGGIUNGA LO SCAGLIONE MINIMO DI CUI ALL’ART 6, NON SARA’ ASSOGGETTATO AD ALCUNA IMPOSIZIONE O PRELIEVO, MA SARA’ CONSIDERATA COME SITUAZIONE DI RIFERIEMNTO ALLA DATA DI PRESENTAZIONE, AI FINI DELLA VALUTAZIONE, DA PARTE DELLE ENTRATE, DEI SUCCESSIVI INCREMENTI PATRIMONIALI.

ART.9- IL GETTITO CHE SI RICAVERA’ DALL’IMPOSTA STRAORDINARIA DI CUI AL PRESENTE (STIMABILE IN 150-200 MLD DI €URO), SARA’ FINALIZZATA A CONCORRERE, PER QUANTO NECESSARIO IN AGGIUNTA ALLE MISURE GIA’ VARATE, AL DEFINITIFICO RIEQUILIBRIO DEL BILANCIO ANNUALE , MENTRE L’ESUBERO SARA’ FINALIZZATO AD UNA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO PUBBLICO, ONDE RIDURNE IL PESO DEGLI INTERESSI, MENTRE LA RESIDUA PARTE SARA’ DESTINATA A SVILUPPO E OCCUPAZIONE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI SETTORI DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, DELLA RICERCA, DELLA CRESCITA PROFESSIONALE DEI GIOVANI, AL LORO INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO, UNITAMENTE AI SENZA LAVORO , E AL RIEQUILIBRIO DEL GAP CHE DA SEMPRE AFFLIGE LE POPOLAZIONI DEL SUD DEL PAESE, A CUI SONO STATI SOTTRATTI PERFINO I FONDI FAS STANZIATI DALL’EUROPA PER LE REGIONI IN FORTE RITARDO DI SVILUPPO.