domenica 10 ottobre 2010

DOPO AVERLO PULITO, "SALVIAMO IL MONDO"

l’Epoca Industriale ha posto fine alla schiavitù, l’Era dell’Accesso sta ponendo termine al lavoro salariato di massa…dobbiamo prepararci a vivere in una nuova era in cui si lavorerà poche ore a scopi utilitari, dedicando più tempo all’arricchimento della vita sociale”.
In questa frase sta la sintesi efficacissima del pensiero dell’unico scienziato vivente, chiamato a consulto da molti stati e dai governi di mezzo mondo, ma come molti suoi predecessori non viene ascoltato dai contemporanei. Eppure, non è Marx, né Lenin, né Mao. E’ semplicemente Jeremy Rifkin, illustre cattedratico nelle Università americane, che da oltre 15 anni si sta sforzando di far capire al mondo che con l’avvento della telematica è intervenuto un cambiamento così profondo, così irreversibile, così drammatico, per cui la schiera dei lavoratori va stringendosi inesorabilmente, sempre, sia nei periodi di vacche grasse che in quelli di vacche magre. Niente piu’ ritornerà come prima se la crisi dovesse passare. Ma non passa, proprio per l’assioma dell’intreccio tra lavoro che viene eliminato e crisi economico-finanziaria. Senza lavoro, non c’è reddito per milioni di famiglie, non ci sono di conseguenza consumi, l’economia è destinata a ristagnare lungamente, le entrate fiscali calano, il debito pubblico aumenta. I due sindacati che hanno sciaguratamente rotto l’unità sindacale, facendo così il piu’ grande regalo a industriali e governanti, strillano la riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti, ma al contempo chiedono programmi di rilancio e di sostegno, alla stessa stregua degli industriali che dopo aver retto il sacco a lungo ora hanno perso la pazienza, ma il loro presidente viene minacciato e ricattato dai giornali del re d’Italia.Rivendicazioni sacrosante : ma nessuno dice dove sono i fondi. Il povero Governo è assediato da tutti : oltre che da sindacati e industriali, dalla Scuola, a pezzi, dai precari, dalla Magistratura, dalle forze di polizia, dalla sanità (non ne parliamo, per carità!) dagli enti locali, ai quali sottraggono anziché dare, dai lavoratori sulle gru, sui pennoni,nelle ex carceri, e che non sanno piu’ a quale santo votarsi per arrangiare un pasto, i piu’ sfortunati si suicidano.
Il saggio Ministro Trebonds, preoccupatissimo, lancia l’allarme per il ritorno dei “Bankers”; lui sa che sono spregiudicati e senza cuore. Se intravedono una possibilità di guadagno non guardano in faccia nessuno Attaccano a testa bassa e, in pochi giorni, distruggono uno Stato, un Paese. Specie se questo è molto indebitato, come per esempio la nostra amata Italia che si ritrova sul groppo un debito che si sta avvicinando ai 4 milioni di mld del vecchio conio. Questo i Bankers lo sanno benissimo come lo sappiamo noi. Ma quello che è un debito,enorme, che grava su tutti indistintamente i cittadini, qualcuno, dall’altra parte, lo ha in tasca! Lo sa benissimo anche il Governatore Draghi che ogni anno ci ricorda che il 10% dei cittadini possiede il 50% della ricchezza finanziaria, oltre quella immobiliare.
E, allora, basterebbe un prelievo straordinario, una tantum, di un 10% di quella ricchezza, anche dilazionato in 3 anni, e un piccolo ritocco ai titoli di stato, per salvarci tutti, per primi i detentori di quella ricchezza perché se i Bankers si incazzano sarebbero loro a rimettere piu’ di tutti. Con quel prelievo, mediante un’imposta sui grandi patrimoni, si potrebbe:- ARGINARE LA CRISI E FINANZIARE LA RIPRESA E L’OCCUPAZIONE- RIFORMARE LA STRUTTURA DEL LAVORO PER ASSICURARE UN LAVORO A TUTTI- ABOLIRE OGNI FORMA DI PRECARIATO- SALVAGUARDARE L’ AMBIENTE COME SCELTA PRIORITARIA- PRODURRE ENERGIA PULITA DA FONTI ALTERNATIVE- SVILUPPARE I MERCATI E GLI SCAMBI LOCALI A DISPETTO DELLA CRESCITA FORZATA DEL PIL E DEI MERCATI GLOBALI- ATTUARE UNA POLITICA DI SVILUPPO DEL SUD PER IL RIEQUILIBRIO TERRITORIALE COME UNICA ALETRNATIVA POSSIBILE PER IL PAESE
Dopo la grande campagna “Puliamo il Mondo”, lanciamo ora “Salviamo il Mondo”. Poiché nessuno Organismo costituito vuol sentire questa musica, facciamo uno sforzo attraverso la rete, che ce ne dà la possibilità e l’opportunità. I miei amici sono aumentati di molto. Occorre fare uno sforzo dal basso, coinvolgendo tutti e costituire un grandissimo gruppo, in grado di esercitare la dovuta pressione e allargare il consenso. Chi condivide, deve fare lo sforzo di invitare i propri amici ad aderire. Stiamo parlando di una iniziativa che può squarciare una società e un mondo sonnecchianti e alla deriva. Chi vuole, può diventare amministratore del gruppo per facilitare la circolarizzazione degli inviti ad aderire. Basta chiederlo.

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